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UNDER 14 ELITE 2017-2018

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view post Posted on 7/8/2017, 13:35
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Lo scorso anno iniziato a metà ottobre.
Ma eran 16 squadre
 
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gio6903
view post Posted on 7/8/2017, 21:29




Lo scorso anno erano 14 le squadre
 
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view post Posted on 7/8/2017, 21:54
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CITAZIONE (gio6903 @ 7/8/2017, 22:29) 
Lo scorso anno erano 14 le squadre

Under14 elite erano 16
 
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gio6903
view post Posted on 7/8/2017, 22:58




No sono sicuro, erano 14. Ci giocava mio figlio.
 
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view post Posted on 8/8/2017, 14:30
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forumista esperto

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CITAZIONE (gio6903 @ 7/8/2017, 23:58) 
No sono sicuro, erano 14. Ci giocava mio figlio.

Le squadre della u14 Elite 16-17 erano 16....
Olimpia, Urania, Cantù, Robur, ABA, Gallarate, Corbetta, Cusano, Seregno, Desio, Bernareggio, Bluorobica, BB14, Leonessa, Vanoli, San Pio...
Su FIP Lombardia ci sono ancora tutti i risultati...
 
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view post Posted on 8/8/2017, 15:36
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CITAZIONE (MrSpock @ 8/8/2017, 15:30) 
CITAZIONE (gio6903 @ 7/8/2017, 23:58) 
No sono sicuro, erano 14. Ci giocava mio figlio.

Le squadre della u14 Elite 16-17 erano 16....
Olimpia, Urania, Cantù, Robur, ABA, Gallarate, Corbetta, Cusano, Seregno, Desio, Bernareggio, Bluorobica, BB14, Leonessa, Vanoli, San Pio...
Su FIP Lombardia ci sono ancora tutti i risultati...

Grazie, non volevo insistere!😂
 
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Cicciobellodrindrin
view post Posted on 16/8/2017, 23:01




CITAZIONE (@forzacuncuress @ 6/8/2017, 03:53) 
Personalmente ritengo uno scippo non avere inserito Forti e Liberi nella Élite. Conoscendo la serietà della società e il valore della squadra sono assai sorpreso anche della scelta di preferire Seregno (che, si, aveva 6 giocatori al trofeo delle province, ma era anche squadra ospitante) squadra affrontata quest'anno alle qualificazioni e non credo a meno di pesanti interventi di essere alla altezza di tante squadre di una élite.
Avendo giocato anche contro FeL ritengo che i bianconeri meritassero decisamente di più la categoria superiore per qualità e profondità di roster e staff.

Speriamo solo di non trovarci FeL nel regionale 😜 oppure si, sarebbe una bella sfida.

Ps
Da segnalare la presenza di Società brianzole quali Bernareggio, Agrate, FeL in un regionale che di regionale ha poco e sa molto di Élite2

Facciamo delle considerazioni serie e non chiacchiere da bar
Seregno aveva 6 giocatori al tdp non perché ospitava ma perché i giocatori di Monza come quelli di desio hanno preferito andare ad un altro torneo piuttosto che fare il tdp ( vetrina per l under 13 in tutta Lombardia nonché uno dei parametri) e quindi se lo sono meritati in palestra.
Alle qualificazioni Seregno e Monza hanno fatto 1a1 con egual punteggio di scarto.
Il resto sono solo impressioni ... l anno prossimo Seregno farà la serie D e Monza la promo E ha cambiato quest anno il responsabile ( che è un grande allenatore ) e quindi realmente riinizia quest anno come progetto ... Prima di sputare sentenze cercate almeno di comprendere la situazione reale poi io non sono la persona che decide però i fatti sono questi
 
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view post Posted on 17/8/2017, 00:08
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Basketball Coach, Player and assistant

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Ma infatti non contesto la scelta su Seregno, contesto il fatto che per criteri ancora sconosciuti ai più, non chiari e altro, si stia discutendo sul fatto che una squadra come FeL non sia stata ammessa in élite. Punto. Poi avendo affrontato sia Seregno che FeL personalmente ritengo FeL un gradino sopra
Poi ovvio che dipende da tanti altri fattori, ma privare FeL di una wildcard è stato quantomeno inopportuno. Insomma: non è che Seregno non meriti la Wc, è che FeL è stata derubata alla luce del sole.
 
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view post Posted on 18/8/2017, 09:53
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Ragnar Lothbrock

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Gran acquisto Fred Bertari, veramente bravo sia dal punto di vista tecnico che umano.👍 :yes:

Edited by Emerych - 28/8/2017, 16:53
 
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Daniele Contestabile
view post Posted on 29/8/2017, 15:10




La dura, durissima vita degli allenatori delle giovanili

agosto 29, 2017
.



Fonte: Il Sole24ore a cura di Mattia Losi

Nella vita di un giocatore di basket (ma potremmo parlare di qualsiasi altro sport) esistono due fasi distinte: la prima è quella delle giovanili, in cui l’insegnamento della parte tecnica costruisce le basi indispensabili per poter arrivare alla fase due. Che è quella dei campionati senior, di qualunque livello essi siano. E lì, dalla Serie D alla Nba, non ci sono eccezioni: se non hai imparato davvero a giocare… smetti. Arrivi a diciotto, diciannove anni e improvvisamente ti ritrovi a guardare le partite da bordo campo: rigorosamente lato tribuna, in mezzo al pubblico.

Nella vita di un allenatore delle giovanili ci sono due strade possibili: la prima è indicata dal cartello «Vincere!», la seconda dal cartello «Insegnare!». Più facile, molto più facile (anche se può sembrare paradossale) imboccare la prima. E infatti gli allenatori delle giovanili si dividono spontaneamente in due categorie: la prima raccoglie i numerosi seguaci del vincere ad ogni costo, la seconda, molto più sparuta, quelli dell’insegnare.

Chi appartiene alla prima categoria ha vita facile. Invece di costruire mattone dopo mattone una buona pallacanestro, cosa faticosa per chi impara ma soprattutto per chi insegna, si trova davanti una marea di semplicissime scorciatoie. Che vanno dal prendere i due o tre ragazzi più grossi e metterli a battagliare in solitaria, dicendo ai compagni di servirli che poi ci pensano loro, fino allo spiegare che basta picchiare quando l’arbitro non guarda, o almeno quando lo consente, per mettere in crisi gli avversari. Scorciatoie come insistere sui punti di forza dei bambini o dei ragazzi evitando accuratamente di lavorare per correggere gli errori, colmare le lacune, aggiungere ogni settimana un pezzo in più alla costruzione del giocatore del futuro.

Chi appartiene a questa categoria ha vita facile: perché, praticando qualcosa che assomiglia alla pallacanestro senza mai esserlo davvero, vince. Non sempre ovviamente, ma spesso. E i bambini se vincono sono felici. E se sono felici i bambini sono felici anche i genitori, che non rompono le scatole all’allenatore perché il loro Michael Jordan (incompreso dal mondo intero) ha giocato poco, viene utilizzato in modo sbagliato, viene scarsamente lodato in proporzione alla scienza cestistica che dispensa ogni volta che scende in campo.

Chi appartiene alla seconda categoria invece fa una scelta difficile, al limite della follia e dell’autolesionismo. Perde spesso e volentieri, a meno che alleni una delle poche squadre di altissimo livello che, facendo davvero selezione, scelgono i talenti fin dalla più tenera età per poi crescerli come il Dio del basket comanda.

Siccome di solito questa fortuna capita a pochi, in genere per gli adepti dell’insegnamento sono dolori: incontrano squadre di energumeni picchiatori che li battono con una certa regolarità, infarcite di giocatori che magari fanno una cosa bene, ma sempre una e sempre solo e dannatamente quella, e loro sembrano imbecilli perché non riescono a fermarli e, alla fine, il tabellone del punteggio è quello che conta.

Vanno in palestra e durante l’allenamento, invece di sedersi comodamente a dare indicazioni da bordo campo, si muovono come ossessi sul terreno di gioco per spiegare, imitare i movimenti, farli ripetere fino alla noia. Lavorano sui particolari. Dimenticano i punti di forza, o almeno li accantonano come un tesoretto intoccabile, per insistere sulle debolezze, per eliminarle, per trasformarle in mosse vincenti.

Così facendo non soddisfano i bambini, non soddisfano i genitori e si espongono alla critiche anche tecniche di chi, pur faticando a spiegare cosa sia un’infrazione di passi, al grido di «sai, io ho visto molte partite!» reclama il diritto di spiegare per filo e per segno cosa si dovrebbe fare per portare a casa il risultato. Prego, accomodarsi nel primo gruppo. Qui non c’è posto.

Gli allenatori della seconda categoria sono quelli che, rinunciando a vittorie facili, costruiscono i giocatori. Che li mettono in condizione di rendere al meglio delle proprie possibilità, indipendentemente dal livello che sapranno raggiungere. Che li portano, alla fatidica età dei diciotto o diciannove anni, a finire le giovanili e ad entrare nei campionati senior: sul campo, non lato tribuna. Protagonisti completi dello sport che amano, mentre gli energumeni picchiatori di qualche anno prima guardano tristemente seduti tra il pubblico. Oppure, nel migliore dei casi, trascinano per campetti secondari l’unica cosa che sanno fare da vent’anni morendo di invidia nel vedere dove sei arrivato. Mentre sussurrano, con un sorriso pieno di tristezza: «Pensa! Quello lì, dieci anni fa, lo battevo tutte le volte che lo incontravo…».

Ho visto di recente una partita di ragazzini tra i 13 e i 14 anni, chiusa con un divario di oltre 30 punti: al suono della sirena mi sono precipitato a felicitarmi con l’allenatore. Quello perdente. «Complimenti coach – gli ho detto stringendogli la mano-. I suoi oggi perdono, ma stanno già giocando a basket».

Gli allenatori della seconda categoria non lavorano per sé stessi, ma per il futuro: perché l’amore per quella maledetta palla arancione suddivisa in tanti spicchi possa durare il più a lungo possibile. Perché chiunque abbia giocato, o allenato, provando amore vero per il proprio sport sa che, una volta smesso, il profumo della palestra, il rumore del pallone che rimbalza sul parquet, il fruscio della retina non ti abbandoneranno. Mai. Ti accompagneranno per sempre. E avrai sempre la voglia di fare un ultimo tiro o di sederti ancora una volta sulla panchina per guidare una squadra.

Un vecchio detto cinese recita: «Se un uomo ha fame e gli regali un pesce l’hai sfamato per un giorno. Se gli insegni a pescare l’hai sfamato per la vita». A tutti noi, genitori, la libera scelta di decidere cosa vogliamo per i nostri figli.

P.S. L’inventore della pallacanestro si chiama James Naismith. È stato il primo allenatore di questo sport. In molti, al suo posto, pur di vincere avrebbero cambiato le regole ogni volta: nessuno avrebbe potuto obiettare, visto che erano una sua idea. Ha guidato per dieci anni la Kansas University vincendo 55 partite e perdendone 60. Nella storia di quella squadra è l’unico head coach ad avere un record negativo. James Naismith amava il basket.

Credo che tutti dovremmo memorizzare bene queste parole
 
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view post Posted on 29/8/2017, 16:29
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Ragnar Lothbrock

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:yes: :quoto2:
 
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view post Posted on 30/8/2017, 10:47

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Quest'anno ci divertiremo :bye:
 
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view post Posted on 30/8/2017, 11:49
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Ragnar Lothbrock

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Al momento so che sia Desio e Cantù stiano vagliando alcuni giocatori brianzoli, altre voci di spostamenti provini ?
Urania dovrebbe aver chiuso la rosa con un giocatore in più rispetto all'anno scorso proveniente dall'Ebro.
Olimpia ?
 
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Daniele Contestabile
view post Posted on 30/8/2017, 12:41




Roster confermato + Restelli da Corbetta che già si allenava con noi lo scorso anno
 
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Stark01
view post Posted on 30/8/2017, 14:08




CITAZIONE (Daniele Contestabile @ 30/8/2017, 13:41) 
Roster confermato + Restelli da Corbetta che già si allenava con noi lo scorso anno

Se non erro lo scorso anno ha giocato già in U14 elite con i 2003 di Corbetta ed era presente nella selezione lombarda del Bulgheroni.

Cantù ha cambiato allenatore e ora ci sarà Castoldi ex ABA 2003 e anche ABA ha cambiato allenatore.

Pall. Varese perde Moretti.
 
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620 replies since 3/8/2017, 13:51   113055 views
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