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MIGOLD 2 - Classificazione 2a fase, analisi tecniche

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Stid
view post Posted on 20/1/2016, 11:10 by: Stid




Salve a tutti, sono nuovo ma già trovo amici. Diamont, con cui condivido l'amore per il gioco più bello del mondo e la passione per il gioco di una piccola ranocchia verde, e Nicholasurfe, che seguo saltellando di categoria in categoria, e che ho cercato privatamente (tramite MP, ma non sono sicuro di esserci riuscito) di ringraziare per le belle parole che mi ha donato (immeritatamente).

Seppure in ritardo, vorrei dare un mio personale contributo all'esame del tema sull'idoneità degli impianti sportivi. In merito, è necessario fare un poco di chiarezza. L'idoneità degli impianti sportivi è riferita alla corrispondenza dei fabbricati a requisiti di carattere urbanistico (Piano di Governo del Territorio, Piani di Settore, Strumenti Attuativi, Convenzionamenti ...) edilizio (Regolamento edilizio, normativa impiantistica, normativa sulla prevenzione incendi, abbattimento delle barriere architettoniche, normativa ambientale ...) ed igienico-sanitario (Regolamento di igiene, norme di Settore, Normativa tecnica ...). Nel rispetto di questi requisiti, l'impianto può essere dichiarato agibile. In queste strutture si può praticare qualsiasi attività sportiva. Se, per contro, si vuole praticare uno specifico sport, all'intero di un determinata organizzazione sportiva, è necessario rispettare anche le prescrizioni tecniche (dimensioni, distanze, illuminazione, materiali ….) attese dalla stessa organizzazione sportiva. Questa nuova condizione non attende all'agibilità degli impianti, ma alla particolare omologazione dell'impianto da parte della Federazione sportiva a cui si intende aderire (nel basket praticato dai nostri ragazzi è la FIP, che completa ed integra le prescrizioni CONI, come meglio specificato nel documento che si può reperire presso: www.fip.it/public/statuto/regolamento%20impianti%20sportivi.pdf ).
Se, poi, s'intende praticare uno specifico sport senza limiti territoriali, è necessario rispondere anche a requisiti di carattere internazionale. Questa ulteriore condizione non attende all'agibilità degli impianti né al titolo titolo tecnico di idoneità alla specifica attività sportiva, ma all'esclusiva omologazione dell'impianto da parte di una autorità od un organo competente all'omologa (nel basket è la FIBA.)
Perché una struttura sia utilizzabile per la disputa di gare federali omologabili, è necessario che il titolare dell’impianto sportivo, che, nel nostro caso, è la Società iscritta alla Federazione, deve acquisire dal proprietario dell’impianto, che nella maggior parte dei casi risulta essere il Comune o la Provincia di appartenenza, il Piano di Emergenza ed Evacuazione, il titolo originario e/o integrato dell'Agibilità dell’impianto sportivo, l'Autorizzazione all’esercizio dell’attività ai fini antincendio (S.C.I.A. ai sensi del D.P.R. 151/2011), la dichiarazioni di conformità degli impianti elettrico, idrico-sanitario, idrico-antincendio, termico, i libretti di uso e manutenzione delle macchine e attrezzature utilizzate per lo svolgimento dell’attività, il Registro dei controlli periodici nonché ogni eventuale altro permesso in relazione ad altri tipi di attività svolti all’interno della struttura sportiva quali sono i bar, il servizio di ristorazione, le attività commerciali .... Inoltre, il Titolare dell’impianto sportivo (sempre la Società sportiva) è obbligato, in veste di datore di lavoro, ai sensi e per gli effetti del d. Lgs. 81/2008 (Testo Unico per la Sicurezza sui luoghi di Lavoro), ad elaborare il dVR (documento di Valutazione dei Rischi), ai sensi di legge. Naturalmente, oltre a questo, il Titolare dell’impianto sportivo deve aggiornare la propria posizione alle nuove possibili disposizioni date ad inizio od in corso di ogni campionato (ad esempio, dal primo gennaio 2016, la Federazione Italiana Pallacanestro, in ottemperanza al Decreto Ministeriale del 24 aprile 2013, attraverso il Regolamento Esecutivo Gare in vigore, ha previsto la dotazione presso ogni impianto di gioco di un defibrillatore semiautomatico durante le gare ufficiali da parte della Società partecipante ai Campionati anche non professionisitici, oltre alla presenza in campo di personale formato all'uso di questo particolare dispositivo).
Detto questo, nel caso di merito, uno dei requisiti chiesti dalla FIP per l'uso degli impianti a campo di gioco federale è l'agibilità per pubblico spettacolo, titolata attraverso l'attestato di capienza. L'Agibilità per Pubblico Spettacolo viene rilasciata da soggetti diversi, a seconda della capienza dell’impianto sportivo, cioè del numero complessivo di soggetti presenti all’interno della struttura (atleti, spettatori, giudici di gara, accompagnatori, ecc.). Per intendersi, a titolo di esempio, per una capienza di 100 persone, è attesa una superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 mq. Se la capienza è minore o uguale a 200 persone, il rilascio dell’agibilità per il pubblico spettacolo può sostituita dalla relazione tecnica di un professionista iscritto all’albo (ingegnere, architetto, geometra o perito industriale... meglio se architetto, con studio in Milano, il cui nome inizi con S e finisca con tefano) che attesti la rispondenza dell’impianto alle disposizioni di cui al Decreto Ministeriale 18.03.1996. Se la capienza è superiore a 200 e minore delle 5000 unità, il rilascio dell’agibilità è di competenza della Commissione Comunale di Vigilanza, mentre,se la capienza è superiore alle 5000 unità, il rilascio dell’agibilità è di competenza della Commissione Provinciale di Vigilanza. L'attestato di capienza è un documento che viene dato in occasione del rilascio dell'Agibilità dell'impianto.
Se, però, l'impianto è datato, è possibile, se non probabile, che non sia disponibile o rintracciabile questo particolare documento, a prescindere della titolarità di agibilità dell'impianto. A Milano, dove la maggior parte delle Società sportive utilizza impianti pubblici, per titolarità ricuonducibili al Comune (Milanosport) od alla Provincia (Scuole), ops! Città metropolitana di Milano, è molto difficile reperire la documentazione tecnica dei fabbricati sia per l'inerzia delle Amministrazioni, sia per l'assenza o la perdita del documento tra gli atti di fabbrica delle strutture sportive. Nel caso del Lido, la questione era proprio relativa all'attestato di capienza. La questione, però, non deve essere riferita ad una inefficienza della Società. La questione è più articolata e si affianca alla Vexata quaestio della struttura principale.
Sino ad oggi non si è giocato perché, come da più parti mi è stato sussurrato, ha prevalso l'esercizio di potere della “griffata milanese” sulla federazione locale delegata. Sino ad oggi, gli impianti sussidiari hanno operato in deroga, legittimamente.
Con l'introduzione del nuovo dispositivo, la Società ha agito prontamente. Già lunedì, in occasione del primo incontro settimanale, che ha visto contrapposta la DNG di casa alla forte Biella, l'impianto della secondaria è stato aperto al pubblico.
Ciò non toglie il fatto che gli strati di storia e di gloria (non solo dell'Olimpia) di cui sono intrise le pareti della secondaria del Lido non sono più sufficienti a coprire i limiti di un impianto a dir poco anacronistico. Voci di corridoio indicano una nuova sede ed una nuova città per la prima squadra ed, al seguito, per l'intero settore giovanile. Ma sono solo voci, si vedrà.
Oggi, ciò su cui bisogna riflettere è il fatto che anche le Società sportive dilettantistiche sono intese quali aziende strutturate de facto, al pari di ogni altra azienda operante in ogni possibile settore dell'economia e dell'intrattenimento.
Tant qu'à faire, proviamo a chiedere al nostro dirigente di riferimento in Società quale sia l'addetto alla prevenzione incedi e quali siano le mansioni a lui attribuite. Se non avremo risposta, l'attestato di capienza non potrà venirci in aiuto e l'estintore appeso alla parte, sempre che ci sia e sia efficiente, rimarrà solo un elemento di arredo dal design paleoindustriale.
Comunque, le porte dell'Olimpia sono aperte. Sempre aperte, no. Repesa non vuole pubblico (ad eccezione dei tesserati, sempre graditi), ma, per gli amanti come me del bel gioco, consiglio un passaggio al Lido, in occasione delle partite della DNG (la prossima sarà il 01 febbraio alle ore 20.00 contro la AS JUNIOR LIBERTAS). Oltre ai forti Pecchia e Toffali, prestate attenzione ad Aromando (provenienza Aurora Desio). Il mio preferito.

Caro Nicholasurfe, non ti chiedere del successo di questo thread. Con gli stupidi ci si litiga in 5 minuti ed è finita lì. Con una persona intelligente ci discuti per 5 mesi.
A presto.
 
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383 replies since 14/1/2016, 18:11   32292 views
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