| Olimpia Milano 69 – 50 Aurora Desio
Chiamato ad esprimermi dalla voce amica di Desio, compagno di tifo, gioie e dolori in un anno ormai lontano passato tra i ragazzi del Dés (Io tecnico? E' solo l'opinione di uno uno che sa sempre più cose su sempre meno cose, fino a sapere tutto di nulla. Io obiettivo? Si tratta di un mero camuffamento della mia soggettività. Casciaball? Un amico troppo buono!), vi dirò la mia. Milano torna alla vittoria dopo tre giri fuori dalla giostra. Desio si è presentata alla secondaria del Lido, un impianto ricco di storia cestistica, ma oggi chiaramente obsoleto, con tutto quello che è necessario per vincere, ma senza la reale necessità di vincere, mentre per Milano vincere era un imperativo. Invero, la dimensione nella quale si è disposti a soffrire è sempre proporzionata alla misura in cui ci interessa il nostro obiettivo ed é solo allora che le circostanze si piegano di fronte al desiderio. Milano ha giocato bene. Concentrata ed attenta sia in difesa, sia in attacco, per tutti i quattro tempi. Desio ha pagato una maggiore imprecisione al tiro, soprattutto ai “liberi”, lasciando sul ferro ben 22 punti che, se raccolti, ci avrebbero consegnato una storia diversa. A parti invertite. Ma la partita non si perde solo ai liberi. L'aurora mi è apparsa inspiegabilmente “imballata”, manifestando a tratti un nervosismo ingiustificato che l'ha inevitabilmente condizionata. Milano ha lavorato sulle rotazioni dei giocatori, ha alternato gioco in profondità e rivoluzioni sull'arco, ha aggredito e lasciato giocare. Ha sempre provato a rompere l'inerzia del gioco. Desio ha mostrato un solo modo di giocare, continuo e costante, che, alla lunga, si è però rivelato prevedibile. L'Aurora Desio non è quella di ieri, non lo può essere. Non sarebbe lassù, a contendere la vetta del campionato. E' stata solo una giornata sorta che capita a tutti e, per fortuna, ci riporta alla naturalità della vita e degli eventi. L'arbitro ha dovuto correre molto ed, in qualche occasione, si è trovato inevitabilmente coperto, ma ha dimostrato carattere, mantenendo una direzione di gara lineare a dispetto di ogni possibile condizionamento delle panchine e del pubblico. Una nota di merito va ai genitori, fratelli, parenti ed amici che, al seguito delle squadre, hanno sostenuto i ragazzi. Senza eccessi e decadenza (personalmente ho potuto tifare contro, scherzare e discutere su ogni pallone al fianco di un “omone” del Desio dal sorriso grande come una capanna)
Quest'anno è necessario ammettere che non vi è una corrispondenza lineare tra i risultati (Io vinco contro te, che batti lui. Io batto lui), che ci consenta di determinare quali siano le partite cosiddette “facili”, dove la vittoria è sicura. E' sufficiente un leggero calo di concentrazione, per compromettere un'intera prestazione. Cernusco rimane la squadra da battere (per mentalità vincente è un gradino sopra tutte), ma la coppia di Varese è e rimane un punto di riferimento. Le due neo promosse crescono, di partita in partita, e sapranno prendersi le giuste soddisfazioni. Desio, confermatasi “eccellente” solo nel playout dello scorso anno, è oggi una bella e solida realtà. Brescia, Cremona e Terno d'Isola (o Bernareggio !?!) possono vincere o perdere con tutti, ma rimangono vere e proprie arene di “sangue e sudore”. Cantù è in costruzione, ma punge e può far male. La Blu è tornata e, per inciso, non è solo una questione “Doneda o non Doneda”. Casalp non merita lo 0 sul tabellino. Nel roster ha talento (a me Bassi piace tanto), ha gioco ed una società di eccellenza. Che dire, per aspera sic itur ad astra. Mi aspetto risultati a breve. L'ultimo giro di giostra ci consegna sorprese, che non ci devono sorprendere. Da parte mia, ho già acquistato due confezioni di Ansiolin, una di Tanax ed ho un conto aperto presso la Farmacia del Lazzaretto per l'acquisto Tavor, in quantità industriali. Alla prossima.
ps. mio figlio, questa mattina, richiamato al dovere di fare i compiti, mi ha illuminato su come risolvere ogni problema in 4 mosse: 1) Analizzare il problema - 2) Mettersi sotto le coperte - 3) Assumere una posizione fetale - 4) Aspettare/Dormire
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