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| CITAZIONE (Saturix @ 6/11/2014, 13:36) CITAZIONE (Andrea Nicastro @ 5/11/2014, 05:32) CITAZIONE (Saturix @ 4/11/2014, 17:37) Con ciò ribadisco il fatto che tra qualche anno tutti questi ragazzi della squadra perdente non sono dei fenomeni, anzi il basket proprio non gli si addice se vogliono pensare di farlo come mestiere.. Ma c'è qualche giocatore minorenne, anche talentuoso, che può realmente pensare di fare della pallacanestro un mestiere? Un conto è sognare, e tutti i bimbi del minibaskeet sognano di andare nella NBA, altra cosa è pensarlo seriamente. Se qualcuno pensa questa aberrazione, la responsabilità è di qualche adulto, mai dei ragazzi. Sull'ultimo concetto che hai espresso Andrea, influiscono genitori e allenatori aggiungerei. Qualunque sia il ruolo rivestito, la responsabilità degli adulti in questo messaggio aberrante è enorme e grave. Oggi nessuno può pensare di vivere di pallacanestro finché non firma un contratto pluriennale come minimo di serie Gold. La B fatta da under è una grossa illusione. Lo stesso vale per gli allenatori. Meglio sognare, facendo il meglio che si può da dilettanti. Lo dicono gli stessi professionisti affermati, e non certo per avere meno concorrenza. CITAZIONE (Saturix @ 6/11/2014, 13:36) CITAZIONE (Andrea Nicastro @ 5/11/2014, 05:32) CITAZIONE (Saturix @ 4/11/2014, 17:37) Secondo voi è un problema della società, dell'allenatore, dei genitori o di entrambi? Secondo me è sempre un circolo vizioso, indipendentemente da dove si trovi la miccia, la fiamma, la benzina che la alimenta, è un problema di cultura generale. La società secondo me è sempre responsabile delle regole di comportamento che fissa ad inizio anno con tutti gli attori dell'attività. E aggiungo una cosa Andrea: sarai un caso isolato tu, ma di società che fissano dei principi di comportamento o qualsivoglia tu li chiami, non ne ho mai viste nella mia zona purtroppo. Secondo me invece ce ne sono diverse. Non sono forse una maggioranza, ma non penso che siano distanti dal 50%. Il difficile poi è sostenere, durante la stagione, le regole che vengono date, senza guardare in faccia nessuno, dal genitore che paga la quota, all'allenatore che allena 2 squadre.
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