ORLANDINA BASKET

Si sbaglia, si paga e si accettano le sconfitte.
Guai a piangerci addosso per i complotti, che potranno anche esserci stati ma nel caso la colpa è comunque sempre nostra perché non dovevamo correre il rischio di essere esposti a manovre di palazzo.
Si sbaglia, si metabolizza e si riparte più forti di prima, perché son sicuro che dagli errori e dalle sconfitte si esce
più forti.
Si torna in provincia da grandi, con sulle spalle tanti anni di serie A, cosa difficile per una squadra del sud, unica per una siciliana.

L’anno prossimo si potrà sfruttare la riforma (ennesima) dei campionati che mettono a disposizione tre promozioni, sono sicuro che si vorrà ripartire per centrare subito la promozione, ma questi sono discorsi che si faranno fra un paio di mesi.

Forza Capo la storia continua.

Chi spiega la storia delle tre promozioni il prossimo anno è come saranno ripartite tra i due gironi?

Grazie, leggevo che si dava per scontato (gli altri) che se si finisce nel girone ovest si torni su in carrozza, ma è davvero di livello così basso?

Paolo Cuomo la tocca piano oggi sulla gazzetta del sud, analisi della stagione con il corollario di errori commessi, eccessiva in alcuni passaggi, corretta in altri , voglio credere sia una critica a fin di bene , un atto d’amore verso l’unica società che ha permesso di godere della serie A alla provincia messinese ed a tutta la Sicilia per più anni.
Spero che non sia un volersi torgliere dei sassolini approfittando del momento di difficoltà, perché sarebbe da vigliacchi, ma ripeto per me è una reprimenda da innamorato di questo sport verso l’Orlandina .
Non mi piace il silenzio della società, perché i tifosi aspettano un segnale di vitalità, i tifosi quelli veri, quelli che sono andati a Brindisi o che hanno risposto al richiamo al senso di appartenenza fatto dal presidente. Tifosi che anche nel momento più buio non hanno mai contestato la squadra. Tifosi che oggi potrebbero scagliarsi contro, perché delusi e arrabbiati per aver perso la serie A.
Per quello che sono riuscito a monitorare, al netto dei soliti fenomeni della tastiera e di quelli che erano seduti sulla riva del fiume da anni, sento una tifoseria che non drammatizza oltremodo la sconfitta.
È si critica, ma con la giusta maturità, non sento rabbia nei confronti di chi ha creato questa realtà.

Questo silenzio mi inquieta, perché in silenzio si ascolta meglio e si ingoia veleno, però bisogna pesare bene chi dispensa veleno e mettere sull’altro piatto chi comunque ha realmente a cuore le sorti dei colori biancazzurri.

È un momento difficile, bisogna metabolizzare anche i risultati strani che hanno derminato la nostra retrocessione, ma a voler essere complottisti bisognava prevedere che potessero accadere cose strane e premunirsi per tempo, mettendo fieno in cascina prima di questo strano epilogo stagionale.

Ormai è andata e bisogna ingoiare e ripartire. I tifosi quelli veri, aspettano un segnale.

FORZA ORLANDINA.