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ORLANDINA BASKET

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Jakal'
view post Posted on 19/9/2014, 14:20 by: Jakal'
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GRICCIOLI E L'ESORDIO IN A 19/09/2014
Nicola Apicella - Repubblica.it

ROMA - Quello che fa a pugni col destino è un sentimento strano. Giulio Griccioli è una delle tre novità in panchina della prossima serie A. Nato a Siena 42 anni fa, contradaiolo del Nicchio, cresciuto nella Mens Sana di cui è stato per anni responsabile del settore giovanile, assistente di Simone Pianigiani in prima squadra negli anni degli scudetti in serie, Griccioli guiderà Capo d'Orlando, ripescata in serie A in seguito al fallimento di Siena. Ed è qui che entra in scena il destino.
''Un destino beffardo, perché mi trovo in serie A proprio perché Siena non c'è più. Ho potuto vivere una realtà di altissimo livello che mi ha lasciato tantissimo, una realtà che è cresciuta, si è sviluppata ed è arrivata a dominare in Italia e a primeggiare in Europa. Un privilegio non da tutti, con il valore aggiunto di partenza e di arrivo di farlo nella mia città, nel posto dove sono nato, che amo e che sento mio".

Ma che non potrà sfidare sul campo.
"Era una delle mie ambizioni giocare un giorno contro la mia terra. Diciamo che se devo molto a Siena, alla Mens Sana, a tutti gli allenatori con i quali ho avuto la fortuna di lavorare, quest'anno gli devo qualcosa in più perché se sono in serie A con Capo d'Orlando è perché non ci sono loro".

Lasciando da parte la gratitudine, che traguardo rappresenta l'arrivo in serie A?
''E' una grande emozione. Cinque anni fa sono partito da Siena con l'intenzione di mettermi alla prova, di capire se potevo o meno cambiare il mio percorso di allenatore. Il vero traguardo però lo taglierò solo a fine campionato, intanto sapere che ero già nel mirino di qualche altro club di serie A (Varese, ndr) mi trasmette grande stimolo e energia per affrontare questa grande avventura''.

A Capo d'Orlando le tocca subito un compito non semplice, far dimenticare Pozzecco.
''Gianmarco ha fatto molto bene nel suo esordio da allenatore, è una persona diversa da me ma come lo sarei stato da chiunque altro mi avrebbe preceduto. E' stato molto amato, spero di entrare anche io nel cuore dei tifosi orlandini. Non ho il vissuto da giocatore che ha lui, non ho il nome che ha lui, tutto quello che sono me lo sono sudato, ma vengo da una realtà che è di vertice, quella di un allenatore che fa molti step per arrivare in serie A. Spero di essere apprezzato per le mie qualità umane, per il mio modo di lavorare, il mio modo di essere come persona e professionista e nulla più. Se mi sento pronto? Se non pensassi di esserlo non avrei accettato, l'ambizione è una cosa, essere realisti un'altra. Il campo e i risultati diranno meglio se sono pronto, ma qualcosa devi rischiare. Il presidente Enzo Sindoni si è assunto un rischio credendo nelle mie possibilità, lui ha alle spalle tanti anni di pallacanestro, spero proprio non si sia sbagliato".

Che Orlandina sarà quella di Griccioli?
"A me piace un basket aggressivo su entrambi i lati del campo. Con il giemme Peppe Sindoni, giovane ma di grande competenza, abbiamo cercato di mantenere un nucleo dei giocatori dell'anno scorso che potesse in qualche modo trasferire a chi arrivava lo spirito della città e garantire l'esperienza di campionati di serie A di alto livello. A questi abbiamo aggiunto qualche scommessa".

Una di queste è Jonny Flynn, potenzialmente una stella del campionato ma fermo da un anno.
"Lui ha un passato importante di Nba (Minnesota, Houston e Portland, ndr), ma arriva da un periodo non facile. L'ho trovato molto motivato, vuole dimostrare di essere un giocatore ancora pronto per un livello molto alto. Si trova in una situazione di difficoltà perché non gioca da un anno però è un ragazzo che ha dimostrato grande disponibilità, può essere il nostro leader. Freeman e Archie hanno esperienza italiana ma devono essere valutati ad un livello superiore, Hunt è un lungo acerbo ma che può garantirci quella fisicità che ci serve. Con l'innesto di Burgess l'idea è di avere un quintetto molto atletico e una panchina molto esperta".

Panchina da dove usciranno Soragna, Basile e Nicevic, tre giocatori che la serie A la conoscono come le loro tasche.
''A differenza dell'anno scorso, dove hanno dovuto giocare molto e portare la carretta, quest'anno saranno chiamati ad un minutaggio diverso. Il grosso del quadro lo dovranno dipingere gli altri, loro dovranno metterci i colpi di pennello dell'artista, le rifiniture''.

1400 spettatori per la prima amichevole, l'entusiasmo che si respira a Capo d'Orlando può rivelarsi una carta vincente per aggredire un campionato che vi mette davanti subito scontri importanti in chiave salvezza?
"C'è molta attesa, ma si tratta di un'attesa positiva, che trasmette energia. Il calendario ci mette subito alla prova dei fatti. Dobbiamo cercare di lavorare duro adesso, anche se siamo un po' indietro a causa di piccoli infortuni e l'arrivo in ritardo di un americano. Chi arriverà alla prima giornata (Pistoia, ndr) troverà una Orlandina pronta a combattere. Mi aspetto un campionato di ottimo livello, almeno guardando i tanti giocatori interessanti arrivati dal college. Noi dobbiamo presto diventare una squadra, un gruppo che abbia il piacere di allenarsi, di stare insieme. Sono queste le componenti che possono fare di una stagione una stagione vincente".
 
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