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Serie C - GIRONE C

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extraterrestre
view post Posted on 15/10/2013, 14:21 by: extraterrestre




Vigor Hesperia Conegliano: Boato R., Bortolini M. 7, Cescon S. 7, Cinganotto M. 7, Dal Pos N. 6, El Sissy Y., Mariani N. 9, Mattiello M. 26, Nardin E., Terrin F. 9.
All.re: Sfriso.
Basket Mestre: Contessa G. 7, Chinellato E. 8, Prete M. 4, Delle Monache A. (K) 12, Livio A. 11, Munaretto T. 13, Pascon T. 18, Gomirato A. ne, Donega A. 3, Fabris F.
All.re: Toffanin, Vice All.re: Marchetto

Due punti di piombo. Una vittoria sofferta, insperata e bellissima, una vera e propria altalena di emozioni a lieto fine oggi pomeriggio al Palasport di Conegliano. Il Gemini Mestre si presentava in via Filzi con tanti cerotti e buona volontá in casa di una delle squadre piú giovani, veloci e affiatate della DNC.
Coach Sfriso aveva preparato il match in modo perfetto e l'ha condotto in pratica per 35 minuti, Toffanin dal canto suo ha avuto il merito enorme di non perdere mai la bussola centellinando le risorse a disposizione e dosando gli ingredienti in modo realistico e funzionale.
La Vigor partiva con Dal Pos, Cescon, El Sissy, Mattiello e Cinganotto e il Gemini rispondeva con Chinellato, Delle Monache, Munaretto, Pascon e Donega. Il primo quarto vedeva i biancorossi partire piuttosto bene (0-5, 6-9) ma poi salivano in cattedra i padroni di casa. Sfriso metteva Terrin come centro tattico che faceva uscire i lunghi ospiti aprendo il campo per un Mattiello assolutamente letale dalla distanza. Conegliano riusciva sempre a liberare uomini al tiro e teneva percentuali altissime dalla distanza lunga e mediolunga (16-13, 21-15), Mestre soffriva molto sia a rimbalzo che nel non riuscire a contenere le folate offensive dell'Hesperia.
Il secondo quarto riproponeva lo stesso schema della prima frazione ma Mestre non cedeva e cercava di mantenersi ad un divario tollerabile. Ogni volta che gli ospiti si portavano a uno o due possessi dal pari tuttavia i coneglianesi reagivano riallungando sempre. I più positivi erano però Livio che non sbagliava mai un tiro (4/4 finale) e Prete che per qualche minuto si caricava la squadra in spalla piazzando una bomba vitale (34-33). A dirla tutta Pascon e ancora Livio riuscivano anche a sorpassare (35-37), ma era sempre un tira e molla snervante anche perchè Cescon con una tripla mortifera spegneva gli ardori biancorossi (42-39).
Nel secondo tempo l'inizio era uno shock, la Vigor piazzava un dieci a zero di parziale (51-41) che avrebbe steso un toro, ma qui, da qui in poi Mestre dimostrava di avere testa e cuore da grandissima squadra, perchè con calma e razionalità Pascon e Munaretto ricucivano (55-51). I tifosi ospiti non mollavano nemmeno un centimetro e anzi alzavano sempre di più i decibel rendendo il Palasport una polveriera, Cinganotto cominciava a soffrire Delle Monache che piano piano cresceva, e Mestre riusciva a non perdersi soprattutto aumentando l'intensitâ difensiva e riportando la partita in area (61-55). Ultimo quarto: Pascon e Donega sporcavano ogni pallone, Delle Monache spostava gli equilibri sotto canestro, Munaretto era eroico difendendo ovunque e impattando di brutto a livello fisico. Ci provava a scappare l'Hesperia, ci provava sempre ma non ci riusciva mai. Sul 61-60 quel diavolo di Mattiello bucava ancora la retina dalla distanza portando i suoi sul 64-60. Poi la svolta, Chinellato (fuori nel primo tempo) era lucido e iniziava a far punti ma era addirittura robotico per abnegazione difensiva e andava a prendersi Mattiello in uscita da ogni blocco finalmente placandolo (6/7 da 3, 26 punti per il 10 di casa). La tripla decisiva, quella del sorpasso finale e decisivo era di Pascon che diceva 66-68 e tante altre cose. Il pubblico mestrino esplodeva oltre il consentito e liberava dei cori ancor piú assordanti trascinando i suoi, da lì in poi era bellissima discesa e finiva in trionfo.
Due punti pesantissimi si diceva, presi da una squadra dal carattere e dal cuore sconfinati, spinta da un pubblico impagabile che con un tifo incessante l'ha sostenuta per 40 minuti di fuoco. Munaretto ha giocato da eroe ogni secondo di una partita che poteva anche saltare perchè non stava bene per niente. Ma non se n'é accorto nessuno.
Il Gemini può e deve crescere a livello di gioco ma quando si gioca all'arma bianca e la partita va' sul chi ne ha di più questi ragazzi fanno scuola e non han paura di niente. Mestre l'ha vinta a rimbalzo (42-29) e l'ha vinta ottimizzando ogni palla sporca con piglio e personalità. Volare bassi ok, ma con la spinta della sua gente questo Mestre può dire la sua anche in DNC. Grande, grandissima vittoria. Forza vecchio cuore biancorosso.
da www.basketmestre.it/

Perfino sulle pause per asciugare il campo, i tanti, simpatici, calorosi e ironici sostenitori mestrini sono riusciti ad inventarsi un "coretto" sulle note della colonna sonora della famiglia Adams. Proprio l 'entusiasmo e l'affetto della loro curva, che la dice lunga su quanto sia radicata la passione per la pallacanestro nella terraferma veneziana, è indice della grande qualità dei ragazzi del Basket Mestre, che, a nostro modestissimo parere, saranno la sorpresa di questa stagione. Ma, a proposito di " netar el parche' " i tifosi mestrini hanno proprio ragione. Quello che manca ai nostri è proprio la capacità di tenere pulita l'area. Di impedire che diventi terra di conquista per gli avversari. Sia in attacco che, soprattutto, in difesa abbiamo necessità assoluta di ottenere molto più reddito dalla gran mole di lavoro che riusciamo comunque a sviluppare. Stasera la partita è stata accesissima, vibrante, intensa e molto, molto bella. Siamo stati a lungo davanti, abbiamo fatto soffrire e lavorare duro una ottima squadra che ha dovuto dare fondo a tutte le sue risorse per guadagnare i suoi primi punti in trasferta. Rispetto a sabato scorso oggi in campo c'erano i veri Rusteghi, non le loro controfigure, che ci hanno incantato ed entusiasmato. Non tutto però ha funzionato a dovere e la differenza fra alcuni dei nostri e gli omologhi avversari e' stata eclatante. Intendiamoci, niente che non si sapesse, ma un segnale evidente di carenze che vanno riparate in fretta per riuscire a mettere in saccoccia, oltre ai complimenti che fanno sempre piacere, anche i più prosaici ma indispensabili punti di classifica.


Virtus Padova: Busca L. 13, Contin R., Di Fonzo F. 2, Gasparello C. 21, Mancini A. (K) 13, Roin L. 2, Sabbadin F. 7, Salvato G. 7, Schiavon F. 9, Visentin V.
All.re: Friso.
Arzignano: Bellato F. 3, Bolcato G. 13, Buzzi P. 7, Campiello A. 13, Drago F. 5, Faccioli R. 10, Monzardo C. 6, Tuninetto A. 13, Vencato A., Zanotti M.
All.re: Venezia.

Arzignano sorprende la Broetto ancor prima della palla a due quando all'ingresso del palazzetto tra i giocatori con le borse giallo-blu si presenta anche il volto conosciuto di Andrea Campiello, un giocatore che nella nostra città è conosciuto per aver fatto grandi cose in B2 con la Triveneta prima di prendere il volo per la Lega2, due anni a Verona con la Tezenis, e la DNA, due stagioni da protagonista a Ferrara. Un giocatore che è nel pieno delle forze, ventisei anni, due metri, fisico potente, ottimi fondamentali che nel nostro campionato gli consentono di giocare da 3, da 4 e da 5, nessun guaio fisico, un addizione importante che moltiplica le potenzialità della già buona squadra vicentina facendola diventare una delle compagini più forti del girone.
Il palazzetto di Rubano è pieno come nelle grandi occasioni, merito anche del centinaio di sostenitori arrivati dal vicentino, curiosi anche di vedere all'opera Campiello che coach Venezia schiera in quintetto lasciando in panchina Bolcato, il pivot titolare. Il neo arrivato gioca spesso sotto canestro e in appoggio ci sono Faccioli e Monzardo, un quintetto fisico ma allo stesso tempo da corsa che sembra avere la missione di aggredire da subito la partita rubando il ruolo alla Broetto.

Il primo quarto si gioca in sostanziale equilibrio con Visentin che rientrato dall'infortunio viene subito messo in campo da Friso ma soffre i lunghi avversari e ben presto lascia il campo a Mancini. La Broetto oltre che dal capitano trova punti da Busca e Gasparello che danno l’impressione di volersi riscattare dopo la delusione dei minuti finali giocati a Bertinoro. Il quarto si chiude con i padroni di casa avanti di 3 (20-17) ma è chiaro fin da subito che questa sera ci sarà da soffrire.

Nel secondo periodo Arzignano, sfruttando l’ottima vena di Bolcato che entrato solo verso la fine del tempo precedente dimostra di avere la mano calda (terminerà il primo tempo con 3/3 da 2 e 1/2 da 3 e 4 rimbalzi risultando il migliore in valutazione), raggiunge presto un buon margine e a metà tempo è sopra di 7 (23 a 30) e nonostante Friso dalla panchina imprechi e urli alla squadra la sua insoddisfazione per un atteggiamento troppo passivo, le cose non cambiano tanto che Arzignano conserva il vantaggio fino alla sirena (36 a 43).

Al rientro è subito chiaro che nello spogliatoio virtussino ci sono state scintille, la Broetto è molto più aggressiva e gli ospiti patiscono la pressione, dopo 3’50” un tiro di Salvato allo scadere dei 24” porta i neroverdi a -2, nell'azione successiva i virtussini recuperano un pallone ed è Mancini a segnare il canestro del pareggio (47-47 a 5’40 dalla fine del terzo).

Sono Busca e Gasparello a trascinare la Broetto in un arrembaggio che sveglia anche il sopito pubblico padovano, il quintetto è piccolo, insieme ai due play si battono come leoni le guardie Salvato e Schiavon e Mancio Mancini che è l’unico lungo. Arzignano subisce e si innervosisce per alcuni fischi arbitrali che non condivide tanto che Bolcato si becca un tecnico a 3’58” sul 53-47 che costa due liberi di Salvato che ne segna uno, e due di Busca che li segna entrambi, così a meno di 4' la Broetto è avanti di 9 (56-47). Ma appena i virtussini calano il ritmo e coach Friso è costretto a dare minuti di riposo ai suoi “vecchi” ecco che gli ospiti riordinano le idee e con le bombe di Buzzi prima e di Tuninetto poi (a 1'21" con fallo e conseguente personale per il 57-52) fanno capire di non essere per nulla morti, dando vita ad una rapida rimonta che li porta a soli 4 punti (58-54) alla sirena del penultimo quarto.
All'inizio dell'ultimo quarto la battaglia si infiamma, i giallo-blu indietro non ci vogliono stare e il pareggio arriva a 6'07" dalla fine con canestro da fuori di Bolcato. Quando ormai sembra che la Broetto abbia terminato l'abbrivio coach Friso rimette in partita Leo Busca che subito recupera un pallone, spinge il contropiede e quando sembra stia perdendo la palla questa trova le mani educate di Gasparello che insacca 2 punti che riaccendono l’entusiasmo.
La battaglia è entusiasmante, a meno di 3' dalla fine Campiello commette il suo quinto fallo, si gioca punto a punto e negli ultimi due giri delle lancette succede di tutto, con Sabbadin, fin qui poco incisivo, che segna di tabella una bomba frontale fondamentale per l’esito finale dell’incontro, ma la partita la chiude Busca che quando mancano 42" ruba un pallone in difesa (sarà il quinto a cui devono sommarsi i 4 rubati da Gasparello) e si invola in contropiede per segnare in sottomano il canestro che vale il +4 (72-68) e la vittoria.

Alla fine grande soddisfazione tra i virtussini che riscattano la sconfitta dell'esordio. Busca e Gasparello in particolare hanno dimostrato con i fatti quanto ci tenessero a far bene. Emblematica l'estrema precisione ai liberi per entrambi con 8/8 per Leo e 9/10 per Carlo Alberto, che contribuiscono a chiudere con 13 punti per Busca (1/4 da 2, 1/1 da 3 per un 20 di valutazione), e con 21 per Gasparello (6/12 da 2, 0/1 da 3, 5 rimbalzi per 26 di valutazione). Dall'altra parte grande delusione per una seconda sconfitta che si poteva evitare, con coach Verona a ripetere la sua soddisfazione per come la squadra ha giocato e a recriminare su alcuni episodi e a cercare di darsi una ragione ribadendo che ci voglia del tempo per costruire una squadra dovendo inserire 6 uomini nuovi.
Il folto pubblico presente si è divertito, la partita è stata appassionante e la Broetto ha dimostrato di poter recitare un ruolo importante. L’Arzignano sconfitto questa sera è in fondo alla classifica ma è un’ottima squadra, gioca un buon basket e sicuramente con il passare del tempo lo ritroveremo nelle posizione di vertice del campionato.
da www.virtuspadova.it/

Monzardo, Drago, Campiello, Tuninetto e Faccioli partono in quintetto.
Nei primi 3 minuti i griffons subiscono un parziale di 6-0 poi Tuninetto sblocca dalla distanza e Campiello lo segue (6-5). Padova risponde con una bomba da 3 ma il Garcia non si ferma e prosegue l’inseguimento. I padovani chiudono il quarto 20-17. Il secondo quarto parte bene e il Garcia segna tutto il segnabile, garantendosi un buon vantaggio a metà tempo: al 5° minuto infatti è a +9 (23-32). Sul 30-33 Bolcato segna dalla distanza: il Garcia è a +6 (30-36) e sigilla un ottimo secondo quarto con Drago che fa chiudere in vantaggio sul 36-43. Al ritorno dalla pausa lunga il Garcia soffre un calo di concentrazione e incanala errori: ogni canestro perso è un canestro subito e al 4° minuto la Virtus è lì a-2: 45-47. I griffons protestano per un fallo dubbio e prendono un tecnico per proteste che li fa scivolare a -9 sul 56-47. Il Garcia chiude sotto di 4 (58-54). Ultimo quarto pieno di nervosismo da parte di entrambe le squadre: al 4° minuto il Garcia trova il pareggio (61-61) e nuovamente anche a 3 minuti dalla fine con Campiello sul 67-67. Ma la Virtus segna 5 punti nell’ultimo minuto e, complici alcuni errori arbitrali, i griffons, ammutoliti, perdono 74-70.
Ufficio Stampa Garcia Moreno


Piani Pall. BZ - Montebelluna 75 65
Esordio vittorioso contro Montebelluna, battuta 75-65.
Esordio casalingo felice dei Piani Electrogroup TEc, che domano negli ultimi minuti Montebelluna al termine di una gara condotta per larga parte ma che i ragazzi di coach Minati hanno rischiato anche di perdere, al cospetto di una formazione molto arcigna ed agguerrita. Piani che schierano in quintetto Vettori, Defant, Somvi, Torboli e D’Alessandro, con quest’ultimo che, nell’immediato pregara deve ricorrere alle cure dei sanitari per suturare un taglio al sopracciglio. Montebelluna risponde con Boaro, Pozzebon, Bettin, Crivellotto ed il lungo Lorenzetto. Dopo un’iniziale fase di studio i padroni di casa prendono il comando delle operazioni, approfittando di ottime percentuali al tiro: una bomba di Torboli e due liberi di Tiribello danno il +9 a meta’ primo quarto (13-4), vantaggio che raggiunge la doppia cifra con 5 punti consecutivi di capitan Vettori (21-11). Negli ultimi 60 secondi Montebelluna, che dopo 5 minuti ha Lorenzetto in panca con tre falli, ricuce parzialmente lo strappo per il 21-15 di fine quarto. Nel secondo parziale il copione non cambia, anche se la gara perde di fluidita’. Per i primi 4 minuti la via del canestro e’ preclusa ad entrambe le formazioni. Gli ospiti provano a spezzare il ritmo degli avversari ma vengono sistematicamente respinti dalle mani caldissime dei bianchi bolzanini, a segno da fuori con Zago, Sipala e Defant e Vettori. La gara e’ maschia, alcune decisioni vengono contestate dalla panchina ospite in maniera giudicata eccessiva dalla coppia arbitrale, e Torboli amministra con successo i liberi del tecnico. Solo Boaro sembra creare grattacapi ai padroni di casa, con frequenti incursioni a canestro che i piccoli bolzanini faticano ad arginare. Si va all’intervallo lungo sul 38-29 per i Piani. Il terzo quarto vede Montebelluna aumentare l’aggressivita’. Lorenzetto in campo fa vedere di che pasta e’ fatto e si fa sentire da sotto, ma Vettori e Torboli non hanno raffreddato le mani e continuano a colpire da fuori (49-37). Poi d’improvviso l’attacco bolzanino s’inceppa, ed i trevigiani piazzano un parziale di 17-4 che permette loro di chiudere il terzo quarto addirittura in vantaggio (53-54). Ai Piani, per giunta, piove addosso la tegola dell’infortunio a Torboli (ginocchio) che mette fuori gioco il tiratore rivano, nonostante un tentativo di rientrare in campo ad inizio di quarto parziale. In questo frangente di difficolta’ i Piani sono davvero bravi a reagire alle avversita’. Somvi, ancora lontano dalla miglior condizione, ha il suo miglior momento proprio in questo frangente, Defant continua ad imperversare e D’Alessandro ha momenti di basket davvero impraticabili per uno della sua eta’. Appoggiandosi a questi terminali e gestito da un Vettori efficace e preciso nonostante problemi di falli, ii Piani si costruiscono un “tesoretto” di 6 punti, che evapora in un minuto sotto i colpi di Cuzzit, Sacchet e Boaro. A 5 minuti dalla fine siamo 60-60 e si prospetta un finale in volata, praticamente la fotocopia della gara di Arzignano. D’Alessandro e Defant (MVP della contesa, anche al di la’ dei 21 punti finali) hanno pero’ altri programmi e nel finale di gara anche Sipala diventa protagonista: prima causa il quinto fallo di Lorenzetto, poi ruba una cruciale palla a Pozzebon costringendolo al fallo antisportivo. I PIani volano sul 71-63 ad un minuto dalla fine, e possono controllare il finale di gara senza troppi affanni. Il finale di 75-65 lascia dunque la matricola bolzanina a 4 punti dopo due gare. Un inizio davvero ottimo con la sola preoccupazione di conoscere presto l’entita’ dell’infortunio a Lollo Torboli. Naturalmente la classifica va guardata con distacco, ma con la consapevolezza che il gruppo e’ buono ed il lavoro che si sta facendo va nella giusta direzione. Ora ci attende una trasferta ricca di insidie, non solo kilometriche, contro Gorizia, formazione ancora al palo, quindi affamata di punti.

A Bassano un'Isogas Ardita d'ermergenza sfiora il colpaccio. Coach D'Amelio: "La squadra ha dato tutto, nulla da rimproverare".
Un'Isogas Ardita falcidiata dalle assenze sfiora il colpaccio in casa del Basket Bassano, ma è costretta ad arrendersi nel finale a causa delle rotazioni ridotte.
E’ un inizio di stagione stregato per i goriziani, mai al completo fra malattie e infortuni: per un pezzo che recupera, ne perde due. Il sorriso per il recupero di Casagrande, assente al debutto contro lo Jadran, ha lasciato ben presto spazio a una smorfia per lo stiramento al polpaccio che ha messo fuori uso Baccino nell’allenamento di venerdì sera e la gastroenterite che ha appiedato Manservisi nell’immediata vigilia della trasferta di Bassano.
Con sei uomini arruolabili e tre ragazzi dell’under 17, l’Isogas disputa comunque una prova coraggiosa, e non si perde d’animo neppure dopo il 5-0 iniziale dei padroni di casa, rispondendo con un’accelerazione importante: parziale di 20-2 con Giulio Casagrande scatenato e Luppino abile a conquistare liberi e trasformarli in punti dalla lunetta. Bassano si riprende dallo choc e rimette in equilibrio il match nel secondo periodo, con i vari Gallea, Incà e Bordignon, che attaccano con lucidità la zona isontina.
L’Ardita inizia ad accusare le rotazioni limitate, anche perché Franco raggiunge troppo presto il quarto fallo personale (alla fine resterà in campo solo per 17’), ma rimane aggrappata al match dopo il riposo, quando Bassano prova senza successo a prendere il largo. L’ultimo quarto, decisivo, si apre con Bassano avanti 45-43, l’Isogas impatta con Casagrande. I goriziani tengono botta sino a 2’ dalla fine, ma l’uscita per falli dei lunghi Franco e Fornasari, l’inevitabile calo fisico e qualche errore di troppo dalla lunetta permette ai locali di piazzare l’allungo decisivo con una tripla di Nicola Camazzola. Il fallo sistematico dei goriziani consente a Bassano di chiudere a +10 punti, un passivo troppo severo nei confronti di un’Ardita che ha dimostrato carattere. La casella dei punti rimane vuota, ma una volta al completo arriveranno anche le vittorie.
Coach Beppe D’Amelio rilegge così la sfida di Bassano: “Abbiamo giocato contro una signora squadra, e nonostante la sconfitta il campo ha dato ragione alle nostre scelte estive: pur senza un lungo di peso, non abbiamo sofferto sotto le plance contro un centro da Dnb come Tosetto. Tutti i ragazzi, vista l’emergenza, hanno dato qualcosa in più, difendendo alla morte. Peccato per la sconfitta, ci siamo illusi per 15’, poi sono iniziati i problemi di falli e ci siamo dovuti mettere a zona, subendo qualche penetrazione centrale di troppo.
Il quarto fallo fischiato ad Andrea Franco a 20” dal riposo ci ha complicato ulteriormente la vita, ma la squadra è stata brava a tenere mentalmente nel terzo periodo: un anno fa in queste condizioni avremmo mollato. Non ho nulla da rimproverare ai ragazzi, sono soddisfatto. Ora valutiamo la situazione degli infortunati per domenica prossima”.
Ufficio stampa Isogas Ardita Gorizia - Giuseppe Pisano

Vittoria casalinga per il Basket Bassano che si impone su Gorizia per 65-55, trovando i primi due punti di questo suo campionato. In un pienissimo PalaAngarano, la squadra di coach Campagnolo è riuscita a reagire ad una partenza molto difficile (7-20 dopo la fine del primo quarto) e portare a casa la partita grazie ad una buonissima difesa e una continuità sempre crescente in attacco. Mattatore della partita il "Gallo" Stefano Gallea, top scorer con 14 punti a cui ha aggiunto nove rimbalzi, ma la buona notizia è una divisione di tiri e responsabilità che vede anche i 12 punti di Crosato e Bordignon, i 10 di D’Incà e i nove di TOsetto. Un ringraziamenteo speciale va ai ragazi del minibasket, presentati durante l’intervallo, che hanno sostenuto la squadra facendo registrare il tutto esaurito nelle tribune del PAlaAngarano: la squadra aveva chiesto il sostegno del pubblico, i tifosi hanno risposto alla grandissima.
da www.pallacanestroabassano.it/



Pino Dragons-Bertinoro 54-50
ENIC PINO DRAGONS FIRENZE: Marchini 5, Marotta, Boschi, Colombini 5, Bucarelli, Mariani 11, Santomieri 7, Dionisi 2, Zanussi 6, Puccioni 18. Allenatore: Salvetti.
GAETANO SCIREA BERTINORO: Frigoli 7, Solfrizzi 14, Ruscelli, Merenda 6, Marisi 12, Grassi 5, Caroli ne, Sangiorgi 6, Chezzi, Godoli. Allenatore: Ayala.
ARBITRI: Barbagallo e Bracco.
PARZIALI: 18-15, 29-24, 40-39.
Prima vittoria per il Pino che con un finale tutta grinta chiude il canestro a Bertinoro e taglia il traguardo a braccia alzate, rimontando i romagnoli. A decidere il match Colombini e Santomieri, fin lì praticamente nulli in attacco (3/20 il totale al tiro), con Bertinoro che pur senza far niente di eccezionale pregustava il blitz in riva all'Arno.

Partita con pessime percentuali al tiro, il Pino in avvio soffre un po' la maggiore velocità di Marisi rispetto a Puccioni, mentre Mariani è un po' troppo "timido" in attacco. Firenze comunque è sempre con la testa avanti, grazie proprio a Puccioni e prova ad allungare nel finale del primo tempino, con un break firmato da Zanussi, sei punti e un assist al bacio per Marchini, 18-10 all'8. Bertinoro risale però grazie ai canestri di Solfrizzi e Sangiorgi che esce dalla panchina e ne piazza un paio a cavallo dei primi due periodi. La formazione di Ayala è sempre lì, Salvetti dà spazio a tutti ma non sempre ottiene le risposte cercate, Firenze tira poco e malissimo dall'arco; Santomieri finalmente si sblocca in difesa con una stoppata su Marisi, quindi Mariani con un gioco da tre punti ridà respiro al Pino, 27-22, scarto immutato alla pausa lunga.
Il +8 di Santomieri a metà della terza frazione illude il Pino, basta un attimo di distrazione in difesa e l'accoppiata Marisi-Solfrizzi ricuce nuovamente. I biancorossi provano ad aprire la difesa romagnola con un paio di conclusioni dai 6,75 che trovano solo il ferro e così il solito Marisi buca la retina per il sorpasso, 38.39. Il Pino domina sotto i tabelloni, 15 rimbalzi offensivi, ma c'è solo Puccioni che riesce poi a concretizzare e così il match diventa improvvisamente in salita. L'unico canestro realizzato nei primi 5' del quarto periodo sembra far presagire il peggio. La Gaetano Scirea però non fa molto meglio, provando ad allungare con le conclusioni dalla lunga distanza, senza successo. Chi invece fa centro è Colombini, fino a quel momento 0/10, impattando a quota 50. Sul ribaltamento di fronte c'è un probabile sfondamento di Frigoli su Puccioni, ma gli arbitri chiamano il fallo al pivot di Firenze e poi sentono qualcosa di troppo e decidono di allontanare da dietro il canestro anche i giornalisti.
Marisi tenta il match ball dai 6,75 ma non va, dall'altra parte Santomieri si procura un buon fallo e trasforma i liberi con 70'' da giocare. Solfrizzi sbaglia il canestro del pari, idem Merenda: sull'ultimo pallone il più lesto di tutti è Colombini: altro giro in lunetta per chiudere definitivamente i conti.
 
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