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| Il suo curriculum parla di un ottimo gestore, risultati alla mano, di team esperti, anche molto profondi, nei quali non era così scontato far coesistere animi ed esigenze diverse, anche solo come abitudini di minutaggio. In tempi recenti, come squadra (più) giovane per età media, prima del rinnovamento ducale dello scorso anno, lo ricordo con la Robur Saronno che ottenne la promozione in B però rinunciandovi. Più portato per i veterani, però io son della filosofia che se un giovane è buono gioca. Punto. Se è stato preso solo per la quota è un altro discorso. Si concentra tanto sul lavoro difensivo, fa crescere anche i giocatori (es: Petrosino '18/19 sua miglior stagione in carriera) ma anche qua è sempre un dare/avere, ossia quanto vuoi lavorare su te stesso, approccio non morbido. Per squadre di realmente giovani opterei per un differente allenatore (es: Quilici, Bassi), ma il distinguo importante è definire il concetto di team giovane.
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