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Serie B - GIRONE A

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view post Posted on 30/6/2023, 11:59
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Palaborsani - Knights Palace Legnano

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QUOTE (Basket21 @ 6/30/2023, 12:24 PM) 
QUOTE (Il fu Pete Pistol @ 30/6/2023, 12:22) 
Vale anche per te

E per evitare di pagare adesso 60€ basta cliccare su "Annulla l'abbonamento" giusto?

si. per sicurezza togli il metodo di pagamento dal sito cosicchè sei certo!
 
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view post Posted on 30/6/2023, 12:15

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CITAZIONE (Texx @ 30/6/2023, 12:59) 
CITAZIONE (Basket21 @ 6/30/2023, 12:24 PM) 
E per evitare di pagare adesso 60€ basta cliccare su "Annulla l'abbonamento" giusto?

si. per sicurezza togli il metodo di pagamento dal sito cosicchè sei certo!

Eh è quello che inizialmente pensavo di fare, ma mi fa solo modificare e non togliere del tutto. Comunque grazie mille a te e Pete Pistol, gentilissimi.
 
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view post Posted on 30/6/2023, 13:02

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CITAZIONE (Texx @ 30/6/2023, 12:59) 
CITAZIONE (Basket21 @ 6/30/2023, 12:24 PM) 
E per evitare di pagare adesso 60€ basta cliccare su "Annulla l'abbonamento" giusto?

si. per sicurezza togli il metodo di pagamento dal sito cosicchè sei certo!

non si può togliere se non inserendone un altro attivo...
 
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view post Posted on 30/6/2023, 13:24

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CITAZIONE (Basket21 @ 30/6/2023, 12:24) 
CITAZIONE (Il fu Pete Pistol @ 30/6/2023, 12:22) 
Vale anche per te

E per evitare di pagare adesso 60€ basta cliccare su "Annulla l'abbonamento" giusto?

Corretto.
 
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view post Posted on 30/6/2023, 19:42

forumista di primo pelo

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In breve


"Non sarò breve.
Metà anni ‘80, gioco nel minibasket della gloriosa Forti e liberi Monza, una domenica chiedo a mio papà di accompagnarmi a Vigevano a vedere la partita della prima squadra. Entriamo e ci sediamo in tribuna lato panchina ospite, delirio totale. La mia prima volta in Carducci.
Metà anni 2000 alleno a Garlasco in serie C dal presidentissimo Felice Albertin e dei fratelli Farina, non abbiamo a disposizione il palazzetto di Garlasco tre sere alla settimana e quindi emigriamo per il terzo allenamento a Vigevano, seconda volta in Carducci e una volta alla settimana. Giochiamo anche la prima giornata di campionato contro Cassolnovo. Sogno e penso che sarebbe il massimo della vita allenare qui dentro la squadra di Vigevano, ma mi sveglio e mi dico che sarà impossibile.
Fine maggio 2017 finisce la mia avventura e Pavia, mi squilla il telefono e sento la voce roca di Marino Spaccasassi: “Coach, voglio parlare con te, ci dobbiamo vedere il primo possibile”.
Incontro presso la pizzeria “La cicala” di Agrate Brianza. Marino: “Vuoi allenare la pallacanestro Vigevano? Hai 48 ore di tempo per decidere”, sempre morbidezza, spesso scontri e silenzi, ma lo ringrazio perché si è sempre comportato come un grande dirigente, lasciandomi sempre totale potere decisionale sulla scelta e sulla gestione dei giocatori.
Io: “Marino, grazie, ma devo parlare a casa, devo riflettere”.
Poche ore dopo altro squillo. Questa volta la voce è calda e (per)suadente, quella di Fabio Farina: “Paolo ciao, noi ci terremmo molto ad averti con noi”… Fabio qualcuno l’ha definito il mio punching ball. Amico. E’ diventato semplicemente un mio amico. Confidente, supporto morale, mai una parola fuori posto. Le telefonate del lunedì sera, le telefonate del mercoledì pomeriggio. Gli abbracci che ti stritolavano dopo le vittorie pesanti, i time out chiamati e rifiutati, i cambi chiamati e tolti o non comunicati.
Entro le 48 ore ovviamente mi accordo con la società e la sera siamo a cena da Cucchi e dall’adorabile moglie Alessandra per mettere nero su bianco, ma soprattutto per una delle famose cene, che poi diventeranno un must. Coach Cucchi, insostituibile collega e professionista di altissimo livello, responsabile della preparazione fisica. Con lui ho collaborato serenamente creando una metodologia di lavoro, che non andrà dispersa. Quella rincorsa nel parcheggio del golf per l’abbraccio finale mi rimarrà nel cuore.
Poi la presentazione in Comune con la famosa promessa di riportare Vigevano dove avrebbe meritato di stare, ma tutti pensavano alla serie B.
Costruiamo a 8 mani la squadra e si va per la stagione perfetta degli “invincibili”, che abbraccio tutti dal primo all’ultimo.
All’inizio non c’è grande entusiasmo intorno alla squadra, la gente è scettica, i gradoni della Carducci sono mezzi vuoti, c’è delusione per l’andamento delle precedenti due annate.
Nonostante questo, io ricordo sempre il boato alla presentazione della squadra alla prima partita contro Gazzada del mio amico Zambelli.
La stagione parte, troppo forti, troppo illegali, la gente si annoia perchè vinciamo sempre e di troppo. Morale: perfect season 38 vinte, zero perse. La festa dai frati e si pensa allo sbarco in serie B.
Qualche doloroso addio, qualche conferma, si riparte dallo zoccolo duro e si aggiungono giocatori di categoria. Bella stagione la mia seconda, da neopromossi facciamo un girone d’andata di adattamento ed un girone di ritorno pazzesco classificandoci quarti. Primo turno di playoff contro Padova, vinciamo. Semifinale combattutissima contro Orzinuovi, ma perdiamo. Orzinuovi poi verrà promossa in serie A.
La terza stagione pensiamo di cambiare un po’ di più e di rinforzare la squadra, non c’è la chimica giusta, ma nonostante tutto, dopo una serie di sconfitte beffa di 1 o 2 punti dopo 22 partite siamo a 4 punti dalla quarta in classifica con una partita da recuperare e tutti gli scontri diretti da giocare in casa.
Poi il dramma, quello vero, la pandemia, si ferma tutto, notizie frammentarie e poi la decisione definitiva. I campionati sono sospesi. Finito tutto. Il lock down, le quarantene, i tamponi, i morti, anche qualche tifoso sempre presente. Bruttissimo. Una tragedia. Nessuno ha voglia e umore per parlare di pallacanestro.
A metà maggio però si riaccende una fiammella, un incontro coi dirigenti, la voglia di ripartire con cautela, con un budget da serie C di metà classifica.
Siamo nel 2020 la quarta stagione. Si fa una squadra per sopravvivere, una squadra operaia, una squadra di combattenti, senza pubblico sugli spalti non ha lo stesso sapore. Una formula strana per giocare meno partite possibili e portare a casa la stagione. Senonché vinciamo tutte le partite del primo gironcino e sulle ali dell’entusiasmo arriviamo quarti e ci giochiamo, perdendo, la semifinale nonostante infortuni e sfortune varie ed assortite.
Il quinto anno è stato un capolavoro, mercato perfetto, squadra rinforzata nei ruoli giusti e molto equilibrata. Si inizia con restrizioni di capienza del pubblico, senza striscioni, bandiere e tamburi. Gli ultras, i miei amati ultras, non ci stanno e non ci sono: “Torneremo quando potremo tornare tutti e come vogliamo noi” avevano ragione loro, hanno avuto ragione loro. Torna anche il fido Andrea Cerri a dare una mano e partiamo molto bene ed il primo elicottero festeggia ad Omegna la qualificazione alle finali di Supercoppa a Lignano, dove perdiamo in semifinale.
Girone d’andata da incorniciare e qualificazione da primi alle final 4 di coppa Italia. Nel frattempo, la situazione sanitaria migliora, la gente incomincia a venire al palazzetto e per i playoff si respira quell’aria da Carducci. Playoff in crescendo. La finale per la serie A contro Cividale, corazzata con un allenatore di serie A.
La gente è tornata. Perdiamo la prima a Cividale, ma facciamo il colpaccio in gara 2, su un campo imbattuto da 18 mesi. La serie passa Vigevano, per la prima volta dopo più di due anni la Carducci è gremita in ogni ordine di posti. Gara 3 in casa con zanzare e afa da giungla è nostra. Appuntamento con la storia per gara 4: siamo ad una vittoria (in casa nostra) dalla serie A. E’ una bolgia, ma perdiamo, loro più bravi, più pronti. Gara 5 a Cividale non ha storia, loro vanno in serie A e noi mastichiamo amaro. Mi scuso coi tifosi dicendo che di più non potevamo fare che abbiamo dato tutto. I giocatori piangono di fronte ai tifosi che ci hanno seguito in un mercoledì di giugno facendosi quasi mille km. I tifosi che cantano per oltre un’ora ininterrottamente durante i festeggiamenti dei supporter di Cividale, i quali ad un certo momento vanno ad applaudire i nostri.
Finisce l’annata e qualche giocatore saluta, solo tre temerari rimangono (Pippo, Pero e Jaki), solo se sei pazzo rimani dopo aver fatto una stagione così. E noi siamo pazzi. Ma c’era un lavoro da finire. Troppa rabbia, troppo orgoglio, troppo il desiderio di ripagare la fiducia dei tifosi.
La stagione più dura di sempre della serie B con la tagliola delle 8 retrocessioni in B interregionale, solo 4 squadre per i playoff. Gli altri anni 8 squadre si qualificavano per i playoff e ne salivano 4 o 3. Mai 2.
Ritorna Christian Sari come dirigente, partiamo malissimo, squadra forzatamente rinnovata, un sacco di amichevoli perse, eliminati subito dalla Supercoppa. Poi inizia la stagione e vinciamo un bel po’ di partite di fila fino alla prima sconfitta a Livorno Libertas, poi la qualificazione alle final 4 di Coppa Italia, dove pur perdendo contro Orzinuovi, ho detto ai giocatori che saremmo arrivati fino in fondo. Perché quelle sensazioni che ogni tanto ti giungono da non si sa cosa, spesso sono vere.
Poi d’un fiato fino ai playoff, la macchina ormai viaggia sa sola, i giocatori si sono cementati, non ce n’è per San Vendemiano, facciamo il colpo in gara 1 con Libertas, e siamo a gara 4 in casa sul punteggio i di 2-1. Ma rispetto all’anno scorso sappiamo come e cosa fare.
Gara 4 contro Libertas, l’ultima partita alla Carducci. Sin dalle prime ore della mattina sui social una tempesta di messaggi, ricordi, aneddoti vissuti in Carducci hanno infiammato l’ambiente: non avremmo mai perso, mai. E infatti la bolgia, la partita perfetta, l’atmosfera incandescente. E si va a Ferrara alle final four. Siamo partiti in 64, siamo rimaste in 4, solo 2 saranno promosse in serie A.
La formula prevede concentramento a 4 squadre con 3 partite in 3 giorni. Un massacro
A Ferrara fa un caldo infernale. Si respira l’atmosfera del grande evento, si parla di esodo di tifosi, come per gli spareggi negli anni ‘70. Alla fine, saranno più di 2000 vigevanesi nelle tre giornate. Il centro di Ferrara è gialloblu.
La prima partita contro Orzinuovi l’abbiamo affrontata di petto, pronti a vendicare la sconfitta in Coppa, vinciamo e pure con un buon margine, ma si fanno male Mercante e Rossi. Due giocatori normali non avrebbero giocato il giorno dopo, ma due eroi si, giocano eccome. Infatti, presenti in gara 2 contro la Luiss Roma, siamo avanti di 18 a 12 minuti dalla fine. Poi il braccino, la paura di vincere forse, oppure era solamente deciso così. Dovevamo lottare fino all’ultimo. Non era finito niente. Eravamo ancora vivi. La cena in albergo con due parole di incoraggiamento e di fiducia. L’ultima notte insonne a preparare la partita con il mio fedele e bravissimo vice allenatore Guido Veneroni. Le parole prima dell’ultimo pranzo di Lollo che non avrebbe potuto giocare l’ultima partita perché infortunato.
Si arriva al palazzo per l’ultima partita contro Rieti. Nella riunione pre partita ricordo ai ragazzi che giusto 50 anni prima contro Rieti, Vigevano perse lo spareggio per andare in serie A. Entriamo in campo e la gente è già lì ad impazzire, a sostenerci. Durante il riscaldamento, il coro per D’Alessandro è da brividi e dimostra il cuore dei tifosi vigevanesi, io trattengo a stento le lacrime, ma non posso crollare, Lollo scoppia in lacrime perchè non può giocare. Io mi dico: ”Oggi non possiamo perdere, ce la facciamo, siamo troppo tutti uniti, squadra, tifosi, ultras”
Ero nervoso, ma quando si è presentato in tribuna il mio amico Trex, mi sono rasserenato e mi sono convinto che sarebbe andato tutto bene.
Vinciamo, l’apoteosi, l’invasione di campo, ci sono bambini, nonni, mamme, ultras, gente conosciuta e sconosciuta, abbracci, baci, lacrime. Tutto molto commovente. Le premiazioni, le foto poi la festa in spogliatoio e nel parcheggio. Ma il bello doveva ancora arrivare. Durante il viaggio il sempre presente e spesso commosso Alby Capra narra di capannelli di gente avvistata fuori dalla Carducci, arrivano i primi video, la cosa si fa grossa, i capannelli diventano assembramenti e dopo poco in corteo una folla di persone si dirige in Piazza Ducale. La bandiera issata sulla statua di San Giovannino, come nelle ricorrenze più importanti
Noi arriviamo nel parcheggio della Carducci e ci dirigiamo a piedi in piazza. Un’esperienza incredibile, vedere la piazza piena che ci aspetta è da raccontare ai figli ed ai nipoti.
La piena ed appagante soddisfazione di aver finito un lavoro non ha prezzo. Vigevano è in serie A, la Salonicco è tornata. Non dimenticherò mai l'ovazione all'ultima festa dell'orgoglio ducale, quando ormai si sapeva che non sarei più stato il coach di Vigevano.
Tutto sotto la regia del mio procuratore, consulente, ma soprattutto amico fraterno John W Effe
Voglio ringraziare ed abbracciare forte i miei figli sempre più tifosi e quella santa di mia moglie. Senza di loro niente avrebbe un senso.
Ringrazio i capitani Pilotti, Benzoni, Verri e Pippo Rossi in rappresentanza di tutti i giocatori e i miei assistenti Veneroni, Cerri, Rossberger e Morganti
Ringrazio i presidenti che ho avuto: Luca Brindisi, Max Rivarollo, Donatella Rizzi e Sebastian Perini
Franchino, Corradini, il mec lo staff sanitario: Giorgio Pirovano, Max Sacchi, Cresta, Christian, le doc Sara Ricciardo Claudia Fin.
Gli addetti stampa Laura Marmonti, Alessandro Casalino, le voci narranti: Andrew Villani e Mirko Cavallaro. Tutti i giornalisti che sono stati sempre precisi e collaborativi. Tutti gli sponsor. Spero con tutto il cuore di non aver dimenticato nessuno. Nel caso modificherò.
Faccio un in bocca al lupo al mio successore coach Pansa, cui auguro di cuore un buon lavoro.
E last but non least loro, gli Ultras Vigevano 07, i pandini, quei pirla dei papy gialloblu, tutti i tifosi, la gente, il popolo gialloblu e tutti i VIGEVANESI. Sono arrivato 6 anni fa a Vigevano e dopo poche partite, precisamente dopo la vittoria a Mortara nel derby e la prima corsa sotto la curva ad aizzare il pubblico, è partito il primo: “Paolo Piazza uno di noi!” e mi sono sentito un re. Tutte le vittorie, le due promozioni non sono niente rispetto a quello che mi rimarrà per sempre nel cuore. L’affetto di quelli che saranno per sempre i miei tifosi.
Non sarò più con Voi, ma Vi lascio senza riuscire a trattenere le lacrime, col cuore gonfio di commozione, con la tristezza per non vederVi più, ma con la gioia di aver condiviso un percorso inimitabile.
Sempre a testa alta e petto in fuori.
Grazie per sempre
Paolo Piazza"
 
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view post Posted on 6/7/2023, 17:46
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NIKE nuovo sponsor tecnico della Fabo Herons Montecatini…è l’unica in B?
 
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view post Posted on 12/7/2023, 21:39

..solo per te..

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Domanda per gli amministratori: una volta ufficializzati i gironi, verranno creati due nuovi topic (per girone) sulla falsa riga di questo?
 
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