In questi anni 2020 vedo gli stessi errori (sia chiaro per me) degli anni 90 ed in genere degli ultimi 30 anni.. ci si "cristallizza" sullo stato attuale delle cose e non ci si apre ai cambiamenti. L'ideale per una città provinciale come Pistoia (che ha avuto bisogno delle stesse persone di 30 anni fa per crescere.. anche nel basket) ma non per uno sport che vorrebbe essere moderno, ed infatti rispetto al calcio (che solo negli ultimi anni ha avuto un colpo di coda enorme con la VAR.. che in altri sport esisteva quasi da decenni) il basket ha cambiato regole molto più spesso (mi vengono in mente i 4 quarti di gioco, i 24", il tiro da 3 ecc. ecc.) perché voleva essere "moderno"..ma ha un cuore "antico" anzi direi "vecchio" perché antico è un aggettivo positivo. Noi siamo sempre qui a parlare della formichina che batte l'elefante (ed in prospettiva la formica è molto più forte dell'elefante) e non di campionati moderni, dinamici e godibili.. mia opinione: fai innovazioni sostenibili, anche rivoluzionarie, ed il mondo (sportivo italiano) ti seguirà.. altrimenti stiamo qui a calcolare quanto debito restituirà il Pistoia Basket, i prossimi stranieri se arrivano dalla Slovacchia o dall'Estonia e così via.. ci stai anche così.. perché per qualcuno è basket per altri perché è Pistoia.. ma è sempre la solita storia.. e se va bene a tutti gli altri..
CITAZIONE (NonnoFiorucci @ 13/7/2020, 20:49)
Noto adesso la colonia di ragazzi estoni che si sono formati qua in Italia:
Il nostro Riisma e Erkmaa (quest'anno a Trapani) alla Mens Sana, Treier (Sassari) a Moncalieri, Kitsing (era a Forlì) a Trento e magari anche qualcun altro.
È frutto di qualche collaborazione tra i due paesi, o e pura coincidenza? Chiedo in particolare a Irving che segue più da vicino la realtà giovanile
Non ci sono collaborazioni che io sappia.. le grandi società giovanili, quelle dominanti in Italia.. Pistoia ci è andata vicino ad esserlo e vedremo dove si posiziona adesso, hanno iniziato una vera e propria caccia al talento straniero.
Caccia allo straniero giovane causata soprattutto dalla regola della formazione italiana, cioè un ragazzo che gioca almeno 4 anni in Italia è considerato italiano a prescindere dal suo passaporto. Quindi uno come Rijsma (che credo abbia tutti e 4 gli anni fatti in Italia) può crearsi una carriera tra Serie A, A2 oppure B e C Gold. In passato non era così, Rijsma avrebbe potuto giocare solo in Serie A.. ovviamente Rijsma può pure andare a giocare altrove (tipo un college Ncaa) se questo è quello che desidera.
Mi sembra che 3 anni fa ci sia stata la fase finale del campionato U18 a Montecatini, la Stella Azzurra Roma (dominatrice a livello giovanile) ha vinto quel campionato con un roster dove a parte Drocker (figlio d'arte del triestino di Lucca) era strazzeppa di gente dal centro/sud America ed Africa.. non essendoci limiti di extra comunitari (o comunitari) a livello giovanile possono farlo..
Paesi cestisticamente meno avanzati, come l'Estonia, hanno ragazzi promettenti che se cresciuti in patria non avrebbero l'opportunità di allenarsi e giocare ai livelli italiani che sono superiori.. se non sbaglio anche a Pistoia c'erano un paio di giocatori stranieri nel passato (considero Rijsma un senese.. visti i suoi inizi in Italia) uno Divac (dov'è finito il nipote di Vlade?) ed un altro di cui non ricordo il nome..