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| CITAZIONE (kublaikhan @ 13/11/2019, 12:32) CITAZIONE (team ticinum @ 13/11/2019, 12:22) Un genitore fuori di testa. Se solo sapesse quel coglione il danno che ha fatto a suo figlio in primis... Purtroppo il mondo è pieno di esauriti... penso che qualcosa di simile sia capitato a tutti quelli che han fatto i dirigenti o seguito il basket giovanile. Ecco forse si potrebbe essere meno compiacenti nel tollerare certi comportamenti spia di potenziali personaggi pericolosi. Poi capisco che non sia sempre facile individuarli. Devo dire comunque che si è levata generale e incondizionata condanna da tutti senza distinguo alcuno, per cui il sistema è sano. Vediamo di mantenerlo così. Per completezza... Da la giornata tipo su FB Ciao a tutti, sono Roberto, alleno una squadra di minibasket e lo scorso week end sono stato picchiato da un genitore. Vivo nel mondo del basket da quando ho 5 anni. Andavo sempre a vedere le partite di mio padre, mi sono appassionato, e appena è stato possibile mi sono iscritto a minibasket per poi continuare con tutta la trafila delle giovanili. Un giorno, però, grazie a mio fratello di 8 anni più giovane, mi sono riavvicinato proprio al minibasket, questa volta nelle vesti di istruttore, seguendo lui e stando in palestra con la sua allenatrice del tempo: mi divertiva tantissimo stare con i bambini. Ho quindi deciso di appendere la scarpe al chiodo a 25 anni, ho fatto il corso per diventare istruttore ed ora sono alla mia quinta stagione da allenatore. Ogni giorno attendo con ansia l'ora in cui finisco di lavorare, perché poi mi fiondo in palestra dai miei bimbi. Non sono mai stato un giocatore eccezionale ma ho sempre amato questo sport, e l'idea di trasmettere questa passione a dei piccoli cestisti è stata la ragione che mi ha spinto a percorrere questa strada. Allenare i bambini mi dà soddisfazione in ogni momento sia durante le partite che durante gli allenamenti: vederli correre e divertirsi è una medicina per la vita, vederli migliorare e fare un terzo tempo in maniera corretta sono gioie impareggiabili. Ma la partita cos'è? La partita secondo me è un momento per confrontarsi con altri bambini, per mettersi alla prova e perché no, per provare a vincere! Sarei falso se dicessi che mentre si è in panchina non si spera di vincere la partita. E per i genitori cos'è la partita? Per i genitori dev'essere un momento nel quale divertirsi e tifare il proprio figlio, e i propri compagni, con educazione e rispetto. Invece, purtroppo, a volte sembra che la tribuna debba essere una zona franca, dove per un'ora non esistono più regole. Mi è successo sabato pomeriggio. Qualche genitore della mia squadra continuava ad inveire contro l'arbitro. Lo ricordo per i meno esperti: al minibasket, di norma, arbitrano le partite gli stessi istruttori e sabato stava arbitrando un mio collega. All'ennesima reazione esagerata di alcuni genitori ho dovuto richiamarli all'ordine dalla panchina. Uno di loro, però, ha preso male il mio richiamo e a fine partita è entrato nello spogliatoio, un luogo dove un genitore, appena finita la partita, non dovrebbe mai entrare. La persona in questione, davanti a mezza squadra, ha prima esclamato "Ti devo spiegare una cosa", poi mi ha aggredito con una serie di pugni sul volto. Ho riportato una frattura al naso e un occhio bello viola. La cosa che mi ha fatto più male non sono state le botte ma che, per un momento, io abbia pensato di non farmi più vedere in palestra. Di smetterla col basket. Ma quando dentro a quello spogliatoio mi sono rialzato e ho visto le facce spaventate dei bambini, ho guardato i loro occhi e ho capito che avrebbero voluto aiutarmi. Non li posso tradire. Io per loro sono un istruttore, un insegnante, una guida nel bel mezzo del cammino di questo sport meraviglioso. Quello che facciamo ogni settimana in palestra viene prima di tutto. Abbiamo instaurato un rapporto fantastico e non si meritano che io li abbandoni adesso senza che loro abbiano alcuna colpa. Anzi loro mi regalano solo soddisfazioni. Martedì ero già in palestra da loro, li ho di nuovo tranquillizzati (mi avevano telefonato praticamente tutti) e poi abbiamo fatto allenamento, tutti insieme, come una bella squadra, perché noi siamo una bella squadra e niente potrà scalfire la forza della nostra passione. Uno dei bimbi che martedì mi ha abbracciato più forte è il figlio di chi mi ha aggredito. Suo padre mi ha telefonato prima dell’allenamento e si è scusato. Mi ha fatto piacere, spero che abbia capito la gravità di quello che ha fatto. Però la denuncia rimane. E se il figlio sarà sempre bene accetto in palestra, il padre non dovrà più venire per parecchio tempo. Il rispetto dei ruoli è un aspetto fondamentale nella vita. Quel genitore non ha fatto male a me, ha fatto male soprattutto a suo figlio.
- Roberto Gullo Guali -
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