| IT basta che siano garantiti i rimborsi e i contratti al momento della firma, chi ha i soldi sta al piano che gli compete, chi non li ha gioca al piano di sotto o a quello di sotto ancora, a parere mio quello che è assurdo sono le 48 società, di fatto, professionistiche tra A1 e A2, 48 società che la ns economia non può supportare, quindi, sempre secondo me, andrebbero ridotti i numeri e non allargati, specialmente in A1, il tutto per evitare rinunce e chiusure, chiusure che, ricordiamoci bene, portano beneficio solo alla federazione.
Quindi, per me, dovrebbero esserci 14 squadre di A1, 28 in due gironi da 14, di A2, poi 4 gironi di serie B da 14/16 squadre e quindi 8 gironi di C da 14/16 squadre, con 2 retrocessioni dalla A1, 4 dalla A2, 8 dalla B e 16 dalla C. Questi, secondo me, dovrebbero essere campionati nazionali, sotto tutta la pletora dei campionati regionali.
in A1 la formula stranieri/italiani dovrebbe essere 6+6, con obbligo per tutte le società di avere un settore giovanile serio gestito in modo serio e con allenatori certificati e pagati, stesso discorso per le 28 di A2, queste 42 società dovrebbero essere poi le società che reclutano giocatori dal basso, affinchè migliorino e diventino giocatori, come è sempre stato fino a metà anni 90.
Già riuscire in questa impresa sarebbe utopico, se poi, nel mentre, si riesce anche a riformare la federazione, mettendo gente seria nella stanza dei bottoni, si sarebbe raggiunto il top.
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