giangi68re |
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| CITAZIONE (_Scheggia_ @ 19/4/2024, 17:59) La norma c'è anche da noi, e mi sembra che ci sia da qualche anno, io mancato controllo federale, anche se hanno comminato sanzioni a tutti, non li emenda dall'essere incorsi nella complicità, anche perché il suddetto allenatore, anche se aveva fatto il patteggiamento, non avrebbe dovuto avere a che fare con minori. La norma è nazionale e vale dappertutto, è possibile che all'epoca dei fatti non fosse ancora obbligatorio il certificato penale. Che la FIP non ci faccia bella figura siamo d'accordo, ma più che squalificare i responsabili cosa dovrebbe fare? Andrebbe obbligato il CONI ad inserire un controllo sul codice fiscale per segnalare eventuali incompatibilità (visto che c'è una sentenza, al deposito della sentenza e trascrizione sul casellario giudiziario dovrebbe essere fatta una comunicazione al CONI, che così può bloccare i tentativi di tesseramento o far decadere quelli in essere), anche perchè se la sentenza arriva mentre il tesserato sta lavorando (magari in una società diversa da quella dove era all'epoca dei fatti) come fa la società che lo ha assunto a sapere dell'interdizione? O meglio ancora il CONI dovrebbe farsi parte attiva nel richiedere la stampa del casellario giudiziario, sollevando le società dall'onere, è un collegamento informatico piuttosto semplice da realizzare e potrebbero farlo gli stessi tesserati tramite l'utenza MyFIP.
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