CITAZIONE (team ticinum @ 21/7/2016, 16:50)
intanto, giusto per non smentirci ... DECLINO
CITAZIONE
noi cujuni lumbard siamo passati da una C Gold allargata anno scorso a 32 con 2 promozioni (diventata 1), oggi, siamo a 27 iscritte ... che sarebbero 26 senza il reintegro di SARONNO
in TriVeneto in compenso leggo che le 2 semifinaliste di anno scorso TARCENTO (finalista di Coppa Italia) e GORIZIA si sono auto-retrocesse in D
mentre in Emilia delle 5 "forti" 1 è salita sul campo, altre 3 sono salite in B a tavolino
in Toscana invece, FURBI, senza avere C Gold, hanno avuto 2 promozioni in B ed 1 ripescaggio = 3
E parliamo delle 4 regioni guida !! FATTI NON OPINIONI
A VOI I COMMENTI ... dai GIANGI -IT-FEDE-SCHEGGIA-KUBLA sà disem ... TUTTO OKK
Non mi sembra che qualcuno abbia detto che sia tutto OK.....
Se poi c'è gente che accetta di farsi ripescare In B o in C senza averne le possibilità....
Sono invece molto più empatico su chi vince un campionato e poi non sale, credo che sia una atteggiamento più responsabile (con mille varianti però).
Credo che qualcuno abbia già scritto che alle società di serie D/Promozione interessa molto poco tutto il meccanismo "politico" di deleghe/elezione/amministrazione del movimento, per mille motivi, quindi gli organismi "trainanti" da questo punto di vista dovrebbero essere le Leghe. Però io vedo che nei comitati regionali e provinciali (quando ancora c'erano) più si saliva di livello più le società latitavano tendendo a farsi gli affari propri (anche perchè spesso c'era una società di serie A e magari una/due di serie B), ecco se non sono queste che fanno sistema e guida per le altre, difficile che siano i peones a muoversi, più logico che qualche società importante o gruppo di società faccia proposte che attirino il consenso dei piccoli per scalzare il sultano.
Lungimiranza è una parola grossa ma con il "risucchio" verso l'alto il "gigante" rimane su piedi d'argilla e se non puntella sotto prima o poi cade; qui però siamo nella situazione i ncui tutti fanno la corsa a salire il più possibile, in questo clima dare tutte le colpe alla FIP, che di solito è espressione del movimento sottostante, è difficile, parlerei almeno di concorso di colpa. E purtroppo gli ultimi esempi forniti dai comitati regionali di punta (Lombardia) e dalle Leghe sono pessimi.
Su un punto scheggia ha moltisisme ragioni: basta lasciare 10 posti vacanti in B ogni anno e vedi che si rimodulano le categorie.
Poi la crisi italiana non è nel basket, ma è un crisi economica e sociale diffusa, che si riflette anche sul basket.
Detto questo non bisogna però neanche ignorare gli aspetti positivi e lavorare su quelli per valorizzarli (il pubblico e il reclutamento, ad esempio).