AQUILA BASKET TRENTO

Rosselli.....mi ricordi i tempi in cui seguivo Riva del Garda ( oltre alla nazionale l'anno scorso ).
Giocatore tecnico e buon difensore, adattabile ad 1, 2, 3.
Gli manca un qualcosina, ma in uno squadrone così potrebbe starci.

Due brevi riflessioni su Pascolo.
Estetica: sui liberi ed i tiri da fuori è sgraziato, è vero....ma fa il 45% da 3!
Ed è un tiro che si è inventato da zero nel giro di un anno, il che significa allenamento e forza di volontà.
Invece, per quei magnifici rilasci da vicino, col polso morbidissimo, e per i semiganci da un paio di metri, è proprio il contrario: molto bello da vedere.
La posizione: è incredibile, perché è sempre dove arriva la palla, sporca le traiettorie, intercetta, prende rimbalzi, stoppa, si libera in continuazione, passa bene, fa la cosa giusta in contropiede.
Ed ha sempre l'esatta percezione di dove sia il canestro: questo gli permette di anticipare gli avversari, perché è fulmineo nell'appoggiare la palla in cesto appena l'ha agguantata, senza praticamente guardarsi intorno per capire come fare il movimento decisivo.
I finali: è lucidissimo, spesso decisivo, proprio quando ti aspetteresti che fosse stanco.
Infine, le scelte: quando è meglio passare, passa. Quando è meglio tirare, tira.
E' magro? Sì, però spesso evita i contatti grazie all'agilità: un'anguilla in mezzo ai pescecani.

In effetti, Mays è l'alter ego di Triche: o l'uno o l'altro.
E così si potrebbe tenere Forray titolare e Spanghero secondo play......

Lasciando ad altri di risolvere la proposta "sindacale#7", ritorno sull'oggetto del contendere, ovvero la formazione prossima futura.
Credo che la rosa delle possibilità spazi fra una ripetizione della scommessa (= squadra costruita intorno a giovani forze, con una minima integrazione straniera: diciamo tre elementi ), ed un adeguamento allo standard della A (= quintetto tutto straniero, anzi tutto USA ).
Mi ritrovo ancora una volta ad esprimere un parere piuttosto in solitario ( come nel caso Elder..... e, visto com'è andata....), nel proporre un rischio calcolato, una sfida che veda i nostri giovanotti ( due play e due ali forti ) protagonisti anche in A.
Chè poi, in corso d'opera, un aggiustamento è sempre possibile farlo.
A conforto della mia tesi, ribadisco di aver visto partite di playoff della A in cui sicuramente non tutto era sopraffino, con momenti incasinati ed inconcludenti, sia pur alternati a spunti personali di classe.
Vedremo che farà Trainotti: credo che il dilemma gli sia ben presente, poiché la sfida lanciata nel campionato passato alle grandi squadre, con una formazione giovane ed apparentemente poco adeguata, è stata in gran parte opera sua.