| Quando c'era la Fortitudo io mi divertivo a prescindere, anche senza Seragnoli.
Mi ricordo una bellissima serie persa con Siena ai quarti, le ultime partite in Lega 1 seppur alcune drammatiche, furono allo stesso modo emozionanti (il recupero con Montegranaro fu la cosa più Fortitudina vista negli ultimi 15 anni). E sfido chiunque a dire che il finale della storia della F non sia stato il più esaltante che un tifoso possa immaginare per la propria squadra (parlo del campo ovviamente).
Di solito si scompare nell'anonimato, in silenzio. Noi abbiam chiuso con un boato e con una diaspora, anche questa prevista nel copione forse. Quella storia sportiva unica non doveva avere un seguito, quel canestro di chi col suo cognome rappresentava perfettamente la nostra storia e quel preciso momento storico della società è stato il punto esclamativo perfetto.
Son sempre più convinto che la Fortitudo avesse qualcosa di magico, era una storia già scritta prima di cominciare. Numero dei derby giocati 103 come il numero civico della sede e il numero di matricola della squadra, stessa data (16-6) per lo scudetto vinto all'ultimo secondo e per l'ultima partita della sua storia, vinta anch'essa allo scadere.
Il nome poteva essere abbreviato in 42do e 42 anni sono stati gli anni in cui la sua tifoseria storica l'ha seguita dappertutto.
Io, spesso, ancora adesso, faccio fatica a farmene una ragione, ma penso anche che sia giusto cosi, per certi versi. A pensarci bene, infatti, la storia di questa squadra è stata un romanzo d'amore e sport che ha raccontato un irripetibile connubio tra una squadra che da povera e sfigata è diventata ricca e sfigata, e il suo pubblico innamorato, che più veniva tradito più si innamorava. E, come ben sapete, il sequel di un capolavoro non sarà mai all'altezza di questo, soprattutto se il finale è stato il migliore che si potesse scrivere.
Anche se ammetto che anche io ci spero ancora, in un seguito all'altezza...
|