CITAZIONE (Assaggiatore di pelli @ 3/5/2006, 14:51)
Dopo aver letto tutta la discussione mi sembra che non sia stato evidenziato qual'è il vero problema.
Ho ripercorso la casella email della società per la quale alleno (la società è di Serie C1, io faccio settore giovanile) per poter dare un taglio "storico" alla discussione.
Andiamo con la cronistoria:
11 novembre 2005 la LNP tramite email alle sue associate comunica la intenzione-disponibilità-necessità di riformare a campionati
Contemporaneamente in Lombardia nasce una proposta di riforma molto profonda della quale escluse le società lombarde nessun'altro è a conoscenza
25 gennaio 2006 la LNP tramite email alle sue associate chiede un parere riguarda ad un'ipotesi di riforma alla quale sta lavorando il Settore Agonistico
Aprile 2006 una copia ufficiosa delle DOA 2006/2007 si aggira tra Lombardia e Triveneto provocando scompiglio nei candidi cuori dei presidenti delle società locali
In seguito altri presidenti-angioletti in regioni limitrofe si sono accorti che aumentavano le retrocessioni e allora hanno iniziato a muoversi...
Cronistoria che non fa fede nè chiarezza su nulla, questo è quello che hanno comunicato all'esterno.
La realtà dei fatti è che per tutto lo scorso autunno una commissione del Settore Agonistico Federale in cui erano compresi anche esponenti della LNM ed alcuni presidenti regionali (tra cui quello della Lombardia, come chi ha appreso perchè era presente alla riunione in via Piranesi) ha discusso la possibilità di riformare i campionati. La proposta della Lombardia è stata esposta in quella commissione e bocciata, in quantochè la LNM avrebbe perso un numero esorbitante di associate per la regionalizzazione della C1 (eh sì, perchè la C1 conta un tubo quando le si debbono imporre regole tipo la ristrutturazione, ma passare da 224 a 126 affiliate non si può perchè i numeri sono la forza del movimento...). La proposta della ristrutturazione con i gironi a 14 risale a metà novembre 2005 con un documento del Settore Agonistico accettato con riserva da tutti i suoi membri e poi propagandato poco e male all'interno delle varie regioni, anche perchè girava a mezza bocca la notizia che sarebbe stato respinto dal Consiglio Federale, come in effetti è accaduto nella riunione del 4 febbraio.
La storia delle DOA ufficiose è del tutto farlocca, figuriamoci se i presidenti regionali che le DOA hanno contribuito a scriverle non le avevano già sottomano. Tutti, e dico tutti, i comitati ne avevano una copia "informale" a disposizione. Tra parentesi, la storia del blocco dei ripescaggi è a dir poco ridicola, perchè chi ha letto bene ha capito chiaramente che non è bloccato un tubazzo: se fai i gironi a giugno e ripeschi prima del 7 luglio per coprire i "buchi", la situazione sarà del tutto analoga a quella dell'anno scorso, perchè da che basket è basket il 90% delle rinunce avviene prima delle iscrizioni e non dopo, ed anzi eliminando la possibilità di rinunce pilotate (leggi Virtus 1934-Brindisi, per dirne una), le rinunce dopo il 7 luglio saranno praticamente azzerate e di gironi zoppi ce ne sarà forse uno in tutta Italia.
Sul fatto che le società dovessero essere più attente su una situazione di così rilevante importanza, sono io il primo a dirlo, anzi l'ho già detto più e più volte. Però il mezzo internet utilizzato per un sondaggio per una ristrutturazione che - pur limitata - ha una ricaduta "pesante" sulla vita di tutte le società medio/piccole mi sa tanto di "colpo di mano" per far passare il più possibile sotto silenzio la vicenda. E se così non fosse, di fronte al dissenso totale di Lombardia, Triveneto e Piemonte (già, ieri sera si sono riuniti anche lì e con esiti analoghi a quelli di cui sopra), si valuterebbe un passo indietro, come chi sta più in alto ha già adontato. Perchè altrimenti, di fronte a percentuali di contrari da elezioni bulgare, con che credibilità ci si potrebbe porre dicendo "ormai la cosa è cosi, e non ci rompete i cosiddetti"?