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IGEA BARCELLONA, SiAmo TornAti!!!

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IGEANO D.O.C.
view post Posted on 17/10/2010, 12:42 by: IGEANO D.O.C.




Mocavero, l'altro ex: «Mi aspetto un arrivo in volata»

- La Nazione -

Emanuele Mocavero, non è la prima volta che torna a Pistoia da avversario: ha superato quindi lo scotto dell’emozione?
«Assolutamente no. Sono sempre emozionato quando torno a giocare a Pistoia, sono stati due anni bellissimi sotto tutti i punti di vista. Ciò che ho vissuto qui è stato stupendo».
Entrare in quel palazzetto, allora, fa sempre un certo effetto.
«Sì, è sempre un effetto particolare. Fa piacere rivedere amici e persone che mi hanno voluto bene. Ne parlavo con la mia compagna che mi ha detto che ero fortunato a tornare a Pistoia e che avrebbe voluto esserci anche lei, ma deve guardare la bambina che è ancora piccola e non è potuta venire».
Dopo la palla a due i ricordi lasceranno il posto alla partita. Che gara si aspetta?
«Difficile. Pistoia viene da una bella vittoria a Casale e questo dimostra che tipo di squadra sia. Sarà una gara dura e per noi molto importante perché due punti a Pistoia valgono come sei. Qui i tifosi, come da noi, fanno la differenza e io lo so bene. Senti i tifosi che ti spingono e gli avversari avvertono questo grande affetto e calore nei confronti della squadra e ne sono un po’ intimoriti».
Anche Barcellona ha vinto e bene, sul campo, le prime due partite. Chi è favorito?
«Pistoia gioca in casa e questo conta. Però sono sicuro che non sarà una partita con scarti significativi, ma una gara equilibrata dove ci sarà da fare attenzione a tutto. Non è una partita dove un solo aspetto potrà fare la differenza, ma sarà fondamentale giocare bene in ogni zona del campo. Questo potrà far pendere l’ago della bilancia dall’una o dall’altra parte».

Maurizio Innocenti


Caro Cesare, sarà bello per un attimo ricordare gli anni d’oro

- La Nazione -

OGGI è la giornata di Cesare Pancotto. I Carrara ci perdoneranno — c’è l’importante debutto del marchio Tuscany come primo sponsor della squadra — e ci perdonerà anche Mocavero, l’altro ex dell’incontro. Ma il ritorno del tecnico che ha portato Pistoia nella massima serie (1992), e che poi l’ha guidata nel suo primo anno in A1, merita la copertina. Il ritorno di Pancotto ci riporta nel passato a rivivere momenti belli, a ricordare persone che non ci sono più e che ci mancano (Mario e Giuliano Carrara, Alfredo Piperno, Giovanni Papini, Valente Palandri, Piero Sala, Francesco Ambrogi). Erano gli anni del boom del basket a Pistoia, il palazzetto era un qualcosa di irrinunciabile, i giocatori vivevano a stretto contatto con i tifosi e con la città. Un legame forte. Ci si divertiva, ma soprattutto c’era il sogno di arrivare sempre più lontano e sempre più in alto. Pancotto ha avuto un ruolo principale. Come dimenticare quel meraviglioso derby con le triple iniziali di Boni, ma soprattutto la promozione in A1 con quell’ultima partita a Napoli sospesa per lancio di monete e palle di carta: per chi, come noi, ha avuto la fortuna di esserci non potrà mai scordare la festa negli spogliatoi con l’abbraccio in terra tra Piperno e Grigioni.
Il Pancotto pistoiese era un tecnico giovane — pur avendo già allenato tra B e A2 nella sua Porto San Giorgio, a Reggio Emilia, Forlì e Sassari — serio, preparato, ambizioso e anche un ottimo comunicatore. Forse, con l’esperienza accumulata in seguito, avrebbe ottenuto di più all’esordio in A1 con un quintetto formato da Crippa, Forti, Minto, Gay e Binion, e completato da Lanza, Valerio, Campanaro e Maguolo, ma l’ottavo posto e i playoff per una neopromossa sono un risultato eccellente. Si capiva che Pancotto avrebbe fatto strada e siamo contenti che si sia tolto tante soddisfazioni. Ha dato molto a Pistoia e Pistoia gli ha consentito di spiccare il volo. Il suo posto è nel ristretto Olimpo degli allenatori che hanno lasciato il segno, insieme a Salerni (la prima A), Vujosevic (l’approdo in Korac) e Lasi (il ritorno in A). Bentornato Cesare.

Luca Cecconi



Tuscany, Pancotto e una sfida tosta

- La Nazione -

«VORREI che si vivesse una domenica di festa. C’è il fascino di giocare contro una squadra importante come Barcellona, c’è il ritorno di un tecnico che associa il proprio nome ai momenti più alti del basket pistoiese e per questo vorrei che tutto fosse vissuto come una domenica speciale». Paolo Moretti esce dagli schemi classici del tecnico che analizza la partita in chiave solo ed esclusivamente tattica e preferisce focalizzare l’attenzione su altri aspetti, quelli umani, sui valori, sull’importanza dei ricordi. Un gesto da signore, non comune, che rende onore al tecnico biancorosso. E dire che per la Tuscany si tratta di un appuntamento importante, di una gara che può iniziare a far capire quale possa essere il vero potenziale di questa squadra. I biancorossi vengono da due vittorie contro due squadre importanti e oggi si trovano di fronte un altro avversario di livello, un’altra squadra che, come Rimini e Casale, punta in alto nonostante si tratti di una neopromossa.
«E’ VERO che Barcellona è una neopromossa — dice Moretti — ma è riduttivo come termine in questo caso. E’ una neopromossa con un budget importante, che ha costruito una squadra di alto livello con giocatori di categoria superiore e che ambisce alla promozione. E’ una neopromossa diversa dalle altre, credo che il campionato di San Severo non sarà quello di Barcellona». La Tuscany non avrà certe mire, ma ha dimostrato in queste prime due giornate di essere una squadra solida e compatta, un avversario difficile da incontrare, una squadra che non si sente l’ultima della classe come è stata definita. «Abbiamo la convinzione — afferma il tecnico biancorosso — per giocare una gara dura. Il gap tecnico fra noi e Barcellona è grande, ma in casa abbiamo voglia di fare una partita vera, tosta».
CESARE PANCOTTO, tecnico di Barcellona, ha detto che è ancora presto per individuare quelle che possono essere le chiavi di una partita perché ancora le squadre si devono formare, amalgamare, che in questo momento è importante avere voglia, energia e tanta adrenalina. Chissà se anche per Moretti è la stessa cosa. «Quali saranno le chiavi del match lo stabiliremo alla fine — dice Moretti — perché solo alla fine vedremo quali sono state le cose che hanno fatto la differenza. E’ vero che le squadre si devono formare, ma già si può intravedere quella che è la loro fisionomia. Nel caso di Barcellona, si tratta di una squadra di grande talento che gioca una pallacanestro atipica con due ali piccole nel ruolo di 3 e 4 e un unico centro. Noi siamo una squadra più corta che gioca con due lunghi e fa della difesa la sua arma migliore. Aspetti che entrambe porteranno sul campo e alla fine vedremo quali hanno fatto la differenza».


Maurizio Innocenti
 
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