FERRARA. Questa la dichiarazione del Presidente del Basket Club Ferrara Roberto Mascellani sul comunicato stampa del Presidente Fip Dino Meneghin
Il Presidente della Fip Dino Meneghin ha ormai assunto il ruolo di Presidente Bacchettatore.
Infatti risponde a imprenditori che investono nel basket dando lezioni morali, scomodando persino ex Presidenti della Repubblica, ma nella realtà dei fatti eludendo l'analisi dei problemi concreti.
Una partita come Angelico Biella-Carife Ferrara, così decisiva per la sorte non solo di due società sportive, ma in realtà di due società di capitali organizzate come imprese, capita raramente.
Tutti i riflettori del mondo cestistico nazionale domenica scorsa erano puntati su questo drammatico match.
Il Presidente della Fip non può liquidare l'esito di questa partita, che è stato segnato da due errori arbitrali grossolani - nello specifico il quinto fallo di Ford all'inizio dell'ultimo quarto e l'antisportivo a Spinelli non fischiato nelle decisive battute finali della partita - accusandomi di non sportività e lavandosene le mani dicendo che la Fip è sempre al di sopra di ogni sospetto.
Troppo semplicistico, addirittura banale.
La verità è che un Presidente federale, quando sono in gioco due realtà imprenditoriali sportive come quella di Biella e quella di Ferrara aveva il dovere di assicurare l'assoluta imparzialità della terna arbitrale.
Probabilmente la sua difficoltà è stata costituita dal fatto che non aveva un interlocutore, perché il Presidente del CIA un giorno è sotto inchiesta della Procura Federale, un giorno si dimette e un altro giorno ancora ritira le dimissioni. Tutto ciò non nei mesi estivi, ma nel momento culminante della stagione ove si assegna il titolo italiano e si decide la retrocessione.
E' serio tutto questo?
E' possibile che la retrocessione di società del livello di Ferrara e di Biella possa essere decretata in un ambiente arbitrale che manifesta tali incertezze? Perché il Presidente Meneghin non risolve per tempo questi problemi dei vertici arbitrali, facendo in modo che il mondo dei fischietti operi serenamente?
Per tutti questi motivi un imprenditore come il sottoscritto, che ha investito milioni di euro nel basket professionistico italiano, ricevendo risposte di questo genere dal massimo esponente del movimento, a maggior ragione, non può che confermare la propria decisione di lasciare uno sport organizzato in modo così dilettantesco e precario.
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