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Klingsor*
view post Posted on 15/11/2009, 11:07 by: Klingsor*




Ti assicuro che qui tutti stiamo cercando di capire. Nella più perfetta buona fede, come dovrebbe sempre avvenire a veri e propri dilettanti (nel senso migliore del termine) di questo sport. ;)
Trovo in ogni caso sacrosanto il diritto di "osservazione" (come vedi non parlo di "critica") da parte dei lettori, in modo particolare quando arriva da persone che in questo ambiente operano da tantissimi anni. Anni passati alla ricerca di crescita, di esperienze formative per sè e per i ragazzi via via incontrati durante le proprie alterne vicissitudini. Ragazzi che hanno il diritto ad un trattamento professionale, ovvio, ma che parimenti vanno educati al rispetto di ""chi è venuto prima di noi". Con l'esempio, il NOSTRO esempio.
Non sempre il semplice scorrere del tempo porta con sè delle connotazioni positive, e non sempre le novità sono fonte di sviluppo, proprio come avviene all'esterno di questo microcosmo. Infatti, nella Società del benessere e del "tutto e subito", spesso l'erosione di valori antichi e fondanti tende a diminuire la qualità dei nostri interventi invece di accrescerla. Sto parlando di VALORI.
Fra questi, fondamentale il rispetto assoluto che deve andare al parere di chi ha contribuito a tracciare il solco a quelli che sono i confini della pallacanestro attuale.
Da giovane -mediocre :( - allenatore, non mi servivano punti PAO, perchè i miei pomeriggi li trascorrevo al Palalido, rubando letteralmente dalla bocca dei vari Roggiani, Casalini, Bertacchi, Faina i primi rudimenti di questa insana passione. Poi, questo percorso è proseguito nei raduni giovanili in giro per l'Italia, nella montagna di camp e clinic più o meno improvvisati tenuti da personalità quali Tracuzzi, Pentassuglia, Guerrieri, Puglisi, Gamba. E poi i miei capi allenatori, dei quali conservo un ricordo di perenne gratitudine, ai quali rubavo serate intere per dilungarsi a spiegarmi, permettendomi di capire. Non solo questioni di tecnica o tattica, ma psicologia applicata allo sport, filosofia che mi servisse ad interpretare il mio ruolo nella maniera migliore, a sapermi rapportare con le persone...
Trovo che ormai si sia un pò perso questo sacro rispetto per il passato dal quale tutti proveniamo, soprattutto da parte di molti (ho detto molti :blink2: ) giovani allenatori di oggi, anche di quelli che vanno per la maggiore, e questo mi ferisce.
Poi, zona, uomo, pressing, lavagnette e punti PAO, sono solo minuzie, giochini che per noi, eterni Peter Pan, servono solo a non diventare mai grandi.
Mi scuso per l'indebita intrusione. :bye:

Edited by Klingsor* - 15/11/2009, 21:56
 
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