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Kabul......, Veniamo via di lì....

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conmar
view post Posted on 17/9/2009, 23:56 by: conmar




CITAZIONE (Exfisio @ 18/9/2009, 00:25)
CITAZIONE (bob lauriski @ 17/9/2009, 23:29)
:quoto:

Io sono orgoglioso di quanto fanno i militari italiani in Afganistan ed in altri posti del mondo. Non sono guerrafondai, non sono assassini senza scrupoli. Fanno rispettare le risoluzioni Onu, compiono il loro servizio di polizia militare, serve che restino li dove sono per evitare che la DIScultura che ancora esiste in molte zone del mondo porti tanto per dire all'uccisione di altre Sanaa in Italia ma soprattutto a casa loro.

I militari italiani fanno tutto quello che hai detto, non sono nè assassini nè guerrafondai e svolgono i loro compiti in zone del mondo veramente difficili e a volte ci lasciano la pelle.
Resta da capire (qui i militari non c'entrano) perchè gli occidentali vogliono esportare la democrazia, la civiltà, la pace solo in certe zone del mondo mentre invece si dimenticano di altre ancora peggio.

Mi auto quoto:
CITAZIONE (conmar @ 17/9/2009, 15:07)
Dal Blog di Vittorio Zucconi Tempo Reale di oggi. 17settembre 2009

CITAZIONE
17 set 2009
I cuori, le menti e le follie

Avvertiva il generale Colin Powell, due volte volontario in Vietnam come giovane ufficiale combattente, che “gli eserciti non sono fatti per accompagnare i bambini a scuola e aiutare le vecchiette ad attraversare la strada. Gli eserciti sono fatti per uccidere nemici e per distruggere cose”. L’uso di reparti militari in funzione di polizia e di occupazione, in territori ai quali, a differenza delle forze di pubblica sicurezza che li’ sono radicate, ha senso soltanto se la popolazione nella sua maggioranza li accetta e li accoglie come temporanei strumenti e aiuti per arrivare all’autogoverno. Tutti i falsi paralleli storici con l’Italia, la Germania e il Giappone del 1945 liberati dalle Nazioni Unite, come si facevano chiamare gli alleati, dopo guerre senza quartiere e senza condizioni, rispolverati a suo tempo per giustificare l’Iraq e l’Afghanistan dimostrano oggi, davanti alla montagna di bare purtroppo anche italiane, la loro assurdita’ culturale e la implicita’ arroganza della cultura occidentale convinta che tutta l’umanita’, se fosse lasciata libera di scegliere, sceglierebbe di diventare “come noi”. Eserciti nemici possono essere sconfitti e se in Afghanistan siamo andati per fare la guerra, facciamola, individuiamo le forze nemiche, affrontiamole e distruggiamole, se ne siamo capaci. I regimi possono essere rovesciati con la forza. Le loro armate possono essere annientate. Ma le democrazia non puo’ essere esportata come un’automobile o una cassa di magliette che comunque non saranno vendute se non troveranno i clienti disposti ad acquistarle. Dove non esistono possibili classi dirigenti alternative al regime rovesciato, come aveva l’Italia fascista nelle organizzazioni clandestine di cattolici, comunisti, socialisti, liberali, monarchici affiancati nel Cln che si assunsero la responsabilità’ di governare la nazione, se non esistono tradizioni e precedenti di democrazia, come in Germania o almeno di buona e disciplinata amministrazione civile come in Giappone che possano essere riprese dopo la caduta del tiranno o del regime, l’idea che organizzare un’elezione possa da sola far sbocciare la civiltà’ politica e’ letteratura da think tank autoreferenziale o da ideologo accecato dalle proprie dottrine. Mi sono venuti i brividi ad ascoltare il grigio ministro Frattini dire al TG1 che “dobbiamo conquistare le menti e i cuori degli Afghani”. E’ esattamente quello che 500 mila soldati americani cercarono di fare per quasi 15 anni, lasciando sul campo, insieme con l’onore dell’America, quasi 60 mila americani e milioni di vietnamiti uccisi. Naturalmentedobbiamo essere grati e rispettosi del lavoro che i nostri soldati stanno facendo perche’ noi, il loro governo, la loro nazione, glielo abbiamo chiesto, ma la commozione e il cordoglio non possono nascondere la futilità’ di un progetto politico-strategico, condannato a fallire se, e fino a quando, non saranno le nazioni coinvolte a scegliere - se lo vorranno - diverse forme di governo e ad espellere le tossine del fanatismo e del dispotismo. La più tenace tirannide del XX secolo, il cosiddetto Socialismo Reale non fu abbattuto dai cannoni di altre nazioni, ma dal peso del proprio fallimento. Cosi’ come la Cina rossa sta, per propria scelta, evolvendo verso forme diverse di sviluppo e di governo. La democrazia non si esporta, si autoproduce. E se il terreno non e’ favorevole, e’ vano credere di poter coltivare noci di cocco nelle valli Alpine o grano in Antartide.

Questo è un articolo tratto dal blog Tempo Reale di Vittorio Zucconi...mi pare che parte della risposta sia qui...
L'altra parte l'hai data tu stesso nel post precedente...interessi economici....
 
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122 replies since 17/9/2009, 11:18   1233 views
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