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BASKET TRENTO, la nostra prima stagione qui!

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pessottinoforever
view post Posted on 29/5/2012, 09:53




Complimenti a Trento, anche se cadono nel vuoto visto che qui di tifosi di Trento nn c'è n'è ombra
 
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view post Posted on 29/5/2012, 19:47

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CITAZIONE (pessottinoforever @ 29/5/2012, 10:53) 
Complimenti a Trento, anche se cadono nel vuoto visto che qui di tifosi di Trento nn c'è n'è ombra

Ci credo che non ce n'è ombra... Eravamo tutti alla festa per la promozione :fischia: :fischia: :fischia:
 
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view post Posted on 30/5/2012, 07:25
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Il potere è l'immondizia della storia degli umani e, anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte: siamo i "Grandi della Mancha", Sancho Panza e Don Chisciotte !

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Qualche tifoso di Trento che abbia il piacere di aprire il topic al piano di sopra ?
Appena volete....fate pure.....


Ah, ovviamente complimenti per la promozione ! :blink2:
 
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MAN YELLOWBLACK
view post Posted on 30/5/2012, 18:35




CITAZIONE (Horse64 @ 30/5/2012, 09:29) 
buongiorno a tutti, vi giro una mail che mi è arrivata (un pò lunga ma da leggere).

"Caro amico ti scrivo …



Crediamo sia sotto gli occhi di tutti la situazione alquanto decadente della nostra pallacanestro che abbiamo sempre ritenuto fosse seconda per organizzazione, cultura tecnica, spettacolo, alla sola NBA e che invece ci sta facendo ingoiare quotidianamente polemiche, scandali, crisi di risultati, in una triste realtà da bassifondi europei in cui mai avremmo pensato di dover approdare.

Se vogliamo provare ad uscire da questo stato di impasse, cui ci hanno portato le ultime fallimentari gestioni Federali, è necessario che tutti gli addetti ai lavori si rimbocchino le maniche ed si assumano responsabilità per propositi e per impegni.

L’attuale classe dirigente se ne dovrebbe andare, dovrebbe essere rinnovata per intero, perché ha fallito completamente sia nella progettazione che nella realizzazione dei propri programmi.

Sarebbe necessario che coloro che sono i veri cardini di tutto il movimento, cioè i “Presidenti” delle migliaia di società che compongono e sostengono la Federazione, si assumessero a tutti i livelli delle responsabilità all’interno dell’organizzazione federale, mentre fino ad ora hanno sempre provveduto a delegarle a quegli altri soggetti che ci hanno condotto all’attuale tragica situazione.

Non è possibile che i Presidenti delle società, che sono coloro che finanziano il movimento, che si assumono tutte le responsabilità civili e penali del funzionamento delle proprie associazioni, siano di fatto i maggiori esclusi dal Consiglio Federale, che, invece, è abbondantemente composto da rappresentanti dell’apparato burocratico e di alcune delle categorie tecniche : allenatori, arbitri, giocatori.

I meccanismi elettorali si basano su una democrazia alquanto singolare, dove l’apparato amministrativo riesce facilmente ad approfittare dell’immensa frammentazione della componente societaria.

E’ incredibile che il controllo del Consiglio Federale, cioè dell’organo demandato al governo della Federazione, sia praticamente l’espressione dei Comitati Regionali intesi come espressione dell’apparato burocratico anche se di fatto sono scelti dalle società.

Sappiamo bene, però, come si svolgono le elezioni regionali, quasi sempre con scarsa partecipazione compensata da un uso abnorme di deleghe che però determinano lo squilibrio del sistema, senza confronti, senza dibattiti, sovente addirittura senza candidati.

Da ciò consegue che nel nostro “governo” non si mandano i migliori, non si mandano le persone più qualificate, non si mandano soggetti con alto senso critico e capacità propositiva, ma troppo spesso modesti “signorsì” che si adeguano umilmente all’oligarchia imperante.

Non c’è Federazione in Italia dove le regole e gli adempimenti richiesti cambino tanto in fretta quanto nella pallacanestro; la possibilità di programmare nel tempo, che dovrebbe essere il primo elemento per una buona gestione delle nostre società, viene continuamente violentata e demolita da un tourbillon di innovazioni regolamentari che ogni anno, ad ogni DOA, vengono modificate.

La competenza e la conoscenza dei regolamenti federali è ormai giunta al livello di un master di laurea, perché anche i più esperti non ci si raccapezzano più !

Vi assicuriamo che per moltissime pratiche bisogna ricorrere a ripetuti consulti che, sovente, mettono in difficoltà anche i responsabili dei vari uffici preposti a risolverle. Ormai la conoscenza dei meccanismi operativi e regolamentari è talmente complicata da essere materia per pochi, anzi per pochissimi.

Scusateci, ma solo dieci anni fa le cose non stavano così.

Le situazioni di criticità della pallacanestro si sono estese a tutti i settori del movimento, come la metastasi in un malato tumorale.

Non c’è chiarezza nella struttura dei campionati, nel ruolo tra le componenti professionistiche e dilettantistiche del movimento, nella gestione amministrativa e nella trasparenza degli atti, basti a pensare il problema dei NAS, nel funzionamento della giustizia sportiva, dove i diritti delle parti in causa sono spesso palesemente sbilanciati, nella conduzione del movimento arbitrale, dove scandali e polemiche sono nella cronaca di ogni giorno, e soprattutto, fatto che sotto il profilo della percezione risulta più di tutti frustrante, non ci sono risultati, piombati come siamo nelle lontane retrovie del basket continentale.

Nonostante tutto ciò c’è ancora qualcuno della vecchia classe dirigente che sta tramando di ricandidarsi, che sta cercando di disegnare scenari da vertice dando per acquisito che la base potrà continuare ad essere sottomessa, perché interessata a seguire solo l’orticello di casa propria anziché impegnarsi seriamente nella soluzione dei problemi del movimento.

Recentemente ad una riunione tenutasi in Lombardia sulla riforma dei campionati, l’ennesima riforma che la “casta” ha introdotto, nata nella testa dei soliti pochi oligarchi senza consultare adeguatamente le categorie che sono maggiormente toccate dal problema, il relatore, cioè l’autorevole Presidente del C.R.L. Ragnolini si è trovato di fronte alla ferma avversione al progetto, nel metodo e nella sostanza, sia del rappresentante della LNP Arletti, che della stragrande maggioranza dei convenuti.

Alla fine della riunione, così ci è stato riferito da uno dei partecipanti, un Consigliere Federale presente avrebbe fatto questa inquietante affermazione:” .. questa è la riforma che sarà presentata al C.F., cosa volete che voti contro solo io ? “, come a dire: come volete che si possa essere critici quando tutto è stato già deciso !

Ovviamente nelle altre regioni ci si è ben guardati dal valutare il problema, ulteriore dimostrazione questa del metodo del silenzio cui si vuole ridurre qualsiasi possibile fonte di criticità che possa emergere dalla base.

E’ veramente incredibile sentir parlare di “ennesima” riforma di campionati da chi non si pone prima il quesito se non sia utile rivedere alcune problematiche strutturali delle società che dovrebbero poi beneficiare della riforma stessa.

Non si può parlare di riforme disegnando schemini asettici, prescindendo dalle funzioni e dalle risorse delle società di pallacanestro.

E allora sarebbe opportuno rivedere di sana pianta alcune regole che hanno veramente impoverito il nostro movimento, anche sull’onda di una falsa ideologia libertaria, che ha danneggiato piuttosto che arricchito coloro che dovrebbero beneficiare moralmente ed economicamente del gioco che è alla base del nostro sport., cioè i giocatori.

Andiamo per gradi.









LO SVINCOLO A 21 ANNI

La prima grande utopia è stata raggiunta con l’introduzione dello “svincolo” a 21 anni e la conseguente applicazione dei parametri.

Le società sono state “illuse” che la direttiva del CONI non fosse diversamente applicabile e che le società avrebbero beneficiato comunque di un risarcimento con l’introduzione del cosiddetto parametro.

In primo luogo non si capisce perché sia stata fatta una distinzione tra settore maschile e quello femminile, nel quale ultimo il limite è stato posto a 25 anni.

I fatti dimostrano in maniera inconvertibile che è stato fatto un danno gravissimo sia alle società che ai giocatori e si è instaurato un imbarazzante conflitto d’interessi della Federazione che ha trovato un facile metodo per appropriarsi di una consistente quota di risorse che avrebbero dovuto restare nelle gestioni delle società, sono milioni di euro e non si è mai potuto sapere quanti siano effettivamente !

E’ completamente falso pensare che un giocatore svincolato sia maggiormente tutelato di uno che non lo è, anzi, con questa sciagurata norma, il primo viene lasciato in balia di se stesso e dell’imprevedibilità degli eventi.

Lo svincolo, infatti, ha tolto alle società ogni capacità di programmazione ed ogni incentivo a sviluppare ed a qualificare la propria attività giovanile.

Una volta le società curavano i propri programmi di sviluppo con un attento reclutamento e formazione dei “propri” giocatori, facendoli crescere con una marcata identità societaria ed assicurando loro una maggiore cura ed attenzione sia nella preparazione che nell’impiego. Ciò permetteva alle società una più facile programmazione tecnica ed un notevole risparmio nella gestione economica, risparmiando sia negli ingaggi che nelle strutture logistiche.

Ora ciò non è più possibile perché al 21° anno la maggior parte dei giocatori che hai coltivato se ne va, non è più sotto il tuo controllo, non hai più la forza della motivazione, e così ti trovi tutti gli anni a dover ricostruire un organico troppo ampio, mentre prima ciò poteva riguardare solo una parte marginale dello stesso.

Pensate poi ad un giocatore svincolato che si infortuna seriamente, magari in prossimità della fine della stagione: dove andrà a giocare l’anno successivo ? il più delle volte da nessuna parte, mentre prima appartenendo ad un club c’era il massimo interesse di quest’ultimo a recuperarlo ed a sostenerlo, perché rappresentava un suo capitale.

Al 21° anno la stragrande maggioranza dei giocatori, sovente anche molti di quelli buoni, scompare, perché porta con sé il peso di un parametro insopportabile per la società che potrebbe acquisirlo, cui si aggiungono i carichi di procura (ne parleremo più avanti del ruolo e del peso di questa categoria “improduttiva”).

Le società hanno sempre la possibilità di trovare un giocatore più esperto e più maturo di un neo svincolato allo stesso costo e così i più giovani sono di solito i primi ad essere ricacciati nel limbo dei campionati minori, nei campionati regionali, dove i ritmi ed i metodi di lavoro sono alquanto approssimativi ed incostanti.

La maggior parte di questi atleti non riesce più a riemergere.

Ma anche quelli che restano nei campionati Nazionali non vengono più preparati con adeguata continuità.

Le società, finito il campionato, hanno quasi sempre l’esigenza di ridimensionare l’attività per ottenere un risparmio economico, così provvedono a ridurre piuttosto che incrementare la preparazione perché è molto probabile che l’atleta in scadenza di contratto se ne vada l’anno seguente.

E così i nostri baldi giovani anziché allenarsi per 10-11 mesi l’anno, come vorrebbe una seria preparazione, ne spendono solo 7 od 8; basta andare ad una delle tante Summer Legue estive che si svolgono nel mese di giugno per ammirare considerevoli quantità di atleti in soprappeso o col fiato corto !

I PARAMETRI

Il parametro doveva essere lo zuccherino col quale si addolciva la perdita patrimoniale secca delle società conseguente l’introduzione dello svincolo.

La finalità poteva apparire buona ed era quella di premiare coloro che lavorano nel reclutamento e nella formazione dei giovani, creando un meccanismo di redistribuzione delle risorse che dovevano restare nel circuito delle società: quelle che “utilizzavano” versavano i soldi, quelle che “producevano” li ricevevano.

Le cose però non si sono sviluppate secondo le aspettative e ciò è dovuto da una cattiva impostazione dei meccanismi di ripartizione.

Innanzi tutto è facilmente riscontrabile un palese conflitto d’interesse della Federazione che di fatto si appropria di una fetta consistente delle risorse prodotte.

Altro che redistribuzione a favore delle società !

Tutti i valori prodotti da giocatori i cui diritti, al momento dello svincolo, appartenevano a società che sono fallite o che non hanno svolto attività giovanile vengono infatti incassati direttamente dalla Federazione.

Non si è mai saputa la cifra esatta, ma si tratta certamente di svariati milioni di euro dei quali, poi, non se ne conoscono le modalità di impiego. Alla faccia della trasparenza dei bilanci !


La Federazione, dunque, ha un interesse non trascurabile nel beneficiare di queste somme, mentre, secondo lo spirito attuativo dei NAS, dovrebbero restare a disposizione delle società.

Ma se una società è fallita, è logico che le somme che conseguono diritti alle stesse facenti capo vadano a risarcire i creditori o se le intaschi la Federazione ?

E se una società non ha svolto l’attività giovanile, fatto abbastanza usuale nelle piccole società di piccoli comuni, dove la consistenza delle annate non permette sempre di svolgere con continuità l’attività giovanile, magari fanno il minibasket ma non il basket agonistico, perché mai dovrebbero perdere a vantaggio della Federazione le quote di parametro prodotte da atleti di loro riferimento ?

Non parliamo poi della alquanto discutibile ripartizione dei cosiddetti “tesseramenti maggiorati”.

Il valore dei parametri sono inoltre assolutamente squilibrati categoria per categoria.

I parametri richiederebbero anche il riconoscimento di un diverso valore, a parità di categoria, per i neo svincolati che, almeno nei primi due anni, dovrebbero beneficiare di un minor step d’ingresso, altrimenti sono destinati ad essere espulsi o ridimensionati dal sistema: altro che incentivo per impiegare i giovani !

Anche la gestione dei parametri lascia alquanto perplessi. Infatti non è prevista la “cessione del diritto” che invece potrebbe costituire una risorsa importantissima nell’economia delle società.







RIFORMA DEI CAMPIONATI

Siamo all’ennesima modifica. Anche l’ultima è stata imposta scavalcando i soggetti che avrebbero dovuto avere un ruolo importante nel suo concepimento.

Hanno cancellato la A2 ? a mio parere piuttosto hanno solo cancellato una categoria, perché, così com’è stata impostata l’ennesima nuova riforma, ho la netta sensazione che il nuovo “secondo” livello italiano sarà quello di 32 società dilettantistiche di nome e professionistiche di fatto.

Il solco che si è creato con le categorie che stanno dietro si è ampliato in maniera enorme; retrocedere poi la Serie C, sia pur parzialmente, tra i campionati regionali è puro autolesionismo organizzativo.

Innanzi tutto i Comitati Regionali non hanno adeguate capacità organizzative, poi queste società verranno di fatto declassate e ciò peserà nella disponibilità dei loro impianti, infine mi chiedo quali giocatori potranno giocarvi ? se sono regionali qualsiasi straniero dovrebbe potervi giocare, alla faccia della salvaguardia del nostro patrimonio nazionale e dell’incentivo alla formazione degli atleti italiani.

Se gli italiani facciamo fatica a riconoscerli nel campionato professionistico di A1 ora faremo fatica a contarli anche in quello di A-Dlettanti o A2 o come chiamarlo si voglia e magari ciò potrà accadere anche in serie C !



GIUSTIZIA FEDERALE

E’ mai possibile che esistano delle vere e proprie discriminazioni nei riguardi delle società ? E’ mai possibile che “l’ingiunzione” non sia di fatto opponibile in ragione del fatto che si stravolge il principio del diritto poiché anche in presenza di opposizione diviene esecutiva ? Ma le società possono restare inermi di fronte ad una simile situazione che le penalizza notevolmente ?



RUOLO DEI PROCURATORI

I nuovi padroni della pallacanestro sono i procuratori perché di fatto è stata trasferita loro la proprietà dei giocatori in quanto ne controllano le volontà. E ciò vale anche per moltissimi allenatori. Se l’evoluzione dello sport a livello professionistico può giustificare questo cambiamento, a livello dilettantistico non ne siamo assolutamente convinti. I procuratori non fanno nulla né per il reclutamento né per la formazione degli atleti ma pescano a piene mani nel “prodotto” delle società senza sostenere alcun costo che così si vedono continuamente spogliate di ciò che hanno costruito negli anni. Pretendono mediazioni esagerate e possono facilmente destabilizzare l’andamento dei campionati per l’influenza che rivestono su ogni singolo assistito. Elevare l’età dello svincolo ne ridurrebbe drasticamente l’incidenza, con grande beneficio per tutto il sistema.

I COMITATI VIRTUALI

Possiamo tranquillamente affermare, senza timore di smentita, che il Comitato Regionale Veneto, da tempo all’avanguardia nelle sperimentazioni, si può ormai tranquillamente definire come il primo e vero “comitato regionale virtuale” della pallacanestro italiana.

Qualsiasi occasione di ritrovo è stata cancellata, non si fanno più riunioni per spiegare i continui cambiamenti e neppure per organizzare i campionati. Ormai nel Veneto puoi ritrovare qualche vecchio amico solo se giochi contro la sua squadra. Tutto viaggia rigidamente attraverso internet. Il Presidente Regionale vive e lavora chiuso in un fortino, in un bunker ben lontano dai problemi. Le relazioni personali sono state abolite.

Non va bene. La pallacanestro è una cosa di tutti noi, i rappresentanti delle società devono ritrovarsi più spesso, confrontarsi tra di loro e con i propri problemi con costanza e continuità. Stessa cosa devono fare i rappresentanti degli organismi federali: non chiudersi a chiave in ufficio ma confrontarsi con gli affiliati

Togliere la dialettica ed il confronto significa uccidere il futuro del nostro movimento.





Abbiamo sollevato alcuni problemi ma sicuramente ce ne sono molti altri che potrebbero essere portati all’attenzione di tutti ritrovandoci.

Proviamo allora a farlo riunendoci per evitare che rapporti umani che dovrebbero essere alla base della nostro movimento sportivo siano definitivamente cancellati.

E qualcuno poi ha il coraggio di venirci a chiedere le …. deleghe !!!!

Nella pallacanestro siamo ormai ridotti a prendere atto dei cambiamenti senza che ce ne sia mai data alcuna giustificazione.

Chi ha qualcosa da dire lo dica e si renda disponibile per un incontro tra tutte le società regionali.

Cerchiamo di costruire il nostro futuro senza delegare nulla.



Comitato Società Regionali"

 
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view post Posted on 4/6/2012, 07:12

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CITAZIONE (Sindaco #7 @ 30/5/2012, 08:25) 
Qualche tifoso di Trento che abbia il piacere di aprire il topic al piano di sopra ?
Appena volete....fate pure.....


Ah, ovviamente complimenti per la promozione ! :blink2:

Ho aspettato qualche giorno per vedere se c'è qualche altro trentino che si interessa a questo sito, ma mi pare di essere l'unico! E se sono solo, cosa lo apro a fare il topic in LegaDue?
 
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view post Posted on 4/6/2012, 07:18
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Il potere è l'immondizia della storia degli umani e, anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte: siamo i "Grandi della Mancha", Sancho Panza e Don Chisciotte !

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Beh...puoi aprirlo intanto....magari qualche nuovo appassionato ti seguirà.... :blink2:
E poi....avrai gli appassionati e tifosi di altre 15 squadre con cui dialogare sul forum ! :yes:
 
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xmas7519
view post Posted on 7/6/2012, 15:26




Come si apre il topic in Lega 2
 
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view post Posted on 7/6/2012, 15:47
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Vai alla pagina della LegaDue....in alto a destra c'è un tasto NUOVA DISCUSSIONE.

La apri mettendo titolo e sottotitolo che vuoi.

Poi dopo non ti preoccupare....carattere, logo della squadra....sistemo tutto io o un altro Mod.

 
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view post Posted on 9/6/2012, 21:42

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CAMPIONI D'ITALIA DNAAAAAA!!!!!!!! E ora LegaDue.
 
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view post Posted on 9/6/2012, 21:43
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Visto che è aperto il topic al piano di sopra...qui possiamo chiudere...in bellezza !!
 
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549 replies since 23/6/2009, 00:16   27287 views
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