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| CITAZIONE (BIG-GIO. @ 18/8/2017, 08:58) Era già stata postata tempo fa da qualcuno, ma la riporto perchè secondo me è un condensato di verità che nasce da esperienza di anni e anni di uno dei migliori coach delle giovanili:
"Ci sono famiglie che combinano disastri. Un esempio: siamo andati a giocare le finali nazionali under 17 con due ragazzi, amici d'infanzia, che non si parlavano più e non si passavano neanche più la palla per questioni di invidie tra famiglie. Roba di convocazioni in Nazionale e premi che uno aveva ricevuto e l'altro no. I due ragazzi li ho messi in camera assieme, ci ho parlato, ho ottenuto che almeno si rispettassero in campo e abbiamo vinto quello scudetto. Ma con le famiglie i risultati sono stati scarsi, non hanno cambiato atteggiamento. Figurarsi quando subentrano anche i procuratori. Purtroppo molti genitori provocano la cosiddetta "sindrome da campione": il ragazzo viene sopravvalutato, si sente già arrivato e si blocca il processo di crescita. Considera che sia tutto scontato e dovuto, pensa solo che gli basti far passare il tempo e andrà nella Nba. È come se entrasse in una realtà virtuale e non considera più l'opzione dell'insuccesso: se arriva una sconfitta la vive come un fattore imprevedibile, non trova una via d'uscita, resta disarmato perché è stato programmato solo per vincere. Ed è difficile a quel punto farsi ascoltare. Perché è più comodo dar retta a chi ti regala un alibi dando la colpa a un altro: all'ambiente, al tecnico, ai compagni, agli arbitri. Il talento non basta per diventare giocatori".
Giordano Consolini (Virtus Bologna) CITAZIONE (BIG-GIO. @ 18/8/2017, 12:50) CITAZIONE (JABRoy @ 18/8/2017, 12:20) Mai vinto uno scudetto questo due... Sarà il gruppo 1991 oppure 1997-1998 Non ha importanza per me, mi sentirei di escludere Vitali e Belinelli ma non si sa mai..non credo che avrebbe parlato di due che, poi, invece oltre al talento hanno mostrato anche altro. L'importante è il concetto e purtroppo, anche a livelli più scarsi di quelli dove allena Consolini, certe cose si notano e se all'inizio anch'io tendevo a dare molte colpe ai procuratori, poi sono invece sempre più dalla parte di chi dice che, nel bene e nel male, la figura dei genitori è determinante e lo è ovviamente tanto di più quanto più i figli sono "teen". A me che invece piace girare per i campi e campetti, la prima cosa che faccio quando noto un ragazzo che secondo me ha talento, è cercare di capire (se non si tratta di figli d'arte ovvio, categoria che ritengo abbastanza "a parte") chi sono i genitori..da li si capiscono spesso molte altre cose sulle possibilità future dei figli ..è raro vedere in un ragazzino dotato tecnicamente anche umiltà e altruismo se i genitori non sono tranquilli e sono sempre li a scancherare con avversari, arbitri o a commentare negativamente le scelte del loro coach, mentre il bimbo forte ma fumantino o fenomeneggiante, quasi sempre è il figlio di qualche urlatore/urlatrice o supertecnico; poi per carità, ho comunque anche un discreto numero di eccezioni (in entrambe le direzioni), ma tendenzialmente vedo che è così.. ri
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