| La retrocessione di Caserta mi dispiace molto, perché in un contesto del basket meridionale che mi sembra nel complesso in disarmo, dall’A1 alla B Interregionale, chi ha fatto davvero bene? Napoli fino alla coppa, Trapani fino a che non è venuto fuori l’eccessiva voglia di apparire di Antonini… Poi davvero poco, troppo poco, e Caserta, come Brindisi, Reggio Calabria, Agrigento, Capo D’Orlando, non può che essere un punto di riferimento, anche se non siamo più nel 1991.
Già altre volte mi è capitato di venire in questa discussione ad esporre miei pensieri, non esattamente omologati, e sperando che gli amici casertani non si rompano nel leggere i miei pensieri sciolti, lo faccio anche stavolta.
Personalmente credo che molte delle ragioni della retrocessione provengano dalla stagione scorsa, e malgrado che questa fosse stata straordinaria dal punto di vista dei risultati: perché vista dall’esterno quella era stata la stagione in cui erano stati decisivi quelli nati dal 2000 in avanti, Sperduto, Romano, Mastroianni, ci inserisco persino un ultra comprimario come Cortese. Ed invece sono apparsi erroneamente decisivi, Mei, Sergio, Visentin, Drigo, Ndoja. Intentiamoci, questi veterani, tutti degnissimi e meritevoli di encomio, Sergio e Mei anche della riconferma, il punto è che non fossero stati decisivi. Soprattutto ho l’impressione che il duo Gentile/Luise, non ho idea se le responsabilità siano maggiori dell’uno o dell’altro, hanno forse pagato nel modo sbagliato entrambi, lo scorso anno non siano riusciti a fare di quella stagione un momento fondante. Avrebbero dovuto metter giù un modus operandi, lo hanno fatto in realtà in modo meramente imitativo: sostituito Sperduto con Moffa, ma il primo era un realizzatore, il secondo uno specialista del tiro da 3pt, ma non emotivamente in grado di caricarsi la squadra sulle spalle; idem Alibegovic. Idem Cavallero, ed in quest’ultimo caso il culo di trovare una Rieti “costretta” a sacrificarlo per far spazio al ritorno di Roderick è stato vanificato dal fatto che l’argentino, esattamente come gli capitava a Rieti con Markovic e Da Campo, difficilmente incide quando un altro esterno sia on fire: ha quasi sempre fatto canestro ed inciso in difesa, nei frangenti in cui Alibegovic, Vitale, Paci erano in evidenti passaggi a vuoto. E per vincere le partite non è un bene alternare 5’ positivi di Tizio, con 5 di Caio. L’optimum, l’emblema è il gioco offensivo di Virtus Bologna, in B1 delle due llvornesi, di una buona distribuzione continua, in cui al canestro dell’uno faccia contraltare quello dell’altro e non che il primo faccia canestro solo quando il secondo spari a salve. Apparentemente sembra la stessa cosa, ed invece ne è l’opposto. Credo che, tornando alla scorsa stagione, l’errore del non essersi costruiti un modello operativo, non sia stato neppure un errore di sufficienza o di incapacità. Con 8 retrocessioni su 16 squadre, era oggettivamente difficile costruire un metodo, va riconosciuto. Ma allora la domanda diventa più ampia e profonda: l’estate del 2022, con una riforma così drastica alle porte, era il momento migliore per rilevare dei diritti…?
Tornando alla scorsa stagione, Caserta avrebbe dovuto cercare altri Romano, nuovi Mastroianni, mettere su una squadra con giusto 3 o 4 veterani, nell’altro girone lo ha fatto benissimo San Vendemiano, ha invece inseguito un modello sbagliato, da cui temo che il prossimo anno dovrà rapidamente discostarsi.
Edited by Zobeide - 16/4/2024, 10:57
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