SPORTING CLUB JUVECASERTA, Se Avessimo Due Vite Te Le Dedicheremmo Entrambe

Dai video pure Foster, Leon Wood e Arthur Johnson sembravano buoni

A proposito di A.Johnson...ricordo che nel 2007 affrontammo una crisi simile a quella attuale. Sbagliammo parzialmente il mercato prendendo giocatori inadeguati sotto canestro come Grappasonni e Arthur Johnson (il primo inadeguato tecnicamente, il secondo fisicamente perchè era un ciccione lento). Il risultato fu che tutti gli avversari ci mangiavano in testa. Come al solito...invece di cambiare subito quei 2 giocatori tutta la piazza si scagliò contro l'allenatore che all'epoca era Trinchieri. La societá ascoltò la piazza e lo esonerò prendendo Frates. Ci fu la svolta col cambio coach? Manco per niente. Continuammo ad andare male perchè Grappasonni e A.Johnson continuarono ad essere inadeguati sotto canestro. Quando la societá finalmente capì che doveva cambiare quei giocatori arrivò la svolta. Tagliò Grappasonni e Johnson e prese Brkic, Marmarinos e Diaz...e da quel momento in poi la squadra iniziò a volare fino alla promozione finale.

Quell'anno cambiammo 3 giocatori...probabilmente serve fare la stessa cosa anche quest'anno (se vogliamo provare ad evitare i playout). Prossimi indiziati al taglio potrebbero essere Romano e Hadzic (se non torna ai livelli di Forio)

Romano verso casale Monferrato altre critiche come se andasse via LeBron James. Se non la ami quando perde non puoi amarla quando vince

Ma lasciamo in pace chi fa il tifoso per cortesia in ogni piazza esiste il contestatore seriale quello che esprime il suo pensiero giusto o sbagliato fa parte tutto di questo carrozzone, io penserei a concentrarci sui giocatori che servono veramente per questa società che rischia di sprofondare, personalmente a me questi movimenti di mercato mi sembrano delle toppe messe lì per vedere se tengono credo gli errori sono stati fatti in estate prendendo troppi giocatori senza esperienza che avevano fatto bene in piazze di basso livello sia tecnico che di seguito di tifosi giocare a Caserta è tutta un altra cosa, altro errore la conferma dell’allenatore inadeguato già dall’anno scorso bisognava partire già con un Bartocci della situazione o comunque un allenatore navigato, la società infine ha sbagliato nell’asse chiave play-pivot bisognava prendere 2 certezze gente che sa il fatto suo a me sinceramente non convince nemmeno Paci sarà per la sua condizione fisica ma dovrebbe far i molto di più

E' passato un quarto di secolo e a me sembra ancora ieri. Eppure sono 29 anni che ripenso al grande campione e al felice rapporto che avevo con lui fuori dalle piste. Ayrton Senna era uno che selezionava le persone da frequentare, ben attento a evitare gli adulatori e tutti quelli che riteneva opportunisti. Aveva un pugno di amici veri, tra questi il fotografo Angelo Orsi, e una lista molto asciugata di conoscenti con i quali aveva piacere di stare insieme. E' proprio durante queste frequentazioni che ho avuto l'opportunità di apprezzare il lato estremamente paziente di questo asso indiscusso e indimenticabile, capace di accettare anche i capricci di quelli del suo "giro" senza mai far valere il suo status di stella di prima grandezza. Ecco allora un ricordo che mi porto addosso con enorme soddisfazione perché lo considero un gesto di estrema cortesia nei miei confronti. Tutto accadde a cavallo della primavera del 1989, Ayrton era venuto a Imola per dei test da fresco campione del mondo con la McLaren e, come accadeva ogni volta, ci eravamo sentiti per uscire a cena e chiacchierare un po' (peraltro lui parlava sempre e solo di auto e di corse). Succede però che quella sera si gioca a Bologna la semifinale di Coppa Italia tra Caserta e la Virtus, mia squadra del cuore e vera fede di una città che si è sempre nutrita di pane e basket. Come fare? La soluzione per me è una sola. Andare alla partita e poi a cena. Ma come potevo intrigare Ayrton che di pallacanestro nulla sapeva e tantomeno gli interessava? Mi venne in mente che a Caserta giocava un formidabile campione brasiliano, Oscar (Schmidt), e che sarebbe stato bello farglielo incontrare. Accettò con la pazienza di cui sopra, un atto davvero non dovuto. Finimmo così al Palasport strapieno di spettatori con lui che era molto preoccupato perché era sempre restio agli affollamenti senza protezioni. Chiesi allora al segretario della Lega Pallacanestro (tale Crovetti) se si poteva fare una foto prima della partita, magari a centrocampo, con i due che si stringevano la mano, ma mi sentii rispondere di no perché ne avrebbe risentito la concentrazione di Oscar. Una decisione di una miopia assoluta perché quell'immagine avrebbe spopolato in Brasile e fatto il giro del mondo nel giro del basket. Comunque Senna rimase seduto per tutto il tempo a guardare un incontro di cui nulla capiva, sorbendosi persino un tempo supplementare, prima di mettere i piedi sotto il tavolo di un ristorante disposto a servirci anche se dopo le 23 passate. Ecco, questo era Ayrton e questa la sua disponibilità...

By Carlo Cavicchi