CITAZIONE (kublaikhan @ 14/3/2019, 19:41)
CITAZIONE ([Goat] @ 14/3/2019, 19:00)
cadetti e juniores c'erano
e livello juniores era bello figo, almeno quello che vidi qui
State parlando di un'era fa, quando le società di serie A (quasi tutte), avevano una risorsa nel settore giovanile, essendoci il vincolo.
Magari il campione usciva una volta ogni tanto, ma tiravano fuori giocatori e di conseguenza allenatori per tutte le categorie.
Adesso è cambiato tutto.
Vorrei ricordare che tal Rusconi, pescato nelle valli varesine, ha messo a posto la Pallacanestro Varese e leggenda narra che il Campus di Varese ci sia grazie a lui (di sicuro grazie ai Bulgheroni).
Ora, a parte che non lo farebbero giocare mai (il primo Rusconi era davvero grezzo), nel caso venisse fuori da solo garantirebbe gli stessi introiti NAS di un qualsiasi dodicesimo di serie A.
Altro esempio? Paolo Conti, pivot nazionale, scoperto per casa a Rho a 18 anni o giù di lì, da un predicatore del basket come Gurioli.
Sistemò i conti di Rho, fece la fortuna di Varese e della Nazionale, etc.
Oggi i Nas li percepirebbe Rho solo per gli anni di formazione, il resto (50 e più%) andrebbe alla FIP.
Forse dovrebbe chiedere la deroga se non ha fatto anni sufficienti alla formazione.
Risultato, se ne fottono tutti (o quasi) di produrre giocatori e si cercano scorciatoie con stranieri formati.
esattamente.
non e' una questione di formule U20,Youth League, quote juniores e altre menate.
e solo una questione di fare cio che conviene.
mi spiego meglio:
una volta ti ''conveniva'' insegnare basket e formare potenziali giocatori futuri, per cui vedevi dei ragazzini che potevano aver futuro che si allenavano e giocavano 2/3 partite nella settimana, con i pari eta ( e a volte neanche ) con quelli di un anno piu grandi e a volte due. i ''lunghi'' venivano messi a giocare da esterni affinche educassero mani e cervello anche in un ruolo dove poi ''da grandi'' non avrebbero giocato.
Per cui i ragazzini piu talentuosi stavano dentro un sistema che li allenava di piu facendoli migliorare.
poi magari arrivava uno su 20, ma quell 1 ti ripagava dei costi.
ti ripagava proprio delle ''spese'' che avevi sostenuto per la sua formazione. lo cedevi e con quello che prendevi andavi avanti e via a fare lo stesso lavoro,
quel ragazzo poi mai si sarebbe sognato di lasciarti con un pugno di mosche in mano andando a fare le superiori o l'università in USA
Le società si reggevano su come sapevano insegnare. Formi bene un ragazzo, poi lo dai via e incassi.
Adesso il sistema si regge sulle quote.
le quote che pagano i genitori.
Il ragazzino buono conta come quello piu indietro. perche la quota che paga il papà dell uno è identica a quello che paga il papà dell altro.
e visto che ti reggi in piedi con le quote, ti conviene magari munirti di un foglio excel per verificare che tizio non faccia una partita o un allenamento in piu dell altro, altrimenti rischi di sentire le lamentele di un genitore.
il sogno bagnato del basket giovanile contemporaneo in italia non è tirar su futuri giocatori, ma avere una squadra dove i ragazzi sono intercambiabili. dove uno vale l'altro.
non si cercano e non si creano piu i talenti, perche è faticoso, devi lavorare su fondamentali, fare sessioni individuali ecc. piuttosto si cerca di fare una squadra omogenea dove ognuno vale uno e l'allenatore /istruttore vale 10.
Ragazzi al servizio del coach e della società che prende i soldi per farli giocare
e non piu coach è società al servizio del ragazzo ( per insegnare a quel ragazzo il basket )
Per cui vinci tramite ''l'organizzazione di gioco'' ( mani addosso, zone camuffate, ritmi frenetici per creare superiorità e spazi) vinci e la mandria genitoriale e' contenta: non ci sono invidie, non ci son prime donne, anzi abbiamo anche un bravo coach, che vince , e se i ragazzi vincono, vuol dire che sono bravi
Poi arriva il conto, a 16/17/18 anni: non sai giocare a pallacanestro e smetti.
Perche il tuo posto verrà preso da uno che sa giocare, da uno che veniva allenato come si allenava in Italia 20 anni fa.
Oggi insegnare basket non solo è inutile e pure rischioso, perche o perdi quote o perdi partite ( perche tocca concentrarsi su aspetti del gioco del singolo che pagheranno solo dopo mesi e mesi )
ai coach/istruttori non interessa: il rischio mancato rinnovo quando perdi e quando il cliente ( cioè il genitore ) non è contento rimane elevatissimo
alle società men che meno: meglio 20 ragazzi in piu il prossimo anno che pagano la quota annuale e magari qualcuno ti viene pure al camp estivo piuttosto che un NAS.
non è questione ne di formule ne di paletti, e questione di cio che si fa in palestra durante la settimana.
e quello che si fa in palestra è funzionale allo scopo che vuoi ottenere.
Se lo scopo fosse creare player futuri gli allenamenti gia nel minibasket sarebbero diversi.
Chi vuole imparare a giocare a basket oggi gli conviene impararselo per conto suo, perche se aspetta di impararlo in palestra durante gli allenamenti.....