| Sono sincero: non pensavo andasse a finire così.
Immaginavo una vittoria contro il Montenegro, che certo non era scontata, ma abbiamo perso di misura contro le Ceche, che comunque sono una squadra decente, asfaltato Israele e dato filo da torcere al Belgio, sembrava avessimo ingranato… Poi ipotizzavo un losing effort contro la Francia, cioè sconfitte ma ben figurando come col Belgio. E poi giocare la successiva per il piazzamento, con una certa fiducia.
E invece no, si è ripetuto il drammatico copione degli ultimi europei, in modo ancora peggiore, se possibile. Le protagoniste in parte cambiano, ma il risultato è lo stesso: una vera maledizione, un malocchio, o per stare più sul comico una nuvola di Fantozzi che ci perseguita.
Un Trait d'union tra i due europei però c'è: Lino Lardo. Inadeguato, penso si possa dire senza destare sospetti di avercela con lui a priori. Personalmente lo sostengo da un bel pezzo: per un gruppo psicologicamente debole, lui non è il coach adatto. Viene però anche il dubbio che sia un po' bollito: non è chiaro nello spiegare gli schemi, fa fatica a ricordarsi i nomi delle ragazze, si incanta… Messina e Scariolo, che sono suoi coetanei, nei time out sono molto più sul pezzo. Non tutti invecchiano bene…
E' chiaro che anche le ragazze hanno le loro colpe. Quelle di Schio sono state irriconoscibili, Zandalasini scene già viste due anni fa e mai l'atteggiamento della leader (piuttosto quello della primadonna frustrata), le lunghe sbagliare appoggi da sotto inconcepibili. Il problema deve essere chiaramente di natura psicologica, o meglio abbiamo una squadra fragile, che non è tranquilla, che non è riuscita a costruirsi certezze ed un forte senso del gruppo che ti carica e ti spinge ad andare oltre i tuoi limiti (anzi qui siamo sotto il normale standard).
Prima dell'europeo dissi che forse serviva un mental coach. Ora penso che nemmeno quello sia abbastanza. Servirebbe invece un progetto nuovo che, nel tempo opportuno, che può essere di alcuni anni, costruisca un gruppo giovane, senza fretta, lavorando sempre con lo stesso nucleo, puntando su giocatrici da far crescere con lo spirito di un club. Scegliendo le persone giuste soprattutto caratterialmente, stabilendo gerarchie e fiducia, perché ci sono atlete che per esprimersi hanno bisogno di tempo in campo, non solo di brevi stint. E avendo anche il coraggio di fare scelte difficili, che molti contesterebbero. Giusto per citare un nome NON a caso, non so se con un progetto del genere ci sarebbe posto per Zandalasini, che comunque è una che condiziona molto il gruppo. Se lo condizionava Sottana, questo vale anche lei. Ovviamente servirebbe un coach adatto a questo progetto e già prima dell'europeo avevo ipotizzato un paio di nomi: Andreoli o, ancor meglio, Seletti. Con la pazienza ed il sostegno incondizionato della federazione.
Ma non siamo nei Paese dei balocchi e tutto ciò, ovviamente, non avverrà mai.
Se è vero che il nuovo coach sarà Mazzon, io rimango con forti dubbi. Non per le competenze tecniche, il problema qui è diverso. Il suo stile nevrastenico non mi piace e, a maggior ragione, non penso sia efficace con un gruppo che gestisci solo per periodi limitati. Non va bene per costruire, tutt’al più per gestire. A Venezia, a mio parere, ha mostrato di avere due pesi e due misure, trattando le stelle (Shepard, Kuier) in un modo, e le altre in un altro. Se tanto mi da tanto, come si comporterà con Zandalasini?
Insomma, rimango poco ottimista per il futuro.
Edited by Gustavoz - 20/6/2023, 00:27
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