... E SE C'ERO DORMIVOFrammenti incoerenti di eventi in cui c'ero (volenti o nolenti)
6. puntata - Precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 Ed eccoci qua con
Geas-Napoli di lunedì. La sintesi: il Geas aveva una netta superiorità in tre ruoli su cinque, ovvero il reparto-lunghe, con le statuarie Tillis (immarcabile nei primi due quarti e mezzo) e Machanguana (meno vistosa ma efficacissima) opposte alle finlandesi Tuukkanen e Laaksonen, atleticamente due spanne sotto anche se spesso utili; e la regia, dove Gatti più Gentile non fanno una Penicheiro in forma come quella attuale. Le “big three” del Geas hanno sfiorato tutte il 30 di valutazione. Fa un certo effetto dire che le vicecampionesse d'Italia hanno un quintetto meno forte del Geas, ma l'estate ha cambiato tante cose.
Per vincere, Napoli poteva contare: a) sulle esterne, dove Robinson ha fatto una partita strepitosa (28 punti con 34 di valutazione: nelle prime 3 gare aveva 11,7 e 7,7 di media rispettivamente) e Mauriello in pochi minuti ha messo 11 punti, mentre Zanon (che nel Geas gioca soprattutto da ala piccola) era in serata-no; b) sulla panchina, che con la stessa Mauriello, Giauro, Gentile e Cintia offriva a Fossati un bell’arsenale con cui emergere alla distanza su un Geas che prevedibilmente avrebbe accusato un calo: in effetti Tillis era a 23 punti dopo 2’ della ripresa e lì s’è fermata. Ma nel momento critico, tra fine 3° e inizio 4° quarto, due esterne dalla panchina,
Frantini (13 punti in 22 minuti, di cui 11 nella ripresa: uno dei suoi proverbiali sprazzi dinamitardi; alla fine 2/2 da 2 e 3/7 da 3) e
Twehues (11 in 10’: la svizzera è penalizzata dal fatto che le “big three”, logicamente, giocano tantissimo, ma non le serve tempo per scaldarsi, lei prende e spara: 1/2 da 2 e 3/7 da 3) hanno tenuto a distanza Napoli a suon di triple contro una zona che alla lunga ha fatto acqua: nel giro di una decina di minuti, 3 triple la capitana, due la svizzera e Napoli non è mai andata oltre il -6 a 1’50” dalla fine. Geas quindi che conferma le ottime sensazioni delle prime 3 partite: non ha esaltato in difesa, ma l’attacco funziona alla grande, un gruppo pur eterogeneo, tra esordienti e veterane di varia provenienza, mostra meccanismi già collaudati. Gli assist fioccano, sia in contropiede che a difesa schierata, e non solo per merito di Penicheiro. Machanguana ha segnato 4 dei suoi 5 canestri da sotto (5/7 da 2, 4/6 ai liberi) su assist delle compagne, indice di perfetta intesa. Con le “big three”, poi, ci si diverte di bbrutto e ciò non guasta affatto, anche perché è spettacolo abbinato a sostanza, e poi ci sono queste ragazze di casa che hanno spazio e, pur tra comprensibili alti e bassi, ne fanno buon uso. È sempre troppo presto per alimentare sogni di grandeur, ma intanto la gente che ha gremito il PalaAllende è tornata a casa contenta, e questo è altrettanto importante che il risultato in campo.
Machanguana a canestro (da www.geasbasket.it)Si capiva che l’evento era atteso, ma era difficile aspettarsi così tanto
pubblico. Cinisello tiene 1200 posti, la tribuna di fronte alle telecamere era piena salvo le estremità (scelta giusta rispetto a quella autolesionistica operata a Casnate, in cui hanno tenuto vuoti i settori inquadrati dalla tv...), mentre quella opposta, coi “vip” tipo Francarturi e Rosibozzolo, l’ex presidente Maifredi, Bibi Velluzzi, gli sponsor, e da metà in avanti anche Annalisa Censini (coretto per lei dalle ragazzine sugli spalti), si è progressivamente riempita, alla fine avrà avuto un centinaio di presenze. Credo quindi che il totale sia stato sui 650 spettatori.
Okay che l’ingresso era gratuito, ma alle 18 di un lunedì, con la possibilità di guardarsela in tv, non è proprio malaccio, considerando che l’anno scorso al PalaFalck, prima dei playoff, venivano in 100-150. Scommessa vinta, almeno per la prima volta. Chiaro che dopo 15 anni di assenza dall’A1 per il Geas, dopo 9 anni e mezzo che a Milano e dintorni non c’era il massimo campionato, questa partita era un evento particolare: vedremo per la “routine” (e con l’ingresso a pagamento) come andrà, ma se la squadra continua a vincere e divertire avranno voglia in molti di tornare. Era un pubblico misto, tra reduci dell’anno scorso, curiosi vari e vecchi tifosi che si riaffacciavano al basket femminile dopo molto tempo: dietro la postazione del Comitato, che aveva l’onore di essere affiancato da Mio Mao e figlia, c’era ad esempio una coppia di anziani “aficionados” di Milano quando giocava a Cinisello. Hanno passato il tempo tra rievocazioni di Zanotti, Mabel Bocchi & C. e commenti da mani nei capelli (“Forte questa qui, ma da dove viene?” su Penicheiro; “Però, queste negrette”, su Tillis e Machanguana; “Ma il bonus non era a 8 falli?”).
Tra i forumisti, oltre a Mio Mao, presente il trio Pruzzo-Dafighter-La coscienza di Zeman (ex HHL); in postazione Rai, giù a bordo campo, ovviamente il dinamico duo Mascolo-Bonamico. Dirigenti Geas vecchi e nuovi sparsi qua e là tra tribune e bordo campo. Si vede passare anche Brooke Smith, il centro di Como: dal vivo sembra più massiccia. Carino il riscaldamento della Bracco, con capitan Frantini, seriosissima e concentrata come sempre,
che guida il gruppo.
Riscaldamento: le ragazze del Geas zompettano dietro capitan FrantiniPoi si comincia ed è bel basket dall’inizio alla fine, almeno a nostro modesto parere. Inutile fare una cronaca azione per azione, visto che molti l’avranno vista in tv; andiamo quindi per spunti sparsi oltre a quelli già detti all’inizio. Chiaro che i fini intenditori faranno notare le carenze difensive da entrambe le parti; ed è vero che il Geas nelle prime 3 partite aveva difeso meglio, ma nel break decisivo, a inizio 3° quarto (da 40-40 dell’intervallo a 52-42 al 25’), il passaggio a zona, stavolta ritardato da Galli rispetto alle precedenti uscite, ha prodotto i suoi effetti, complice il 4° fallo precoce di Mauriello che ha tolto di mezzo la tiratrice designata di Napoli. Stranamente Robinson, che era un’iradiddio contro la uomo, non solo in penetrazione ma anche da fuori, s’è smarrita in quel frangente: merito anche della difesa Geas, ma non ha quasi tirato. Poi si è riaccesa con 3 triple, ma era tardi, anche perché tutte le volte Frantini o Twehues hanno replicato. In realtà non è esatto dire, come ho visto scritto da più d’uno, che Frantini ha spaccato la partita a cavallo tra 3° e 4° quarto: quando è entrata, al posto di una Zanon che ne stava combinando di ogni (è partita con un canestro più aggiuntivo, poi ha finito con 1/8 e 4 perse), il Geas era già a +10, dopo il suo sprazzo da 8 punti in fila (due triple e un gran bell’arresto e tiro dopo finta) è andato a +14 ma poco dopo Napoli è tornata a -7. In ogni caso Miky fondamentale in un momento in cui Napoli s’era sbloccata.
Twehues cerca Tillis spalle a canestroSesto era già salita a +10 a metà 2° quarto, dopo una serie di super-giocate sull’asse Penicheiro-Tillis-Machanguana. La portoghese non era in serata offensiva scintillante (un solo canestro dal campo... a 10” dalla fine), ma ha fatto 27 di valutazione con 4 assist, 7 recuperi e 10 rimbalzi. Una giocatrice che con cervello e mani viaggia al doppio delle avversarie. Tillis è un mostro: parte in palleggio come una guardia, corre in contropiede, segna da 3 se le lasci un metro. Il suo difetto, a cercare l’uovo nel pelo, sembrano gli alti e bassi nel corso della stessa partita: a Taranto aveva fatto 4 punti nel primo tempo e 18 nel secondo, stavolta viceversa: 17 e 6 (zero dal 23’ in avanti). Il fatto però è che lei, in metà partita, produce più di quanto fanno le avversarie in tutta: ieri 6/13 da 2, 3/5 da 3 e 10 rimbalzi. Tuttavia il +10 ispirato da lei era stato recuperato da Napoli con Robinson, Gentile e Paterna nel finale di 2° quarto. Due i fattori: a) la sosta di Penicheiro in panchina; b) qualche pecca difensiva delle esterne di Sesto. Sul primo, è giusto dire che con Arturi in regia la differenza s’è sentita parecchio, però grazie tante, mica facile sostituire Penicheiro, e la regia è il ruolo più difficile per una giovane, come ben sa Giulia Gatti, che ha la fortuna di avere ampio spazio in questa Napoli (21’), e un certo piglio in regia ce l’ha anche, ma al tiro è una tragedia:
contro Como 1/8 (se non ricordo male), stavolta 0/7, e l’impressione è che, più della mira, le manchi forza fisica per spingere bene quando ha pochi istanti per caricare, qualità invece che una Frantini, per esempio, ha alla grande. Sul secondo punto, sì, Robinson, Paterna e Mauriello hanno uccellato diverse volte, in uno contro uno, Frantini, Crippa e Twehues: per me ci sta, la difesa è anche questione d'esperienza; e la zona aiuta a mascherare questi difetti di tenuta individuale.
Sul fronte offensivo, le
esordienti italiane del Geas andavano all'intervallo, curiosamente, con 2 punti a referto per ciascuna: Crippa (partita in quintetto al posto di Frantini, novità di questa partita: ha avuto ben 30', è stata meno protagonista che a Taranto ma ha giocato in modo essenziale, senza forzare nulla, anche passandola bene: ad esempio buon assist per l'ultima tripla di Frantini, circolando palla contro la zona) con il primo canestro della partita, direttamente dalla palla a due; Frantini con una bella entrata rovesciata, subito dopo aver fornito un assist a Machanguana; Arturi dalla lunetta e Calastri, in campo 5' dopo due "n.e." consecutivi, che in modo deciso, come vorremmo sempre vedere da lei, ha raccolto un pallone vagante su stoppata subita da Tillis e l'ha appoggiato dentro, proteggendosi bene col corpo.
Nel secondo tempo Arturi e Calastri non sono più entrate, Crippa ha continuato con la sua prova lineare, Frantini è diventata protagonista. Ci accontentiamo. Abbiamo chiesto un
giudizio complessivo a un noto allenatore che ha assistito alla partita, così ha risposto: «
Geas superiore tecnicamente e fisicamente. Napoli grintosa ma con pochi punti dalla panchina e l'azzardo della 1-3-1 ha pagato solo all'inizio. Male Arturi, malissimo Zanon. Crippa sufficiente, Frantini e Twehues a nozze coi piedi per terra. Tillis molto forte, Penicheiro insostituibile, Calastri utile, Machanguana solida».
Una partenza in palleggio dell’impressionante TillisMorale finale, o totale generale, direbbe Giesse, bidonaro della serata insieme a Paperinik frenato dal traffico.
A Cinisello c'era un insieme di elementi, tra pubblico, sponsor dappertutto, tv e qualità del gioco, che davano una sensazione strana: è tutto molto diverso da quello che c’era fino all’anno scorso, roba seria insomma, non più artiginale; però poi vedi facce note in campo e in tribuna, e allora ti senti meno disorientato: in fondo è solo il vecchio Geas entrato in una nuova dimensione (o rientrato in quella che aveva ai tempi belli). Comunque è tutto molto scintillante, molto “glamour”, come dire? In ogni caso, da tifosi di basket milanese, avendo spesso sognato, anche sul forum, che ci fosse una squadra di A1 che desse spazio a giocatrici locali, e che certe ragazze nostrane, dopo anni a faticare davanti a quattro gatti, ottenessero vetrina e attenzioni, riuscendo pure a giocar bene, insomma, una certa satisfaction viene spontanea.
Penicheiro si prepara a ricever blocco da TillisLasciando però da parte i romanticismi,
dove può arrivare questo Geas? Nel giro di 7 giorni abbiamo visto Napoli perdere con Como e con Sesto con scarto quasi identico (68-61 vs 82-76); ma il Geas è parso più autorevole, al di là dello spettacolo, sebbene Galli nel dopopartita fosse solo moderatamente soddisfatto. C'è il dubbio che Napoli a Casnate abbia difeso meglio, ma l’impressione, al di là della singola partita, è che non ci siano in A1 tante squadre potenzialmente più forti del Geas:
Schio sì, Venezia sì, Taranto con Brunson sì, Faenza probabilmente sì, poi c’è una fascia con Priolo, Como e la stessa Napoli che può essere alla pari; tuttavia due fenomeni come Penicheiro e Tillis, queste squadre non li hanno. Evidente che Galli deve pregare che restino in forma tutto l’anno, però il resto della Bracco ha dimostrato di poter fare la sua parte, mettendosi ora al servizio delle due, ora compensandone i cali.
Ora sarà interessante vedere cosa succede contro squadre di fascia medio-bassa (a partire da Umbertide domenica), meno tecniche e più gladiatorie, contro cui tecnica e showtime magari funzioneranno meno e ci sarà maggior pressione addosso alle rossonere, stavolta favorite. Inoltre il fattore-sorpresa calerà, il Geas comincerà a essere “scoutizzato” a dovere, non concederanno più certi tiri e prenderanno contromisure alla zona, e poi la panchina non è lunghissima per cui qualche titolare arriverà stanca a fine stagione, ecc. ecc... Tutto verosimile, però, da matricola, c’è tutto da guadagnare e niente da perdere, e limitandoci a un bilancio di queste prime 4 partite, chi può essere insoddisfatto? Le celebrazioni premature portano sfiga e le lasciamo agli... addetti stampa,
ma intanto, come ha scritto qualcuno su un altro forum: «
un allenatore che torna ad alto livello dopo vent'anni, si presenta in A1 con sei esordienti e nel giro di quattro partite propone visibilmente il gioco più spettacolare del campionato, avendo fra l'altro il miglior attacco. Qualche domandina forse i nostri allenatori "contemporanei" dovrebbero forse porsela su "blocco selvaggio" e gioco iperorganizzato, ovvero ruminato. Che dici?»
I saluti finali tra le due squadre.Ma non poteva mancare il siparietto finale. Dopopartita in realtà rapido per il Comitato, che doveva tornare a casa in fretta. Ma era d'uopo presentarsi a
Massimiliano Mascolo, "ze vois" del basket femminile Rai, alias Brosterhous in questo forum. Con una copia della Prealpotta come umile omaggio, dopo la stretta di mano e due parole di circostanza, il Comitato si produce in quella che può sembrare una leccata di culo ma che è pura verità: «Il tuo Almanacco del basket femminile è una delle mie letture preferite negli ultimi mesi».
Goodfriend (Bonamico), lì presente, coglie la palla al balzo, che manco quando giocava era così pronto: «Allora sei messo male. Ti possiamo fornire qualcosa di più divertente, che so, la collezione di Playboy dal '76 a oggi...».
L'esimio Goodfriend magari avrà ragione, ma ognuno ha i suoi gusti e i suoi modi diversi di eccitarsi. Tanto poi ti accorgi, e non lo dico a Goodfriend ma a chi ha orecchie per intendere, che chi sogghigna e dà del patetico, poi ci finisce dentro anche peggio...
Edited by meursault - 6/11/2008, 00:21