... E SE C'ERO DORMIVOFrammenti incoerenti di eventi in cui c'ero (volenti o nolenti)
5. puntata - Precedenti: 1 - 2 - 3 - 4Dice: ma oggi c'era il Geas. E va be', un attimo. Prima c'è da riferire di una mezza partita di A2 vista a Biassono domenica; "mezza" non nel senso che sia stata brutta, ma proprio nel senso che ne ho vista metà.
Biassono-Udine, sfida che si prospettava interessante visto il valore di Udine e visto che le brianzuole erano reduci dalla prima vittoria stagionale, con Rios che pare vicina all'efficienza piena.
Pubblico piuttosto folto sulle tribune del cosiddetto PalaRovagnati, il tendone da hockey su pista riadattato al basket, che sorge di fronte al muro di cinta del Parco di Monza.
Siamo già al 3' del 3° quarto, appena dopo il break di Udine che ha svoltato la partita al rientro dall'intervallo. Infatti nella prima metà, apprenderemo poi, Biassono ha condotto fino a +7 grazie a una difesa efficace che ha tenuto Udine a basse percentuali e ha prodotto un sacco di recuperi (ben 30 alla fine). Medie al tiro che però sono ancor più deficitarie per la Pilot, soprattutto da 3, dove le ragazze di casa, contro la zona, s'intestardiscono colpevolmente (2/23), sia perché non gli entra mai, sia perché troppe volte tirano di fretta senza coinvolgere Rios, che se non vede palla per 2-3 azioni finisce per uscire verso la linea dei 3 punti per riceverla: non è il massimo se la cubana si mette pure lei a fare la guardia...
Ruzzolone udinese in area di Biassono: non si capisce chi sia la ruzzolata, ma per esclusione dovrebbe essere Carù.Fatto sta che Udine allunga fino a +11 con il quintetto Scanzani-Carù-Vanin-Striulli e l'ex carugatese, beniamina di molti, Marcella Filippi; efficace soprattutto Carù che nel frangente segna due volte da sotto. Il 3° quarto di Udine, dopo gli stenti dei primi due, è ottimo: 24 punti e pochissimi errori dal campo. Ma Biassono, pur dando riposo a Rios, limita i danni con uno sprazzo di Zanon (versione "donna mascherata" dopo il colpo al naso di un paio di partite fa) che segna in entrata acrobatica, poi mette una tripla dall'angolo e infine ruba palla bloccando l'ultima azione di Udine. A fine 3° quarto è 39-45 e sembra ancora tutta da giocare.
Anche perché la difesa di Biassono sale decisamente di colpi: aggressività e recuperi, sane e robuste mazzate anche sui tiri da sotto ospiti, il risultato è che Udine non segna per 6 minuti. Striulli in particolare pasticcia diverse azioni. Un'occasione sfruttata però solo in parte dalla Pilot, che in quei 6 minuti realizza solo due canestri da sotto con Rios (43-45 a -5'30"). Troppe le occasioni sciupate dalle brianzole, soprattutto in avvio di quarto sul -6 (ben 7 tiri sbagliati, di cui troppi da fuori, e una palla persa), che così non capitalizzano fino in fondo il blackout di Udine, che non poteva durare in eterno.
Infatti a 4' dalla fine, con Rios in panchina a rifiatare (cambio che risulterà fatale a coach Gualtieri), Filippi sblocca le sue con un canestro dalla media, innescando un micidiale 0-8 completato da lei stessa con un rimbalzo in attacco convertito a canestro e da Carù con altri due canestri da sotto: senza la cubana, non solo Biassono non segna più, ma perde anche la protezione dell'area: l'argine difensivo improvvisamente diventa frollo e, in una partita a punteggio così basso, un break così è quasi irrecuperabile. Sfiga vuole, poi, che Rios rimanga più di un minuto sul cubo dei cambi senza poter entrare, perché il gioco non si ferma, e quando torna in campo la partita è ormai andata. A mettere una pietra sopra è una tripla dall'angolo di Giacomelli (44-56 a -1'15"). Nel finale Biassono attua un generoso pressing che frutta vari recuperi, con Udine alquanto incartata, ma alle brianzole escono un paio di tiri (anche ghiotti da sotto, con Dell'Orto e Galbiati) e la rimonta si ferma al -5 finale (51-56).
Eh, ma allora è un vizio! Pure Filippi per le terre. Paperinik mi aveva chiesto di fotografare la sua diletta: mi spiace, ma meglio di questa non son riuscito a fare...Impressione: Udine non nella sua miglior serata (evanescente Vanin, almeno nella metà che ho visto io; attiva ma un po' confusionaria Striulli), ha viaggiato a sprazzi facendo pesare la superiorità tecnica e fisica (Rios a parte) quando serviva, pur soffrendo troppo (ed è strano con un play d'ordine come Scanzani) l'aggressività difensiva delle avversarie. Utile la zona che ha messo a nudo i limiti di Biassono al tiro: sembra strano perché l'anno scorso, triple e canestri dalla media erano una delle armi migliori di Barbieri e compagne, che però evidentemente in A2 fanno più fatica a segnarli, sebbene in realtà molti tentativi, ieri, sembrassero presi con ampio spazio contro la zona.
Il problema maggiore è forse la mancanza di una guardia tiratrice di livello, ma più che un discorso di singole si tratta di un adattamento difficile, da parte di una squadra di "atipiche" (cioè giocatrici capaci di fare un po' di tutto ma niente di specialistico) ai ruoli più "canonici" richiesti dall'A2, adattamento che stanno pagando soprattutto, finora, Viganò, Gariboldi e Zanon, mentre Scudiero è alterna, la pur generosa Dell'Orto deve battagliare in area pur essendo 1,75, e alle '92 come Galbiati o Zucchi non si può chiedere di essere già delle pedine affidabili. Ad esempio, a Bolzano, Galbiati è stata importante, ma ieri ha fatto erroracci; è comprensibile. Inoltre manca un cambio per Barbieri, che a 35 anni o giù di lì deve tirarsi il collo, rischiando di arrivare poco lucida quando conta. Così ci si attacca alla coperta di Linus-Rios, dominante senza dubbio, che però a sua volta ha bisogno di riposi periodici e, se triplicata o poco convinta delle scelte delle compagne, s'innervosisce, e non può bastare da sola: ieri ha fatto 24 punti con 10/21 dal campo e 16 rimbalzi, le compagne 27 punti con 13/51...
Elementi, comunque, che tutto sommato erano previsti, e potrebbe bastare solo qualche tempo a Biassono per metterli a posto; del resto, a guardare la classifica, le squadre in ritardo sono tante (l'ottavo posto di Broni è solo due punti sopra il plotone a quota 2 di cui la Pilot fa parte) e le sconfitte delle ragazze di Gualtieri sono arrivate tutte con avversarie che stanno in alto (Marghera, Lucca, Udine e un Cervia che sta sorprendendo). Perciò c'è ampio margine perché vada tutto a posto, anche perché, in fondo, tirando malissimo, sono state in partita con Udine che è una "big".
Queste le brillanti considerazioni nella Comitato-mobile che rientra a casa nella vicina Cesano, ascoltando alla radio le concitate fasi finali del decisivo gran premio di Formula 1: a un certo punto il radiocronista Rai, in preda a un orgasmo, urla che la Ferrari di Massa è campione del mondo; il Comitato, ormai arrivato a casa, spegne; ma poco dopo su Internet apprende che ha vinto Hamilton.
Il povero cronista, travolto dal filo-Ferrarismo d'obbligo (che palle che bisogna tifare per forza per ciò che è nazionalpopolare, come anche Tomba, ai tempi, nello sci, o Valentino Rossi nelle moto al giorno d'oggi: non si riesce mai a seguire lo sport in modo imparziale), s'era perso il sorpasso di Hamilton su Glock in dirittura d'arrivo... Grande il rimpianto del Comitato nel non aver sentito il momento in cui il poveruomo, appresa l'amara verità e quindi il suo lieve infortunio professionale, dev'essersi afflosciato.
Edited by meursault - 3/11/2008, 23:19