... E SE C'ERO DORMIVOFrammenti incoerenti di eventi in cui c'ero volenti o nolenti
4. puntata - Precedenti: 1 - 2 - 3Questo è un caso in cui avrei voluto che il titolo della rubrica si realizzasse. Era meglio addormentarsi che sorbirsi tutto
Carugate-Rho (B1) di sabato scorso, una di quelle partite che danno ragione ai detrattori del femminile, altresì sprezzantemente detto "Niveaball".
Premessa: qui non si vuole mancare di rispetto a giocatrici, allenatori, società e tutto, che vanno apprezzati per lo sforzo di portare avanti la loro attività; ma è onesto dire che quanto visto in campo è stato osceno, inguardabile, atroce. O quantomeno indegno del terzo campionato nazionale.
Non che le aspettative fossero di basket-champagne, visto che Carugate, sappiamo bene, ha allestito una squadra di giovani e giovanissime raccattate all'ultimo momento (salvo Biscari e Polini, quest'ultima però part-time e infatti assente anche nella circostanza), di cui buona parte prestate dal Geas (Tomanovic, le sorelle Bonfanti, Giulia Colombo, Barlassina che sabato non era tra le dieci) più un paio di superstiti dell'anno scorso (il play Robustelli e la lunga Mazzanti, che non giocavano mai) e una delle nostre Favorite d'antan, Alessandra Rigamonti (da Vittuone). Insomma, talento non esorbitante, esperienza ancora meno e amalgama tutto da costruire in poche settimane. E' vero che Pier Agazzi è considerato bravo con le giovani, però qui c'è da far miracoli.
Tuttavia nell'ultima partita a Torino c'era stata una resistenza dignitosa, sicché si sperava quantomeno in un certo equilibrio, considerando che Rho a sua volta non sta passando gran bei momenti: l'assenza di Selmi (negli Usa fino a dicembre) ha lasciato un grosso vuoto sotto canestro, Poli ha problemi fisici, il rientro di Laura Bonetti da Ivrea per ora non compensa. 0-3 per entrambe il non sorprendente bilancio per entrambe alla vigilia.
Tiro libero per Susy Frantini. Per lei 4 punti con 2/9 dal campo e 0/2 ai liberi.Il pubblico era discretamente numeroso (quasi un centinaio), tra cui vari ex compagni al torneo di Binzago di varie protagoniste in campo sabato (Biscari, Rigamonti, le due Bonfanti da una parte; Poli, Ceppi, Susy Frantini dall'altra): classico effetto dei primi mesi post-torneo... Derby per vari motivi, insomma: citando quel che scrisse una volta una di loro, Claudia Biscari, per dire che ci si ritrova sempre tra i soliti, «cambia il bordello ma le troie sono sempre le stesse». Ci poteva, insomma, essere una buona atmosfera a cornice, ma gli spettatori si sono fatti vieppiù allibiti man mano che la partita procedeva.
Menapace in contropiede è troppo veloce per poter essere messa a fuoco. Purtroppo poi si è infortunata.Se all'inizio c'è stata almeno incertezza, è solo per demeriti di entrambe. I ritmi alti promettevano bene: da una parte e dall'altra correvano come treni. Purtroppo, però, come treni dal deragliamento facile. Carugate ha fatto pietà dall'inizio alla fine. E' vero che la difesa di Rho è sempre rognosa, aggressiva, rende tutto difficile; però da qui a perdere 30 palloni abbondanti e tirare 10/45, con errori da mezzo metro o cross terrificanti, ce ne corre. Si è vista qualche azione corale discreta, tipo tagli in back-door, pick and roll, ecc., ma la sensazione è di un'impotenza che rattrista. Le più deludenti, in rapporto alle possibilità, sono Tomanovic (0 punti con 0/5) e Mazzanti (4 con 1/7 e una serie di palloni buttati), ma non ha molto senso fare un discorso di singole quando si segnano 7, 8, 4 e 6 punti per quarto.
Jelena Tomanovic spara da tre contro Marta Ceppi; ma non gliene è entrato uno.Di fronte a tutto questo, Rho, che nonostante i problemi sopra ricordati ha un organico pieno di giocatrici che in B1 hanno ampiamente dimostrato di poterci stare (da Linzola alle due Bonetti a Menapace, Ceppi, Susanna Frantini, Colombera), ci ha messo due quarti abbondanti a prendere il largo, sciupando di tutto di più da sotto (tra palle rubate e fragilità in area della difesa di Carugate, Rho tirava spesso e volentieri da un metro e/o in solitudine) e massacrando i ferri dalla lunetta (8/29 alla fine). Azione emblematica della partita? Lancio in contropiede per Tomanovic, riceve, palla che sguscia via come una saponetta; recupero Rho, lancio lungo per Ceppi, s'invola, sguish... saponetta bis e palla sul fondo.
In lunetta Claudia Biscari, ex di turno: 8 punti con 3/7 dal campo e 2/4 ai liberi. Unica da 6 in pagella per Carugate. Le altre giocatrici nella foto: di fronte Colombera, Mazzanti e Ridolfi; di spalle Ceppi, Rigamonti e Chiara Bonetti.Buon per Rho che, alla lunga, la maggior qualità è venuta fuori, e tra un discreto inizio di Linzola, un buon impatto di Colombera (pochi minuti ma l'unica ad aver fatto più cose buone che errori) e un flash di Ceppi con 6 punti in fila nel break definitivo a fine 3° quarto, e soprattutto la raffica di recuperi della difesa (da segnalare due coast-to-coast di Frantini dopo palla rubata, perfetto stile-Michela; il problema è che gli altri 7 tiri dal campo li ha sbagliati), il margine si è man mano ampliato fino al +26 finale, nonostante qualche discreta cosa dell'ex di turno Biscari, che gioca con un dito rotto (top scorer delle sue con 8, vedi un po'...; di là Chiara Bonetti con 11, ma quasi tutti in garbage time). Ma 25-51 è un punteggio da depressione acuta. La poule-salvezza, andando avanti così, non la evita nessuna delle due: si sapeva di Carugate, ma ci andrà pure Rho, se sciupa il 70-80% di quello che produce.
Il tristissimo punteggio finale.Va be', non scartiamo l'ipotesi che sia stata solo una serata storta e che in futuro si vedrà di meglio. Certo, pensare che solo due anni fa, Carugate mandava in campo Gottardi, Arcangeli, Fumagalli e Micovic, più altre signore giocatrici (e ci si lamentava comunque!), fa un certo effetto... Non che si pretenda qualcosa di simile oggi dalle oneste giovani di Agazzi, per carità, ma tra bianco e nero ci sono vie di mezzo. Del resto lo sanno pure loro e il coach, che a fine partita ha messo la squadra in riga, in panchina, e l'ha catechizzata a lungo. Chi invoca più spazio per le giovani nei campionati nazionali, trattando le veterane come appestate, dovrebbe però ragionare che dare spazio a prescindere dai meriti non è detto che porti sempre risultati positivi (anche se per Carugate è stata più una necessità che una scelta), se non altro perché se la giovane sa di avere 25-30' in B1 anche se fa pietà, ha meno stimoli, temiamo, a migliorare.
Quanto a Rho, non ha molto di che sorridere, salvo i due punti, perché nel finale si è fatta male seriamente Menapace, pare caviglia con interessamento del malleolo: il motorino di coach Petitti rischia di stare dal meccanico per parecchio tempo. Allegria di naufragi.
Pier Agazzi e gli assistenti strigliano le ragazze di Carugate al termine della partita.Edited by meursault - 28/10/2008, 16:47