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| CITAZIONE (kaysay @ 4/7/2023, 18:04) Non credo si tratti di stanchezza, gli altri anni giocavano ugualmente un numero di partite simile e avevamo in nazionale anche blocchi interi di squadre che arrivavano in fondo alle finali nazionali più serie a1 o a2, eppure i risultati erano ben diversi. Qui si tratta di una squadra (l under 18) che ha chiari limiti tecnici rispetto a molte altre squadre. Non c’è nulla di vergognoso, semplicemente si tratta di annate meno felici, come capitano a tutti i paesi che non possono disporre di numeri illimitati di praticanti. poi il covid avrà acuito il tutto ed ecco il risultato. Proprio per questo bisogna fare, a livello tecnico e di conoscenza del gioco, un lavoro certosino, perché se non lo fai, arrivi a livello u18 che non ci metti mano o ci metti mano nel tuo campionatino di livelli basso, ma quando alzi la posta, vengono fuori tutti i limiti e siccome non possiamo pensare che, tutte le annate siano super e con ragazze dotate sia di fisico, che di talento, è nelle annate meno talentuose, che devi lavorare meglio sia a livelli tecnico che fisico, perché devi compensare, ma se questo modo di lavorare diventa modus operandi per tutti, cominciando dai 10 anni e continua fino ai 15, hai 6 anni per insegnare, spaziature, fondamentali offensivi e difensivi, letture offensive e difensive, cercando in questo periodo, non la vittoria ad ogni costo, speculando sulle carenze altrui, ma la vittoria dovuta al lavoro che stai facendo come allenatore, porterebbe comunque ad un percorso solido per la crescita delle ragazze o dei ragazzi. Sono cose utopistiche? Forse si, ma non ne sono troppo convinto, sono cose che si possono fare, si può lavorare e giocare solo di lettura, si possono insegnare cose nuove, una volta acquisite le conoscenze del gioco e i fondamentali che ci consentano di progredire nella crescita, ma questo è un percorso che richiede all'allenatore tanto lavoro e tempo e non sempre le società sono disposte ad aspettare, in nome della vittoria subito.
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