Alla fine di Bielorussia-Italia, più che rabbia o amarezza, c’è un senso di smarrimento, quello che capita di provare quando aspetti qualcosa per molto tempo, e poi quando arriva passa così, senza un momento di gloria, nel modo più grigio e anonimo che si potesse immaginare. Siamo fuori dopo una sconfitta senza sussulti con la Bielorussia, con uno sfilacciamento finale che ha reso tutto un po’ insulso, un po’ senza senso, proprio come per la nazionale maschile. Voglia di imbastire analisi e diagnosi non ce n’è, tanto ce n’è già abbastanza, in giro, di commenti del “popolo di commissari tecnici” e di quelli che hanno la ricetta pronta per risanare il movimento.
Una cosa però va detta: il tiro da 3 è la croce del basket italiano, la coperta di Linus (per mascherare la scarsa attitudine a battere la difesa e attaccare il canestro) alla quale si aggrappano da anni gli uomini, e purtroppo nel momento decisivo, ieri, anche le donne. Ieri un assurdo sparacchiamento dall’arco, in cui a un certo punto si è cimentata pure Dacic, ha reso grottesco il nostro secondo tempo. Sembrava che l’unica idea nella testa delle nostre fosse tentare il colpo goppo dai 6,25, eppure non è che in area ci fosse la difesa della Francia o dellaa Russia. Finire con 4/26 da 3 contro la Bielorussia non è una giornata storta o sfigata, è un'idiozia.
Nonostante la nostra Favorita delle Favorite (Maiorano, s’intende) ci abbia costruito sopra la sua carriera, l’uso sistematico del tiro da 3 ci sta altamente sui maroni, e non da ieri. E se fossimo stati neutrali, ci sarebbe solo da essere contenti che abbia vinto una squadra che ha giocato vero basket, alternando soluzioni interne ed esterne, con netta prevalenza delle prime.
Pur detestando la filosofia del “l’abbiamo persa noi”, non si può non stupirsi di come siano evaporate le nostre a 2 giorni di distanza dalla prestazione convincente con la Serbia. Ress pareva svuotata (è stata ignorata dalle compagne ma ci ha messo del suo: solo per via dei problemi alla schiena? Ma se è così, perché 26 minuti in campo?), la difesa si è trasformata da (quasi) granitica in gruviera pieno di buchi, l’attacco è diventato una serie di iniziative 1 contro 5 con tiri entro i primi 10 secondi dell’azione. La miglior caratura della Bielorussia rispetto alla Serbia non giustifica il nostro cambiamento da così a così, anche se probabilmente la differenza è che sulle esterne forti della Serbia eravamo in grado di difendere, sulle lunghe agili e tecniche delle bielorusse invece no. Altrimenti come spiegazioni non restano che il crollo fisico improvviso (ma tutto d’un colpo?) o l’incapacità di reggere la pressione, che sembra aver colpito soprattutto le nostre leader designate Macchi e Masciadri. Mah.
Nonostante Mascolo e Pomilio abbiano un po’ rotto con i loro continui “dovremmo fare così”, “non si può fare cosà” durante la telecronaca, si può essere d’accordo con la tesi finale di Mascolo secondo cui questo risultato è specchio del valore del movimento, e quindi è più su questo che va puntato l’indice, anziché sulle 12 di Chieti. Non sono d'accordo però sulla solita retorica demagogica, tirata fuori dallo stesso Mascolo, secondo cui la colpa è (anche o soprattutto) del campionato infarcito di straniere. Sono due problemi separati: dà fastidio che le italiane non trovino più posto nelle squadre di vertice, dà fastidio la truffa legalizzata delle passaportate, ma non è per quello che la Nazionale è poco competitiva.
Di Lambruschi, lasciando perdere il giudizio tecnico, è apprezzabile che al microfono Rai, come pure sulla Gazzetta di oggi, non si sia subito parato u’ culu con la scusa delle assenze, anche se il dubbio di cosa avremmo fatto con Ballardini e Cirone tutto sommato è lecito. Però dopo una sconfitta così, ci sono pochi “se” che tengano. Per certi versi, è quasi una consolazione… Quanto al c.t., ci sta il suo avvicendamento come ci stava quello di Recalcati, però il problema è: abbiamo un’alternativa migliore? E se sì, siamo sicuri che basti per porre fine ad anni di guai?
Un dettaglio che aggrava il quadro: il basket italiano è completamente fuori dalle Olimpiadi per la prima volta dal 1988. Nelle successive 4 edizioni una delle due nazionali era sempre riuscita a qualificarsi (’92 e ’96 donne, ’00 e ’04 uomini).
PS: eccellente il servizio sugli Europei uscito su Superbasket di ieri. Purtroppo, dopo la nostra eliminazione, non è già più attuale, ma sono 10 pagine che valgono il prezzo della rivista.
Edited by meursault - 4/10/2007, 10:52