LA WEEK EN ROSE - 77Domenica 8/3 - Festa delle donne, e allora onoriamole un po' seguendo le loro gesta cestistiche, ovvero la più nobile espressione femminile.
In attesa della finale di Coppa Italia di
A2 ci rechiamo sul versante opposto della categoria, ovvero la
Poule Retrocessione: esperienza che ancora ci mancava, avendo bigiato i primi impegni casalinghi di Sanga e Carugate. Ma stavolta c'era un interessante
Carugate-Stabia, sfida tra due candidate a vincere il girone G. Interessante anche per il contrasto fra due squadre dalle caratteristiche opposte, ovvero Carugate leggera e perimetrale contro Stabia stazzata e con due torri sempre in campo (Voynova, Minervino, Gemini e Carotenuto a rotazione). Emblematica fotografia di ciò è la differenza di statura fra le rispettive Minervino (Maria campana e Giulia milanese), una trentina di centimetri tondi.
Orario pomeridiano (16.00), come spesso succede in questa Poule con partite fra squadre di parti opposte d'Italia: non l'ideale per attirare il pubblico, che infatti è meno numeroso del solito sulle tribune di Pessano. Arriviamo sul
20-16 per Carugate dopo 3' del secondo quarto. E' il frangente migliore per la compagine di casa, che allunga sul
+8 al 17', sembrando più dinamica e incisiva. Sensazione però effimera perché Stabia riequilibra il punteggio trovando 4 canestri da sotto di cui 3 con Voynova (peraltro gli unici per la bulgara, tenuta ampiamente sotto media). Un'invenzione di Frantini allo scadere dei 24" tiene avanti Carugate all'intervallo (
28-26).
Nel
3° quarto cambia il tema tattico della partita. La
zona di Carugate chiude bene l'area su Voynova e le altre lunghe, ma lascia scoperta la... coperta sul perimetro. Ne approfitta
Calamai, una guardia che conoscevamo poco (nonostante, a 29 anni, vanti una proficua militanza decennale fra A2 e A3) ma c'è piaciuta, per segnare 8 punti con 2 triple: c'è il sorpasso di Stabia anche se è pronta la reazione di Carugate con un 8-0 chiuso da una tripla frontale di Stabile (
36-31). Cambia però di nuovo l'inerzia quando Giunzioni, su un fallo non fischiatole in entrata, si fa affibbiare un tecnico per proteste. In effetti il
metro arbitrale si fa ancor più permissivo che all'inizio, e dato che Stabia ha molti più muscoli, ne trae vantaggio, ovviamente non senza colpe di Carugate che, da quel 36-31, segna 7 punti negli ultimi 15 minuti senza più trovare la misura da fuori; e dato che in area è una tonnara, l'attacco di casa è virtualmente morto.
Prima però debbo segnalare una delle
peggiori sequenze di azioni cui abbia mai assistito, sul finire del 3° quarto. Una stabiese (non ricordo quale, ma non lo direi comunque per rispetto) commette infrazione su rimessa in zona difensiva, con l'avversaria più vicina a 7 metri, perché in un attacco improvviso di spasticità le scivola la palla prima del passaggio, rimbalzando sulla linea laterale. Palla a Carugate: Cagner fa passi di partenza non fischiati, poi tenta una specie di passo e tiro dalla media, scheggiando il ferro (probabile fallo non zufolato); Stabia perde palla, contropiede Carugate, Robustelli appoggia senza prendere il ferro (forse fallo anche qui); altra persa di Stabia, De Gianni può solo tentare da metà campo sulla sirena, ovviamente non centrando il bersaglio.
Ma la partita nel complesso fin qui non è male; sul
38-38 ci si attende un ultimo quarto interessante fino all'ultimo.
Invece non è così, per i motivi sopra esposti, cui si aggiunge il fatto che la zona di Carugate continua a rischiare molto sul perimetro, e le tiratrici di Stabia non perdonano, in particolare
Gallo che canta con 3 bombe nell'ultimo quarto, più una di Potolicchio. Carugate, dopo un canestro di Stabile in avvio di periodo (40-38), metterà solo una tripla con Giunzioni intorno al 5', per il resto nulla. Fisiologico che Stabia sorpassi e poi sgommi via con uno 0-12 finale per il
43-57 che è uno scarto eccessivo. Ma alla fine si salveranno entrambe e quindi questa partita avrà solo un'incidenza (forse) nella platonica lotta per il primato nel girone.
Domenica 8/3 - Ed eccoci al clou di giornata, stavolta in streaming, un po' saltellante ma con la familiare voce di Big Giorgio Pomponi:
finale di Coppa Italia A2, Ferrara-Geas. Torniamo da Pessano in tempo per l'inizio del terzo quarto. Riassunto degli antefatti: inizio col freno a mano per entrambe,
8-9 Geas al 10', solo 4 giocatrici a segno (Rosset e Rulli per Ferrara, Tognalini e Gambarini per Sesto). Nel 2° quarto si sono scaldati gli attacchi, segnatamente con Aleotti e Rulli per Ferrara e con Barberis-Laterza per il Geas, e all'intervallo è
27-25 per le concittadine della Spal. Le estensi debbono fare a meno di Nori e due settimane prima han perso l'identica sfida di campionato di 14 in casa. Favori del pronostico quindi per il Geas, ma considerando la fatica delle semifinali nelle gambe, e la tensione della finale, non stupisce che i valori si livellino.
A inizio ripresa ci prova Ferrara ad andar via (
34-29 al 23'), ma è pronta la risposta del Geas con Kacerik e Barberis. E dal riaggancio parte la zampata poi decisiva. Minuti di
grande basket per le discepole di Cin'Zanotti, quasi stile San Antonio Spurs delle scorse finali Nba, nel senso che ogni canestro è frutto di assist e circolazione magistrale.
Barberis e Tognalini le maggiori finalizzatrici. Poi ghe pensa Arturi, fin lì museruolata rispetto alla semifinale: inventa un canestrone dai 6 metri allo scadere dei 24" (vera specialista di quelle situazioni), poi ruba e va in coast-to-coast per il
41-50 al 30'. Parziale cioè di 7-21 dopo il massimo vantaggio ferrarese.
Ma Ferrara ha corazòn y cojònes. In una replica quasi perfetta della semifinale,
rimonta quasi tutto nel giro di 3', grazie alle triple di Mini e Miccio e un gioco da 3 punti di Rulli. Tutto d'intensità più che di tattica o altro. 50-52 con 7' da giocare, si rifà daccapo. Ma la fiammata estense s'esaurisce. Il Geas resta in crisi offensiva (2 punti in 7 minuti) ma Ferrara fallisce una serie di occasioni per l'aggancio o sorpasso. Riesce solo ad accorciare a -1 con un libero di Rulli (
51-52 a -3'30", ovvero parziale di 1-0 in 3 minuti e mezzo). E' chiaro che la siccità del Geas prima o poi finirà e quindi che Ferrara ha perso l'attimo fuggente. Infatti
Gambarini sblocca le sue con un tiro identico a quello cruciale della sera prima. Poi
Kacerik segna da 3 allo scadere dei 24". Sul 51-57 a 2' dalla fine è virtualmente chiusa, anche perché Rulli nel frattempo è uscita per 5 falli. Rosset si butta dentro con generosità ma poca efficacia. Il finale è solo una riffa di tiri liberi che cambiano poco o nulla.
Finisce
54-62, il Geas è campione del mondo, campione del mondo, campione del m... vabbè, ha vinto la Coppa Italia di A2.
Ma è un bel traguardo, col sapore di storie come il primo trofeo senior di Zanotti nel giorno del suo compleanno e dell'8 marzo, la prima coppa vinta dal Geas dopo la Campioni del '78 con madre in campo allora e figlia adesso, la commozione di Tognalini eletta "mvp" (tra parentesi, si era deciso che valeva solo la finale? Perché nell'arco dei 2 giorni meritava di più Arturi) che racconta la sua rinascita grazie al Geas, le ragazzine del vivaio che consacrano la loro crescita, eccetera. Ma bello è anche il fatto che, come già detto ieri, tutte e 3 le partite potevano finire con esito opposto e ciò significa che di qui sino a fine playoff ci sarà da divertirsi.
Nella foto: feste dell'8 marzo ai lati opposti dell'A2. A sinistra Stabia, a destra il Geas. In questa seconda foto riconosciamo gli utenti Aqualung, Ventiquattro secondi e Mario Mazzoleni.
Edited by meursault - 16/3/2015, 11:40Attached Image: feste-Stabia+Geas