Basket Café Forum

Basket femminile a ruota libera, Spunti di discussione - tipe - partite viste

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view post Posted on 28/10/2014, 11:07
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alias M.B., il Comitato, Meurlock Holmes

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Nel filone del dibattito gottardiano in corso...

L'umiltà di chiamarsi Minors

La nostra Lucia, collaboratrice per Basket Inside, ha voluto scrivere il suo pensiero sulla situazione della pallacanestro femminile italiana. Non vuole essere uno spot per il movimento, quanto una semplice riflessione. Condividiamo dalla prima all'ultima virgola.

"È risaputo ormai che siamo in un paese in cui il basket se lo cagano meno di un coniglio in porchetta ad una cena vegana, ma c'è un tipo di basket, oltre a quello minors, che la gente non considera proprio per niente, se non per sbaglio. Mi riferisco ad un basket che non dovrebbe esser minors, ma lo è diventato. È il basket femminile.
Parlando dal nostro punto di vista, mi chiedo come mai decine di uomini preferiscano vedersi streaming in arabo con partite del campionato filippino, piuttosto che collegarsi al sito della LegaBasket femminile e guardarsi una partita qualsiasi di A1. Uomini, non chiedetevi poi perchè dubitiamo della vostra mascolinità.
:
Perché seguirci, insomma? Ci sono tanti buoni motivi per cominciare a farlo, una decina almeno.
1) Dal punto di vista estetico, siamo sicuramente meglio da vedere, piuttosto che uomini sudati e puzzolenti
2) Tutte le partite di A1 sono facilmente visibili grazie allo streaming gratuito fornito dal sito della LegaBasketFemminile
3) Ricollegandomi al punto due, per vedere il basket femminile, non rischierete di prendervi milioni di virus o collegarvi a siti vietati ai minori di 18 anni
4) Quando si tratta di mettersi delle medaglie al collo a livello europeo, siamo spesso presenti (ultimo il bronzo U20)
5) Abbiamo attualmente uno dei più grandi talenti a livello mondiale: Cecilia Zandalasini (e il fatto che più della metà degli appassionati di basket in Italia non lo sappiano, è desolante)
6) Nelle serate di squadra o nel post partita beviamo alcool, ne beviamo sempre sia per festeggiare, che per dimenticare
7) Guardando una partita di basket femminile, vi accorgerete che si danno il doppio delle legnate che si danno in qualsiasi altro campionato
8) Compensiamo la mancanza di fisico, con una cattiveria senza limiti
9) Non avremo la tecnica di Steph Curry, ma (ogni tanto) facciamo cesto pure noi
10) Siamo all'ultima moda per quanto riguarda tutto l'abbigliamento cestistico, e abbiniamo sempre le scarpe e gli accessori alla divisa.

Per ultimo e fuori dalla lista, vi do una motivazione in più, quella che probabilmente vi farà scattare su youtube per vedere tutto quello che è successo nel basket femminile negli ultimi 30 anni: amiamo i cestisti, dal più bello all'ultimo Minors e vi preferiamo nettamente a tutti i calciatori del mondo."

- Lucia Montanari -


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Apparentemente Lucia ha ragione da vendere. E però succede così anche per il calcio, dove le moltitudini d'appassionati si sintonizzano sul campionato albanese maschile piuttosto che su quello italiano muliebre. A quanto pare non è considerata sexy la giocatrice in braghettoni, come già abbiamo rimarcato nelle discussioni sul volley.

Edited by meursault - 30/10/2014, 09:45
 
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view post Posted on 28/10/2014, 13:39
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Nella 5.a giornata di andata, grazie ai 10 punti segnati, Francesca Zara supera al 21.o posto delle marcatrici all-time Lisa Ingram (5126 contro 5120 punti). Per quanto riguarda lo scorso turno infrasettimanale mi ero dimenticato di Favento che aveva superato quota 1500 punti in serie A1 (ora 1509)
 
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view post Posted on 28/10/2014, 13:56
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CITAZIONE (kaysay @ 28/10/2014, 13:39) 
Nella 5.a giornata di andata, grazie ai 10 punti segnati, Francesca Zara supera al 21.o posto delle marcatrici all-time Lisa Ingram (5126 contro 5120 punti). Per quanto riguarda lo scorso turno infrasettimanale mi ero dimenticato di Favento che aveva superato quota 1500 punti in serie A1 (ora 1509)

Ma la prima in classifica chi è? Non ricordo se l'hai mai detto.
 
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view post Posted on 28/10/2014, 14:36
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Prova(te), rivolto soprattutto ai decani del movimento, ad indovinare. Magari anche con i punti...

Poi stasera scrivo il podio... :B):

Aiutino: Macchi è la prima tra quelle in attività ed è attualmente 7.a con 6838 punti
 
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view post Posted on 28/10/2014, 15:10
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CITAZIONE (kaysay @ 28/10/2014, 14:36) 
Prova(te), rivolto soprattutto ai decani del movimento, ad indovinare. Magari anche con i punti...

Poi stasera scrivo il podio... :B):

Aiutino: Macchi è la prima tra quelle in attività ed è attualmente 7.a con 6838 punti

La sparo così senza pensarci e rischiando la brutta figura
POLLINI
;o)

Vediamo solo secondo un ragionamento se la settima ha 6838 punti
Catarina Pollini se è prima ne avrà segnati oltre 9000...
 
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view post Posted on 28/10/2014, 15:44
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alias M.B., il Comitato, Meurlock Holmes

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Io azzardo Cynthia Cooper. Oppure Mara Fullin.
 
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view post Posted on 28/10/2014, 15:49

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CITAZIONE (meursault @ 28/10/2014, 15:44) 
Io azzardo Cynthia Cooper. Oppure Mara Fullin.

posso azzardare il brunello della tenuto caparzo del 1979 :ridi: :ridi: :ridi: :ridi: :ridi: se permettete è un data statistico dhe ritengo ininfluente per la pallacanestro di OGGI, quella che giocano le ragazze sul campo, questo senza mancare di rispetto al lavoro del mitico Kay( a proposito ciao)
 
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view post Posted on 28/10/2014, 16:52
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CITAZIONE (meursault @ 28/10/2014, 15:44) 
Io azzardo Cynthia Cooper. Oppure Mara Fullin.

Scusa ma si parlava di italiane o anche straniere?????
;o))))))
Per me italiana Catarina Pollini
 
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view post Posted on 28/10/2014, 17:26
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La classifica ovviamente è globale, quindi italiane e straniere.
 
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view post Posted on 28/10/2014, 20:14
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vivi ballabio
 
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view post Posted on 28/10/2014, 23:40
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alias M.B., il Comitato, Meurlock Holmes

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LA WEEK EN ROSE - 19

Speciale Decennium - Intervista a Meursault (1. parte)
pubblicata sul mensile "Rolling Stone"

- Meursault, 28 ottobre 2004-28 ottobre 2014: dieci anni esatti di "Basket femminile a ruota libera". Che effetto le fa?
"Che il tempo è passato".

- Passato o sprecato? Calcolando mezz'ora al giorno per 10 anni, fanno 1825 ore dedicate al forum, pari a 76 giorni di vita...
"Forse anche di più. Ma tanto, se avessi fatto altro, l'avrei sprecato peggio, quel tempo. Se in qualche modo si è creato un luogo di civile confronto tra addetti e appassionati del settore, forse ne è valsa la pena".

- Altroché: è il topic femminile di Basketcafè più seguito di sempre".
"Per mancanza di concorrenti, siamo onesti. E poi, oggi, i forums sono un passo indietro. Le pagine d'informazione sui social networks, gli streamings, le tv: quelli sì che fanno audience, tendenza".

- Cos'è quest'umiltà? Spesso è parso considerare questo forum il centro dell'universo.

"Ma per la necessità, da parte di ognuno di noi, di credere che quello che facciamo sia della massima importanza. Altrimenti si mollerebbe subito. In realtà so di essere rimasto lo scalzacani di provincia, scaccabarozzi di periferia, impastaparole dei sobborghi che ero 10 anni fa".

- Quindi non si celebra?
"Ma sì, faremo un 'greatest hits': una raccolta dei migliori 20 messaggi di sempre, trasformati in rap da Iaia Zanoni, la più hip hop delle giocatrici italiane: ora che è in Svezia ne avrà di tempo, nelle lunghe notti boreali".

- Non dica minchiate.

"Allora spando filosofia: la celebrazione è una forma di appagamento, quantomai dannosa. Meglio guardare avanti che indietro. C'è una nuova generazione di giocatrici da seguire, e ovviamente le vecchie mica posso mollarle, finché tengono botta. Quelle sì che andrebbero celebrate. Ma se proprio volete, ci sto, in cambio di un'offerta alla Fondazione Meursault per Giovani Giocatrici Disperse".

- Che diavolo è?
"Il mio nuovo progetto, che partirà appena sarà raccolto il milione di euro necessario. In ogni parte d'Italia ci sono moncherini di squadre femminili sparpagliati sul territorio: 3 ragazze di qua, 2 di là, 4 di su, 5 di giù... insomma non abbastanza per fare una squadra intera. Così che succede? Che se la distanza è troppa, smettono. Oppure, a volte nemmeno sanno che nel paese limitrofo ci sono altre ragazzine dedite al basket".

- Brutta roba. E allora lei che fa?

"Allora, la Fondazione si occuperà di censire tutte queste ragazzine, in modo che sappiano dove trovare compagne e magari pure un allenatore. E poi fornirà i mezzi di trasporto all'uopo. Se non riusciamo ad aumentare le praticanti, almeno facciamo di tutto per non perdere le poche che abbiamo".

- Molto nobile. Ma torniamo a "Basket femminile a ruota libera". Allora, 10 anni fa, l'ispirazione (si fa per dire) come le venne?

"Ricordo solo che volevo inventarmi qualcosa per parlare delle '5 esordienti milanesi in A1' di quell'anno, 2004/05. Non so se vi ricordate, ma all'inizio il forum aveva quel titolo. Così mi venne l'idea di quella gara virtuale basata sulle statistiche reali delle 5 giocatrici: la vinse Nadia Rovida. Sembra un'epoca lontana: c'era Berlusconi saldo al governo, papa Giovampaolo II ancora vivo, Fede al TG4, niente crisi economica, la Comense aveva vinto il suo ultimo scudetto, Schio nemmeno uno, l'Italia maschile aveva vinto l'argento ad Atene, nelle coppe andavamo ancora forte, Internet era diventato di massa da poco tempo, la gente non viveva incollata agli smartphones, non esistevano né i 'live scores' né la melassa torrenziale di Twitter e Facebook, facevi fatica a trovare foto delle giocatrici, e i forum erano all'avanguardia".

- Anni di utenti mitici, ormai scomparsi.
"Mica tutti. Ad esempio, Tignuzzo resiste. Nonino non ne parliamo (tra parentesi: aver potuto raccogliere le sue memorie, l'anno scorso, è stata una grande soddisfazione). Anche Nikolo, un personaggio importante del nostro ambiente. Kaysay, ogni tanto, ricompare anche se ormai s'è ridotto a un dispenser di statistiche, mentre era una delle menti più brillanti del femminile italico. Poi chi c'era? Delio, Mio Mao, Pox & One, Il culo di, Paperinik, Lega Protezione GBI poi diventato Dafighter; la misteriosa Hounidea, e amarus in fundo Pruzzo, il mio braccio sinistro, che mirava a strapparmi lo scettro del Comitato".

- Ma 'sto Comitato che era di preciso? Non s'è mai capito bene.
"Il fantomatico ente organizzatore, con un sapore vagamente sovietico oppure da rivoluzione francese. In realtà un alter ego di Meursault, come poi Meurlock Holmes, il detective che scopre il marcio anche là dove non c'è".

- Presto gli orizzonti si ampliarono al di là delle "5 Esordienti".
"Sì, la gara virtuale diventò la 'Peluche League', riguardante le under 22 di tutta l'A2. Andò avanti per 3 anni. Ma diventò solo un filone laterale del forum, perché ci accorgemmo che interessava parlare anche delle partite viste, di temi generali, delle giocatrici, eccetera. Così già dal 2005/06 il titolo cambiò in 'Basket femminile a ruota libera'. Titolo ispirato dal celebre album 'Freewheelin' di Bob Dylan".

- Stesso impegno civile, certo.
"In realtà l'unica analogia era scrivere seguendo l'ispirazione".

- Orizzonti ampliati, ma sempre con un occhio di riguardo per la Lombardia.
"Ahò, che je posso ffà se so' llombardo? Anzi, lombardo nord-occidentale, già Broni, Crema e Bergamo son troppo lontane per me. Ma ognuno parla di ciò che segue più da vicino, mi sembra normale. Almeno metà degli altri utenti, poi, è sempre stata di queste parti. Ma credo che abbiamo scritto più noi sul resto d'Italia che il resto d'Italia su di noi, anzi: che il resto d'Italia su se stesso, almeno qui. A volte capita ancora che uno protesti: 'ma scrivete sempre della Lombardia!'. Embè, forse qualcuno ti vieta di scrivere della Campania o del Molise? Non aspettarti l'assistenzialismo dal Nord, datti da fare".

- Però deve ammettere che il centro del potere cestistico, in questi 10 anni, è scappato lontano dalla Lombardia.
"Col declino della Comense era inevitabile, non c'erano alternative. Certo, da 2 anni siamo senza A1 ed è un'onta. Però Macchi e Masciadri, lombarde esportate, sono di gran lunga le italiane simbolo della decade, anche se a livello internazionale sono state marginali. Ma non c'importa molto che siano lombarde o meno: ogni grande giocatrice qui è stata venerata. Ad esempio Sottana, l'altra icona di quest'epoca, di cui abbiamo vissuto l'evoluzione da ragazzina prodigio a giocatrice senior di primo piano, anche se non divina come si sognava. A livello di squadre, la rivalità Schio-Taranto, con inserimenti di Venezia per qualche stagione, è stata appassionante".

- Le giocatrici "cult" a livello internazionale?
"E' stato il decennio della divina Taurasi, nessun dubbio. In Europa, diremmo forse Maria Stepanova anche se negli ultimi 5 anni è declinata. Era bello seguire l'Eurolega, negli anni in cui transitava sugli schermi di RaiSport. Il duello Maiorano-Taurasi, con Maiorano poi inquadrata dalla tv in panchina con aria sconvolta? Momento-clou di un'esistenza... Ma anche la schiacciata in contropiede di Sylvia Fowles contro Schio. O la finale di Fiba Cup con Taranto nella tana dei pazzi del Galatasaray. Ma ci siamo divertiti pure 3 settimane fa, con i Mondiali su Sportitalia, la nuova generazione Usa, la Spagna di Torrens eccetera".

- Un gusto condiviso da pochi, però. Specialmente quando si tratta di A2 o A3, le categorie-cult del forum.
"Non voglio perdermi nelle solite litanie. Intanto non mi pare che rispetto a 10 anni fa il seguito sia in calo: anzi, coi mille canali di internet, c'è modo di allargare l'interesse. Magari non arrivano a vedere la partita intera, ma almeno vengono a sapere quello che fai. Ma comunque mi sono stufato di combattere contro i mulini ad acqua. Se a uno non piace l'A2 o l'A3 femminili, pace a lui. Mi spiace che si perda qualcosa che gli piacerebbe se lo guardasse con gli occhi giusti".

- Sarebbe a dire?
"Noto due tipi diversi di errore. Il primo è di quelli che guardano allo sport femminile in cerca di gnocche, e dicono che nel basket non se ne vedono abbastanza, o se ci sono vengono deformate dall'abbigliamento oversize. Mi pare un'impostazione sbagliata in partenza, cazzi loro, ma a mio parere se uno sport ti piace, vederlo giocato da donne è comunque stimolante anche sul piano estetico".

- E l'altro errore?
"E' commesso, sul versante opposto, dagli amanti del basket in senso stretto: se non vedono una tecnica sopraffina, uno spettacolo atletico roboante, gli vien puzza sotto il naso. Intendiamoci, è vero che nel femminile i punteggi sono bassi, gli errori fioccano, difficilmente resti a bocca aperta per la singola giocata. Ma se si ragiona così, allora la Serie A maschile fa pietà rispetto alla Nba, il giovanile è misero rispetto al basket senior, cioè finisci per schifare pezzi del tuo sport e questo è assurdo".

- Ma a lei perché piace il femminile, alla fine?
"Perché per me conta sì l'aspetto tecnico, ma conta ancora di più l'emergere delle emozioni, e in questo le donne mi appaiono più intense degli uomini. Per me seguirle è vedere la fatica dello sforzo sui loro volti (e per me, il fatto che ogni canestro vada sudato, conquistato, anziché realizzato facile con lo strapotere atletico, è un pregio e non un difetto), la gioia di chi vince, la tristezza di chi perde, lo scorno di chi litiga con la compagna o con l'allenatore, le paure della vigilia... tutte situazioni in cui ho sempre trovato di meglio nel femminile che nel maschile".

- Ci faccia qualche esempio al volo.
"Vi dico i primi che mi vengono in mente nel giro di 10 secondi. Uno: l'immagine della felicità sul volto di Giulia Pegoraro quando San Martino fu sicura di aver conquistato la promozione in A1 a Milano, a pochi secondi dalla fine. Due: il dolore e l'orgoglio delle giocatrici del Geas al funerale del loro presidente, Natalino Carzaniga. Tre: l'incazzatura mista a stordimento per le ragazze di Varese e coach Lilli Ferri, private a tavolino dell'accesso agli spareggi-promozione lo scorso maggio. Quattro, freschissimo: il Sanga che vince di 1 al supplementare, con contropiede allo scadere, una partita iniziata con Silvia Gottardi che piange durante il minuto di silenzio in memoria della madre. Ma potrei andare avanti per ore, con ricordi altrettanto intensi di gioie e d'incazzature, di speranze e di paure, eccetera. Per me, 'Basket femminile a ruota libera' è stato soprattutto il tentativo di trasmettere emozioni come queste: vicende di persone, negli alti e nei bassi, perché le storie a senso unico non sono interessanti come quelle a senso alternato".

- A proposito di persone: si dice spesso che l'ambiente del femminile sia mediocre, meschino, popolato da ipocriti, lacerato da faide e ripicche da cortile.
"Ma io non credo, o non me ne sono mai accorto. Anche se fosse, però, non sarebbe diverso dal resto del mondo. Col vantaggio che qui trovi gente con cui puoi parlare di basket. Meglio uno stronzo che ama il basket o un sant'uomo dedito ai francobolli o al teatro? Io scelgo il primo. Diciamo che, forse per influsso dell'elevata emotività femminile, a volte si è tutti un po' più nervosetti della norma, compresi gli uomini. Ma io non mi sono mai sentito migliore di nessuno".

- Però questo disimpegno morale le è stato rimproverato da qualcuno.
"Già, in particolare da Hounidea, Armaditaggia, Telefono, Duepuntozero. Utenti diversissimi fra loro, ma accomunati dall'eloquente dottrina e dal fatto che, prima o poi, mi hanno tacciato di indifferenza morale, gusto del sofisma, inviluppamento in una dialettica fine a se stessa. Ma che ci posso fare? Non posseggo la levatura morale di questi grandi, e sono allergico a puntare indici. Sia perché, non essendoci un 'moralometro' scientifico, chiunque può vantarsi di essere moralissimo mentre gli altri son meschini, zozzi, ecc. (ma sarà vero?); sia perché sono molte più le persone che apprezzo di quelle che mi stan sui maroni. A pensarci bene, nessuno mi sta realmente sui maroni, nel basket femminile".

- Ma allora, le litigate furiose che hanno squassato il forum per tutta la decade?
"Niente di grave, in fondo. Normale dialettica vivace, tipica di ogni contesto forumistico e in generale di internet, che assomiglia ai bar dove ci si prende reciprocamente a pesci in faccia, senza che ciò significhi detestarsi".

- Quindi non ha rimpianti per nessuna delle polemiche passate?
"Di sicuro non per quelle con gli anonimi, quelli che scrivono solo per attaccare, confidando che nessuno li scopra. Il problema con loro è che, essendo fissati contro qualcuno o qualcosa, tipo una giocatrice, una società o la Fip, se uno non condivide la loro fissazione lo bollano come immanicato con la parte avversa. Impossibile convincerli del contrario, perché vedono i fantasmi. Di solito però s'incartano da soli, perché la loro monomania li rende caricaturali.
Mi spiace un po', invece, per certi litigi con persone reali. Ma ho l'impressione che, se tornassi indietro, farei uguale perché mi sembrava sbagliato quello che scriveva la controparte, e non avevo pace se non provavo a dimostrarlo. Non c'è mai stato il puro gusto di far polemica".

- Le è cresciuto il naso.
"E' la verità. Ma una polemica è come uno scambio di colpi a tennis: non puoi smettere di ributtare la palla dall'altra parte, altrimenti hai perso. I risponditori ostinati irritano? E be', il modo migliore per zittirli è fare punto con un bell'attacco. Se uno pretende di far punto senza guadagnarselo, cioè di aver ragione solo 'perché è di sì', o perché è il re di Prussia, anziché dimostrarlo con argomenti solidi, allora non funziona".

- E intanto però, quando ci si scanna, l'audience sale...
"E' così dappertutto. Se in prima pagina sulla Gazza c'è scritto 'Balotelli s'incazza col portinaio' e 'Finale olimpica dei 100 metri', quanti vanno a leggere prima l'atletica? Ma preferirei che l'audience salisse per le vicende del campo".


(segue)


Nella foto: stop the clocks. Il primo post di 10 anni fa e le "5 esordienti".

Edited by meursault - 2/11/2014, 00:49

Attached Image: 10anni

10anni

 
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LA WEEK EN ROSE - 20

Speciale Decennium - Intervista a Meursault (2. parte)

- Allora, di queste vicende del campo, ripercorriamo la più saliente per ogni stagione forumistica.
"Be', 2004/05 è facile: le 5 esordienti milanesi alle prese con l'A1".

- Dove peraltro non trovarono molta gloria.
"Ma nessuna di loro era pronosticata per diventare una stella assoluta. Masha Maiorano è stata 10 anni di fila in A1, una semifinale con la Comense, un'Eurolega giocata con Schio, una classifica della percentuale da 3 di Eurocup vinta con Parma...: penso sia stato più di quanto prevedessero per lei gli addetti ai lavori. Le altre (Ntumba, Rovida, Contestabile e Fumagalli) hanno avuto meno fortuna in A1, è vero; di tutte loro peraltro ricordo ottime cose nelle categorie inferiori e penso che le loro carriere siano state ben spese. Ma è stata una generazione sfortunata, quella: si è affacciata all'A1 nel periodo peggiore, con le 4 straniere, le naturalizzate, in seguito anche la crisi economica; in più era cresciuta in un periodo di dismissione dei vivai e in cui il Settore squadre nazionali non lavorava bene come adesso con le selezioni giovanili. Qualcuna poi è stata bloccata da gravi infortuni all'apice della crescita, come Vujovic, la cui faccia era il mio primo avatar con la scritta 'The next one' (credevo, e continuo a credere, che avesse il potenziale per diventare un'ala grande di livello A1), o Calastri".

- 2005/06?
"Non ci fu una storia particolare legata a una squadra; il Geas, ad esempio, visse un'annata di riflusso dopo la promozione rifiut... ehm, mancata all'ultimo turno dell'anno prima. Mi appassionai per un paio di settimane a Vittuone che, a sorpresa, arrivò a una vittoria dall'A2, con De Fiori, Delle Stelle, Rovida, perdendo alla fine con Crema. Ma diciamo che fu soprattutto la stagione in cui scoprii alcune giocatrici, tra cui Michela Frantini".

- Già, la sua seconda favorita dopo Masha Maiorano. Ma fare preferenze non è sbagliato, per uno che in teoria è super partes?
"Mi son sempre considerato ampiamente sotto le partes. E poi, è vero che parlavo di loro più che delle altre, ma non è che le considerassi migliori delle altre. Semplicemente, per via di circostanze, ho conosciuto meglio loro e mi hanno ispirato di più".

- Ma perché le trovava così speciali? Brave, però non hanno fatto la storia del basket.
"Ma hanno fatto la mia. Che ci trovavo? Il loro modo di giocare, ma anche di vivere il basket. Diversissime tra loro, sia nel fisico sia nel carattere, però entrambe mi hanno sempre dato la sensazione che la loro vita dipendesse da quello che facevano sul campo. Ecco perché mi sono sempre emozionato a seguirle. Se una ha l'aria del tipo 'abbiamo perso e non ho brillato ma pazienza, ci sono cose più importanti nella vita', è senza dubbio una persona saggia, ma le manca la scintilla di grandezza".

- Scintilla che però, a volte, provoca… scintille.
"E' un risvolto negativo che ho sempre accettato, per quanto foriero d'infauste conseguenze. Preferisco una che, se ha la luna storta perché magari è stata in panchina due minuti di troppo o ha sbagliato un tiro sul +20 a 30 secondi dalla fine, non esita a mandarti a quel paese, o perlomeno incenerirti con lo sguardo, se arrivi lì con la faccia da pesce a dire parole di circostanza. Con Masha e Michela non sapevo mai se avrei trovato il sole o la tempesta".

- Contento lei... Allora sarà stato entusiasta di quando Chiara Catella, la grande varesina, scrisse sul suo blog che voleva tirarle una craniata per cose scritte qui sul forum.
"Esatto, fu l'occasione di conoscersi, e almeno in parte apprezzarsi, anche se la distanza geografica mi ha consentito di vederla giocare solo di rado. Ma lei era un vulcano in perenne eruzione, un caso estremo. L'ideale è una giocatrice di passione e carattere, positiva il 90% del tempo ma con quel 10% di negatività e incazzosità che rende più completa una persona. Dice Meurfucio: non abbiate paura dei sentimenti negativi; in qualche modo vi daranno la forza per esprimere meglio quelli positivi".

- No alle pillole filosofiche, per pietà. Torniamo agli eventi: 2006/07?
"La Carugate delle stelle, con un turbinio di alti e bassi, vicende strane tipo la panchina punitiva di Gottardi a Broni ma anche l'esclusione dalle 10 (nella prima parte della stagione) di una bandiera come Claudia Biscari, una giocatrice che umanamente, ma anche tecnicamente, ho apprezzato molto; il vertice della classifica e poi il declino fino all'epilogo amaro, le polemiche fuori e dentro il forum. Ripensandoci, forse fu realmente un fiasco boia se una squadra con Gottardi, Milica Micovic, Fumagalli, Arcangeli rimase fuori dalle prime 4".

- Ah, adesso lo ammette! Ma ai tempi si ostinava a minimizzare, in chilometriche discussioni.
Ma molte critiche venivano da gente che remava contro. E poi ci sono mille esempi storici di squadre con nomi importanti ma meno performanti di altre meglio assortite (e ce n'erano almeno 5 o 6 buone, in quell'A2 Nord): quindi fallimento sì, ma non lo scandalo epocale che qualcuno dipingeva. In quella stagione poi vi fu un Geas-Carugate che ricordo ancora come meraviglioso. Rileggo adesso la cronaca e mi accorgo che tre comprimarie di quella partita, ovvero Giulia Gatti, Martina Crippa e Marcella Filippi, adesso sono in A1 con ottimi minutaggi. Per dire di che 'cast' ci fosse all'opera. Non so se sia stata realmente la partita meglio giocata tra quelle che ho visto; magari no; ma tutti noi, credo, abbiamo nella memoria una partita che ci ha appassionato a uno sport o a una categoria di quello sport. Ecco, per me quella è la partita in cui il femminile mi ha conquistato definitivamente".

- 2007/08?
"Vorrei ricordare il viaggio a Parma per trovare Maiorano e Zanoni, assistendo a un allenamento della squadra e poi in trattoria con Laurence Van Malderen e Megan Mahoney sedute di fronte a tavola (pensate l'onore), ma ovviamente la vicenda-simbolo fu la promozione del Geas in A1. E' stato il top emotivo che abbia mai vissuto: e spero irripetibile perché si passò attraverso il lutto per Natalino Carzaniga. Però non va dimenticato che si vide anche del gran bel basket nella finale con Crema, oltre che in gara-3 di semifinale al PalaDozza di Bologna. Anche senza il significato 'mistico' che ha avuto, sarebbe stata una bella storia sportiva, quelle ragazze cresciute passo per passo fino a conquistarsi l'A1: Censini, Arturi, Frantini, Ponchiroli, Calastri, Crippa, aiutate dalla grande Yadi Rios".

- 2008/09?
"L'anno più bestiale dal punto di vista forumistico. Tempo dopo, ho raccolto tutto quello che ho scritto in quella stagione e ho riempito un file Word da 500 pagine. Roba da ricovero. Ma c'era tanto da dire. Come evento-top sono diviso fra il primo anno del Geas in A1, con il glamour della presentazione (quando arrivò Diana Bracco sembrava fosse giunto il padreterno), la festa di Natale con la Coppa Campioni '78, Penicheiro, Tillis ma anche le ragazze di casa che fecero meglio di ogni previsione (a un certo punto, se non avessero avuto quello 0-20 all'esordio con Parma, sarebbero state in testa); e la promozione in A2 del Sanga di Gottardi, Barzaghi, Cipo Brioschi, Miciona Gatti, Giunzioni, soprattutto per l'indimenticabile cornice dei 1000-1500 al Palalido di Milano nella gara-3 con Torino. Non molti ricordano, però, che quella partita fu possibile grazie a un'epica impresa in trasferta a Collegno, in gara-2, in cui Selene Marulli segnò una tripla decisiva dall'angolo. Ecco, visto che prima parlavo di emozioni: l'anno prima avevo visto Marulli piangere, durante i festeggiamenti per la promozione del Geas; ricorderete che lei era stata messa fuori squadra poco tempo prima e quindi non aveva potuto partecipare ai playoff. Be', ero contento che l'anno dopo avesse potuto prendersi quella soddisfazione, a risarcimento".

- Ha nominato Penicheiro: è la miglior giocatrice che lei abbia visto dal vivo?
"Assolutamente sì. Certo, forse Rebekkah Brunson era più all'apice della carriera, più forza della natura eccetera. Poi anche Tamecka Dixon era grandissima, e s'è vista altra bella gente in quei 4 anni di A1. Però con Penicheiro, signori, vedevi il genio assoluto. Quando aveva la palla pregustavi l'assist che si sarebbe inventata: non provavo quella sensazione da quando c'era Magic Johnson in tv negli anni '80. E il fascino della sua personalità era unico anch'esso".

- 2009/10?
"L'illusione e la delusione. A settembre, a una kermesse in piazza Duomo, c'erano un Geas e un Sanga ambiziosi, si respirava un'aria di ritrovata grandeur per il femminile della zona. Finì che il Sanga deluse, finendo fuori negli ottavi dei playoff; e il Geas si raddrizzò solo sul finire, con in mezzo la vicenda delle dimissioni di Galli accettate a sorpresa dalla società".

- Già, Meurlock Holmes ci sguazzò, in quella storia.
"Sì, ma tutto l'ambiente del femminile rimase di sasso, considerando quanto Galli fosse, fino a poco tempo prima, considerato indispensabile, centrale, angolare e miliare nel progetto-Geas. E invece in una brumosa serata di dicembre veniva archiviato nel giro di poche ore. Giusto o sbagliato, non lo dissi allora né saprei dirlo adesso; ricordo solo che fece scalpore. Quello fu però un anno in cui ti aspettavi alcune cose e ne capitavano di opposte, in un senso e nell'altro".

- Ad esempio?
"Ad esempio ci fu una sorprendente Biassono, che dopo esser partita nei bassifondi finì per far meglio del Sanga e sfiorare le semifinali di A2. Biassono per me è sempre stata, da seguire, come un'isola parallela con vicende mai banali, anche se magari non da titolo principale: dalla promozione in A2 del 2008 alle scintille tra Elisa Zanon e Yadi Rios l'anno dopo, l'emergere del talento di Virginia Galbiati, salvezze avventurose, retrocessioni e ripescaggi, e tanti bei derby tesi con Milano.
E poi, sempre in quel 2009/10, e tornando a quella kermesse in piazza Duomo, fu anche l'alba di una nuova grande storia, perché stava nascendo la dinastia giovanile Geas delle Gambarini e delle Zandalasini. Proprio lì in Duomo le allora ragazzine giocarono in un'esibizione e qualcuno dei presenti mi disse che Zanda era la nuova Macchi".

- 2010/11?
"Un grande Geas, con Haynie, Summerton, Petrona Ujhelyi e le lombarde, che arriva fino alle semifinali, giocandosela alla pari con Taranto finché l'infortunio a Haynie l'azzoppa. Ci si sentiva vicini al top assoluto. Una stella Wnba come Sophia Young sudava mille camicie per mettere a tacere Crippa e compagne. Fu bello anche avere l'Opening Day a Cinisello. Si respirava un'aria glamour-casereccia, quel misto che mi ha sempre attratto nel femminile. Lo guardi da una parte e ti affascina, lo guardi dall'altra e vedi magari che sta in piedi con lo stucco. Non sai mai come ti sembrerà. Di quell'anno ricordo anche un viaggio a La Spezia per vedere la Virtus di Frantini e Vujovic contro il vituperato College Italia, con le gemelle Dotto in campo. E poi le esplosioni realizzative di Maffenini a Cantù: nel filone di quelle sorprese di cui dicevo poc'anzi, che danno più sapore a ciò che si segue".

- Non faccia finta di non ricordare, di quell'anno, il caso degl'insulti razzisti a Wabara: polemiche a non finire, sia fuori che dentro il forum.
"Il mio grande rimpianto fu che per motivi familiari non fui presente alla partita incriminata, dopo che non me n'ero persa una in 3 anni... Anche se visto che tra i presenti non c'è concordanza sui fatti, forse non avrei colto neanch'io con precisione quel che avvenne. Resta il ricordo di giorni surreali, con la vicenda che andava in prima pagina sui quotidiani nazionali, trattata da editorialisti di vaglia eccetera. A me spiacque soprattutto quando lessi su un giornale una frase tipo 'domani c'è gara-3 fra Geas e Comense ma tutti guarderanno a ciò che succederà in tribuna', perché per gli appassionati veri era la partita più attesa da anni e c'importava il campo, non se qualche zulù riprovava a fare il matto (come infatti non avvenne). Io di quella serie mi ricordo la grande Zanoni di gara-2 e 3. E la stessa Wabara, nella gara-2 del casino, fu splendida".

- 2011/12?
"Dalla parte opposta della barricata: la grande stagione della Comense, a sua volta in semifinale, arrivando fino a gara-5 con Schio. Brooke Smith, Harmon, Cameo Hicks, la giovane Spreafico… In più c'era Maiorano, quindi il massimo per il vecchio Meur. Però rimane il senso di tristezza per la scomparsa della società subito dopo. Andavi al Palasampietro, magari a dicembre o gennaio, nell'inverno del profondo Nord, col parcheggio innevato o pieno di lastre di ghiaccio, sentivi dall'esterno il rumore dei tamburi, entravi in questa cattedrale con gli stendardi appesi e l'atmosfera di una gloria appena passata ma che sembrava già perduta per sempre. E poi, da un giorno all'altro, tutto questo viene cancellato come se non valesse nulla".

- E come poteva andare diversamente? C'erano di mezzo vicende giudiziarie del patron Pennestrì.
"Senza dubbio. Ma quando la legalità lascia solo tabula rasa al suo passaggio, sei quasi costretto a sperare che non arrivi. Ci vorrebbe che la collettività prendesse in carico di ricostituire ciò che lei stessa, tramite la giustizia, ha demolito, se è assodato che ha un valore per la collettività medesima".

- Molto profondo questo concetto. Ci ha meditato a lungo?
"Almeno un paio di minuti. Ma comunque, quell'estate 2012 fu quella in cui la crisi economica, già in atto da un paio d'anni, esplose in maniera più violenta. Non ho mai respirato un'aria così cupa. Tra gli elementi di depressione, c'era un altro elemento in comune fra la Comense e il Geas dell'anno prima, e comune a tante nostre realtà: raggiungi il tuo massimo dal punto di vista sportivo, ma non ne ricavi nulla. Frustrante perché ti spezza i sogni: paradossalmente rischi di più se raggiungi obiettivi insperati, che se navighi nel tran-tran quotidiano. In fondo è il tema di questo decennio fin da quando il Geas, nel 2005, vedeva la promozione in A1 come la peste".

- A proposito: in quell'estate ci fu anche la rinunzia del Geas all'A1, con qualche codazzo di discussione sul forum tra lei e il presidente Mazzoleni.

"Lasciamo perdere le discussioni, il minore dei problemi. La tristezza fu perdere in un colpo solo due squadre storiche di A1, che quando si affrontavano nel derby era sempre appassionante. Ma almeno, il Geas è sopravvissuto; e la Comense in qualche modo sta rinascendo".

- 2012/13?
"Un grande Sanga che arriva in finale per l'A1. Il PalaGiordani talmente pieno che fecero scendere le ragazzine dalle tribune per farle sedere a bordo campo. Le grandi veterane di Milano, Stabile-Gottardi-Frantini-Manu Zanon, che danno tutto, come se fosse l'ultima grande recita della loro carriera (anche se poi lo è stata solo per Zanon), ma alla fine soccombono alla forza ruspante di San Martino, a sua volta una bella storia. In precedenza, c'erano state due intensissime serie-derby con Broni e Crema: la giovane Zandalasini torchiata da Zanon ma che ne esce in piedi, il duello Capoferri-Frantini, con l'incredibile gioco da 4 punti della prima per vincere gara-2, e la riscossa della seconda in gara-3…".

- 2013/14?
"Come risultato di squadra, Carugate che sale in A2, chiudendo per me un cerchio in quanto, 10 anni prima, il mio debutto nel femminile fu proprio per la partita che promosse Carugate in A2 la prima volta. Ma quest'ultimo anno è stato marchiato anche dall'emergere e dal consacrarsi di una nuova generazione di giocatrici, quelle nate negli anni '90. Zandalasini come talento principe, ma anche Gambarini e le altre del Geas, e poi in A1 ragazze come Galbiati, Spreafico e Melchiori, per limitarmi alle lombarde. Ma non voglio nominare qualcuna e tralasciarne altre; il senso è che le nuove giocatrici, per me, sono in grado di non far rimpiangere le vecchie. Di sicuro, hanno già avuto molte più soddisfazioni con le nazionali giovanili e avranno, o hanno già, più spazio in A1. Anche se, probabilmente, meno soldi e mi spiace per loro, perché se fossero maschi, a parità di valore, potrebbero dedicarsi 100% al basket e mettere danari da parte".

- A proposito: la decadenza del livello tecnico è ai primi posti nella classifica dei tormentoni ricorrenti del forum.
"Meglio non riaprire la questione, tanto non sarà mai dimostrabile, e nemmeno il contrario. Di sicuro, l'A1 20-30 anni fa era il miglior campionato d'Europa e ora non più; di sicuro una volta avevamo più tesserate. Ma nel basket più legato a questo forum, cioè A2, A3, giovanili, rispetto a 10 anni fa vedo partite altrettanto belle e brutte, e giocatrici altrettanto brave e meno brave; più in là nel tempo non so arrivare. Meglio vivere il presente, senza caricarlo di zavorre del passato. Una volta, era proprio la sera della promzoione in A1 del Geas, la grande Rosi Bozzolo mi disse che non era vera 'sta storia che una volta si giocava meglio. Diceva che ai suoi tempi c'erano dei fenomeni che spiccavano, ma il livello medio non era affatto superiore a oggi. E credo sia un parere piuttosto attendibile il suo...".

- Altro tormentone-top: il confronto col volley.
"No, pietà, ci siamo abbastanza tritati i maroni negli ultimi giorni, al riguardo. Mettiamoci il cuore in pace, che è meglio. Casomai lasciamo combattere Silvia Gottardi, che è gagliarda: li ha fatti sclerare per bene con la storia del sudore, del trucco e del didietro in posizione fotografica. Anche se adesso quelli ribattono con gl'interessi".

- Ma gli attacchi al volley non nascondono invidia?
"Be', la mia è invidia palese, altro che nascosta. Han fatto 3 partite di fila con 12.000 spettatori in tribuna, milioni in tv... Ma invidio soprattutto una cosa: che oggi, in Italia, una ragazzina che fa volley ha più sogni da alimentare rispetto a una che fa basket. Trent'anni fa la sigla di 'Mimì e la nazionale di pallavolo' cantava: 'Arci-super-grande campionato mondiale, aah, aah'. Be', loro quel sogno l'hanno realizzato. I sogni per le nostre mini-cestiste sono molto più piccoli: forse solo quello di poter continuare a giocare dopo i 12 anni, come dicevo pure all'inizio".

- Ma con la Fondazione Meursault le cose cambieranno.
"Spero. Ma prima ho bisogno di un milione di euro".

- Auguri. Una dedica finale?
"Agli utenti di più lunga data, alcuni dei quali ho già nominato e ai quali aggiungo almeno Thorodrim per il suo ruolo istituzionale di moderatore, e poi personaggi di spessore del movimento che hanno scelto di esporsi apertamente (so che altri hanno scritto anonimamente, cosa che rispetto), come Giovanni Lucchesi tra gli allenatori, Big Roberto Lurisi e Massimiliano Mascolo per i giornalisti, mentre tra i patro societari, per non far torto a nessuno, cito Franz Pinotti e Mario Mazzoleni perché sono quelli con cui ho litigato di più. Non faccio una lista degli altri, ma nessuno si senta escluso dal ringraziamento. Anche per chi ha scritto o letto almeno una volta invoco la benedizione d'Iddio". :graziee:

- Grazie.
"Prego".

Edited by meursault - 2/11/2014, 09:43
 
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view post Posted on 29/10/2014, 00:57
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Speciale Decennium - Intervista a Meursault

L'incredibile Meursault... nonostante tutto... se non ci fosse, non solo non sapremmo la Storia ma...
sarebbe forse stata un'altra Storia...
Grazie Meur
:P
 
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view post Posted on 29/10/2014, 08:22
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Come promesso questo il podio all-time delle marcatrici in serie A1 (credo rimarrà tale ancora per decenni...):

1. Janice LAWRENCE 10336
2. Cynthia COOPER 9339
3. Catarina POLLINI 8346

Per media punti invece:

1. Lataunia POLLARD 32.69
2. Cynthia COOPER 31.03
3. Valerie STILL 27.62
 
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view post Posted on 29/10/2014, 09:38
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CITAZIONE (meursault @ 28/10/2014, 23:40) 
- Anni di utenti mitici, ormai scomparsi.
"Mica tutti. Ad esempio, Tignuzzo resiste. Nonino non ne parliamo (tra parentesi: aver potuto raccogliere le sue memorie, l'anno scorso, è stata una grande soddisfazione). Anche Nikolo, un personaggio importante del nostro ambiente. Kaysay, ogni tanto, ricompare anche se ormai s'è ridotto a un dispenser di statistiche, mentre era una delle menti più brillanti del femminile italico. Poi chi c'era? Delio, Mio Mao, Pox & One, Il culo di, Paperinik, Lega Protezione GBI poi diventato Dafighter; la misteriosa Hounidea, e amarus in fundo Pruzzo, il mio braccio sinistro, che mirava a strapparmi lo scettro del Comitato".

Mi è scesa una lacrimuccia a ripensare a tutto questo, ai vari utenti conosciuti di persona, al tempo speso per leggere le migliaia di interventi e per scrivere i (pochi) messaggi (credo che dei miei 1800 e rotti messaggi, 1700 li devo aver scritti entro il 2011...), mi avete tenuto compagnia per una parte della mia vita.
Mi sono via via defilato per motivi lavorativi, però ho sempre cercato di leggere gli interventi. A volte mi sono dovuto mordere le mani perchè avrei voluto rispondere ma il tempo tiranno o altre determinate situazioni mi impedivano di scrivere.
In futuro vedrò di ritornare a frequentare più assiduamente la comunità e non intervenire solo per semplici aggiornamenti statistici (che come dice Nonino non varranno nulla al fine pratico, ma per il sottoscritto che ci ha perso settimane di lavoro hanno un significato importante da portare avanti).
 
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