IL BOLLETTINO LOMBARDOdall'A1 alla B1 (e scampoli di B2), cose che succedono nella regione della Rosa Camuna -
23. puntataprecedenti:
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22Ottovolante Geas«I thought I’d seen some ups and downs, until I came to Bracco Town». Così, parafrasando Bob Dylan (che pensava di aver visto abbastanza alti e bassi, prima di arrivare a New York Town), sintetizziamo la settimana da montagne russe per il
Geas: mercoledì scorso ha perso per una repentina crisi offensiva nella ripresa a Napoli (16 punti in 20 minuti), sabato è andato in tilt difensivo, sempre nella ripresa, con Umbertide (57 subiti in 20’), ieri ha sfoderato una prova d’intensità bestiale contro Venezia, che vale molto più di Napoli e immensamente più di Umbertide (come ha dimostrato asfaltandola meno di 10 giorni fa).
Abbiamo già detto dell’apparente mancanza di logica in tutto ciò; mancanza di logica che lascia aperto il dubbio su quale sia il vero Geas: quello che mostra la corda alla distanza, anche contro squadre di talento inferiore (vedi pure Pozzuoli), o quello in grado di giocarsela alla pari con le big del campionato? La cosa più sorprendente è che il rendimento della Bracco non pare dipendere dal valore dell’avversaria di turno, quanto dai suoi meccanismi interni. Se sia un bene o un male non lo so, ma così pare.
L’essenziale è comunque aver bloccato la spirale negativa, perché 4 sconfitte in 11 giorni sarebbero state dure da digerire; la zona-playout torna a 4 punti di distanza, il sesto posto è mantenuto e quindi si è perfettamente in linea con l’obiettivo-playoff. Lunedì però, in posticipo televisivo, c’è uno scontro diretto fondamentale a Priolo. Campo difficilissimo, ma se il Geas è quello di ieri non c’è fattore ambientale o alchimia di Coppa che possa stroncarlo. Se invece è quello visto con Umbertide, allora sarà dura. L’importante è che si confermi vero che non c’era nessun problema di calo fisico per la Bracco: altrimenti il “lieve” sforzo richiesto alle titolari nella vittoria su Venezia (Penicheiro 45 minuti, Tillis 45, Crippa 43, Machanguana 37, Zanon 35) potrebbe farsi sentire.
- Ora è il turno della
Comense di cercare una vittoria rigenerante: dopo il +50 a Viterbo è incappato in una serie di sconfitte: ma a ben guardare, nessuna di queste è inopinata: Faenza e Schio in casa, Napoli e Pozzuoli in trasferta, queste ultime di misura. Manca probabilmente la miglior condizione, l’infortunio di Donvito è logicamente una grana seria perché sballa anche le rotazioni delle straniere, eccetera. Sicché le lariane sono ora in piena bagarre tra playoff e playout. Domenica arriva Umbertide ed è un test critico, perché sono due punti da fare, ma le umbre hanno dimostrato col Geas, al di là dei demeriti di Sesto, di essere vive, nonostante i problemi di organico.
Biassono, beffa con Bologna. Gualtieri accusa Zanonda “La Prealpina”- Sconfitta amara, la quinta in fila, per Biassono, cui non basta risorgere dopo la figuraccia a Udine e condurre per 37’ contro Bologna. All’inizio la Pilot inquadra il bersaglio pesante con regolarità (4/6 da 3 nel 1° quarto, 18-10 al 10’) e allunga fino a +11 col contributo di tutto l’organico, dalle “baby” Galbiati (14 con 6/9 al tiro) e Mandelli (2/2) ai rimbalzi di Dell’Orto e Viganò (20 in due). Nella ripresa però Rios (9 con 3/19 dal campo) non trova più il canestro, mentre il duo Temnik (17 punti)-Arnetoli (16) diventa padrone dell’area; ancora un paio di triple tengono avanti Biassono (45-40 al 30’), che rilancia sul +8 al 33’, grazie anche al 10/22 di Bologna dalla lunetta; ma dopo un tecnico non sfruttato si spegne la luce per la squadra di Gualtieri (3 punti negli ultimi 7’; 20/68 dal campo), che subisce il sorpasso con una tripla di Aleotti (13) a -2’; sul 53-53 Zanon (7 con 2/13) si fa stoppare dall’arco, Rios commette fallo su Arnetoli (2/2 a -6”) e fallisce da 3 sulla sirena. Domenica ancora in casa per uno scontro di vitale importanza con San Bonifacio.
- Aggiungiamo. Coach Gualtieri nel dopopartita con Bologna ha accusato senza mezzi termini
Elisa Zanon di avere un atteggiamento sbagliato con Rios, ai limiti del boicottaggio: non le passerebbe la palla anche in situazioni favorevoli, manifesterebbe ostilità nei confronti della cubana. Nelle due volte che ho visto Biassono non ho notato problemi al riguardo; ma di solito Gualtieri non parla a vanvera. Se Zanon, alias “The Princess” su Basketcafè, vuol dire la sua, s’accomodi.
Se c'è davvero una guerricciola intestina, pare una roba da chiodi, anche se immagino che Zanon abbia le sue ragioni. Ma l’importante è che il problema si risolva, perché non vorrei che a Biassono si stesse scherzando col fuoco: sembrava che pur senza fare miracoli si riuscisse a stare nella zona tranquilla della classifica, e invece dopo queste 5 sconfitte la Pilot si ritrova solo a +2 sulla retrocessione diretta; vero è che anche i playoff distano solo 2 punti, ma se non s’inverte il trend si finisce più di là che di qua, direbbe monsieur de la Palisse.
- Continuano ad arrivare col contagocce le soddisfazioni anche per il resto della Lombardia. Ridono solo le
Leonesse del neo-tri-papà Fassina, che battono Bolzano nello scontro diretto per il 7° posto, e ora sono in zona-playoff con 4 punti di margine, a 7 turni dalla fine: non male. Ancora una sconfitta di misura per
Broni, contro Reggio Emilia, e ancora una polemica forumistica: stavolta pare che Kozdron di Reggio abbia usato i gomiti come arma impropria. Infine
Crema, che non dà segnali di vita contro Udine, che si conferma in forma dopo aver demolito Biassono. Il grave per Crema è che S. Martino di Lupari vince e raggiunge il gruppetto a quota 10 di cui fanno parte anche il Generale Censo (solo 6 punti con 3/10) e la sua truppa.
B1, tragedia milanese- Decisamente San Valentino non ha portato bene alle milanesi dei campionati nazionali. Sconfitto il Geas in A1, sconfitta Biassono in A2, hanno perso anche tutte e quattro le portacolori della Madunina in B1. In confronto, il celebre "massacro di San Valentino", ordinato da Al Capone, era una bazzecola.
Perde l’imbattibilità nella seconda fase
Milano, che trova un Treviso in spolvero al tiro ed efficace con Meneghin in area (23 punti); stavolta la coperta corta si fa sentire per la Sea Logistic che cede nell’ultimo quarto; non bastano 27 di Gottardi e 19 di Gatti. Ma un canestro di Marulli allo scadere salva per un solo punto il +11 dell’andata, così il Sanga rimane primo pur agganciato dalle trevigiane, anche se bisogna tener conto di Alpo che ha una partita in meno.
Vittuone si smarrisce nel finale con Venezia, come all’andata, dopo aver condotto gran parte della gara. Consueti problemi contro la zona. Non cambia granché in classifica ma il periodo buono sembra esaurito.
In
classifica Milano, Treviso 20; Alpo*, Muggia 18; Trieste, Vittuone 14; Venezia* 12; Torino 10; Palmanova 8; Novara 4.
Nella
poule retrocessione, Carugate perde netto a Monfalcone e non coglie la chance di chiudere i conti per evitare la retrocessione diretta. Ci sarà da soffrire fino alla fine. Monfalcone rimane a -2 da Carugate ma ha gli scontri a favore. Male anche Rho, travolta in casa da Sarcedo con un calo alla distanza. Sabato scontro all’arma bianca tra Carugate e Rho.
In
classifica S. Maria di Sala, Sarcedo 10; Rho 6; Moncalieri, Carugate 4; Monfalcone 2. Sorprendono gli stenti di Moncalieri, che nella prima fase era all’altezza della poule-playoff, a differenza delle due milanesi. Ormai la salvezza diretta è questione tra S. Maria e Sarcedo.
Nel
girone B va un po’ meglio per le lombarde, anzi decisamente meglio, visto che Valmadrera sbanca Bari, Lodi s’impone sul fanalino Monopoli e nella poule-terrore Costamasnaga sconfigge la sindrome dei finali in volata, passando di 1 a Fiorenzuola. In
classifica, Valmadrera è seconda dietro Forlì, Lodi settima alla pari con Bari e ormai è quasi certa dei playoff; Costa ha agganciato il 3° posto, difficilmente avrà la salvezza diretta ma può sperare nel fattore-campo nei playout. Da notare che nella poule-promozione, su 30 partite, solo 6 volte hanno vinto le squadre del girone pugliese.
In B2 ride Canegrate, le leader continuano- Canegrate rimane sola al 3° posto: dopo metà gara sofferta prende il largo nella ripresa su Trescore (54-44 al 30’), mentre Canneto è stoppata da un Villasanta in gran spolvero, che pur senza Castelli dilaga nel 2° quarto (parziale di 25-9) grazie alla vena balistica di Boscolo (5/8 da 2, 5/11 da 3) e alla produttività delle lunghe. Varese si vede rimontare il primo strappo da Cerro (7-16 al 10’ ma solo +2 all’intervallo con tripla sulla sirena di Catella), però nella ripresa con la zona, le iniziative di Lovato e i rimbalzi di Galasso fa la differenza su un Gso privo di Cosentino (37-43 al 30’). Nel derby con Cucciago, Cantù, senza Bestagno (torna sabato) e Arnaboldi (c’era in programma una risonanza al ginocchio), non dilaga ma riesce a controllare (11-17 al 10’, 35-45 al 30’). Usmate subisce nel 2° quarto a Vertemate (parziale di 21-12), ma cambia passo con un 9-23 nel 3° e rimane a ruota.
In
classifica (prime posizioni) Cantù 36; Usmate 34; Canegrate 28; Canneto 26; Varese, Villasanta 24.
Il Sanga perde l’ultimo trenoNelle
Under 19 ammaina (quasi) tutte le ultime speranze il S. Gabriele Milano, sconfitto 45-64 da Crema nell’ultima spiaggia per rimontare sul 4° posto-interzona. Il Sanga paga l’assenza di Brino ma non gioca nemmeno granché. Crema sarà quarta salvo crolli inattesi, anche perché le squadre di fascia medio-bassa non paiono in grado di giocare scherzi, anzi diciamo pure che hanno tirato i remi in barca già da parecchio, anche se a dire il vero Broni ha rischiato a Bergamo ‘sta settimana. Il Geas aveva ammainato la bandiera già da un paio di turni: le due milanesi se la giocheranno tra di loro per il 5° posto. Meglio che un calcio nei cosiddetti, ma non il massimo. Stasera interessante recupero Comense-Crema, ma tutti i riflettori sono puntati a mercoledì 25, quando Costa ospita Como nella supersfida che assegnerà quasi certamente il titolo regionale e l’ambito posto di Lombardia-1, l’unico che abbia un interzona relativamente tranquillo.