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Basket femminile a ruota libera, Spunti di discussione - tipe - partite viste

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view post Posted on 30/12/2008, 23:25
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alias M.B., il Comitato, Meurlock Holmes

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... E SE C'ERO DORMIVO
Frammenti incoerenti di eventi in cui c'ero (volenti o nolenti)
13. puntata
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Tutti i libri di storia ricordano che la rivoluzione francese iniziò dal famoso ritrovo dei congiurati nella Sala della Pallacorda. Forse, un giorno, gli annali riporteranno anche che la rivoluzione del basket femminile iniziò da una tavola rotonda tra una trentina di addetti ai lavori del basket lombardo: quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo, per dirla in modo poetico, anche se erano un po’ di più e non era il bar né la Sala della Pallacorda, ma una saletta del PalaIseo di Milano, la sera del 5 dicembre 2008.
Come andrà a finire? Difficilmente con la presa della Bastiglia, ma tra i presenti al dibattito ce ne sono molti che vogliono che le cose cambino, e in fretta, se no potrebbero arrabbiarsi. :angry: Come ha detto Franz Pinotti qualche giorno dopo, «le società hanno voglia di fare, di vedere fatti concreti, mentre troppo spesso sentiamo politici che dicono sì a tutto e tutti per guadagnare consensi ma poi non agiscono».

Conduttore-moderatore-animatore della tavola rotonda, appunto, Franz Pinotti, dirigente del Sanga/San Gabriele Milano. Presenti il presidente della Fip lombarda, Enrico Ragnolini; la consigliera regionale Angela Albini; allenatori plurinavigati e pluridecorati (Aldo Corno, Guido Cantamesse), coach e dirigenti vari della Lombardia, una giocatrice con tanto di madre (la ’93 di Vittuone Ashley Ravelli) e alcuni ospiti internazionali dal Criterium Città di Milano under 14 che si stava svolgendo in quei giorni. Il titolo della tavola rotonda, "Tre idee per il basket femminile", derivava dall'omonimo documento che è stato poi presentato alle autorità cestistiche nostrane – primo destinatario il candidato alla presidenza nazionale Fip, Dino Meneghin – e agli organi d’informazione come sunto delle proposte della “base” lombarda per migliorare e riformare la pallacanestro italiana in rosa: questo documento è appunto articolato in 3 punti. Di idee, in realtà, la sera del 5/12 ne sono piovute a centinaia; qui di seguito le abbiamo smontate e raggruppate intorno a fili conduttori per dare un quadro organico delle quasi 3 ore di discussione.

:ph34r: Riforma dei campionati – La proposta di un nuovo campionato di vertice spicca al primo punto del documento. Blocco delle retrocessioni, principio della “franchigia” in stile-sport professionistico Usa, nessun obbligo di settore giovanile che ricadrebbe solo sulle società di base, separazione netta dalla Fip: questi i punti, volutamente anche provocatori («Vogliamo tirare un sasso nello stagno», è stata la metafora del presidente onorario del Geas, Carletto Vignati), parzialmente smussati nella versione definitiva del documento (in cui ad esempio si apre alla possibilità di retrocessioni), ma senza compromessi sugli obiettivi di fondo: «Chiamiamola solo “Lega delle società di vertice”, se il termine “Superlega” crea problemi, ma la sostanza non cambia: vogliamo che il massimo campionato sia uno spettacolo, un business – ha spiegato Franz Pinotti: – quindi straniere libere, accorgimenti tecnici come il canestro ribassato, puntare forte sulla comunicazione. Con una gestione a cura esclusiva della Lega, mentre i campionati nazionali “normali” (che chiameremmo semplicemente A, B, C, D: basta con le etichette A2, B2, eccetera) sarebbero affidati alla Federazione, che così si dedicherebbe davvero a quello che secondo noi dev’essere il suo scopo: fare promozione e attività di base. Non l’attività di vertice».
Concetti decisamente “eretici” rispetto alla realtà attuale, e infatti Ragnolini ha arricciato il naso e messo qualche paletto pur mostrandosi interessato: «Anch’io sono stuzzicato da un progetto di Superlega, ma lo vedo di difficile realizzazione. C’è la necessità di tutelare le italiane di vertice: alle nostre atlete dev’essere garantito spazio ai massimi livelli per poter essere competitive in campo internazionale con la maglia azzurra. La Nazionale è lo specchio del movimento, ricordiamolo». Ma Pinotti ha rilanciato: «Non abbiate paura della separazione tra attività federale e campionato di vertice, né del professionismo. È una svolta che va fatta, e presto». Difficile tuttavia trovare un'intesa su questo punto. Ce la vedete la Federazione che molla la presa sull'attività di vertice? Noi no. <_<
Anche Aldo Corno è stato scettico sulla fattibilità di una riforma così profonda: «Non credo proprio che il Coni la approverebbe. Ci vuole qualcosa di più attuabile, ferma restando l’esigenza di avere, sotto la serie A che vedrei meglio a 12 squadre, un campionato nazionale formativo per i giovani: mio figlio, del ’92, ha più talento di quello che avevo io alla sua età, ma io giocavo da titolare in B, all’epoca il secondo campionato, mentre lui, con le regole attuali, al massimo potrà fare una B2, la quarta serie. Anche se sono favorevole alle straniere in A2, perché consentono alle italiane di non giocare fuori ruolo».
Angela Albini ha detto a sua volta di voler pensare a soluzioni più fattibili nell’immediato e a tal proposito ha puntato il dito sulle pecche della B1: «Mi spiace che non ci sia qui una controparte di Lega, perché sarebbe interessante discuterne. La formula del terzo campionato nazionale, quest’anno, è assurda, con squadre lombarde che dovranno giocare in Abruzzo o in Puglia... E’ possibile che la B1 costi più dell’A2? Mi meraviglio delle società che hanno dato l’ok a questa formula, anche se pare che il tutto sia dovuto a una mail inviata mesi prima ai club, in cui, in modo vago, si chiedeva se fossero disposte ad affrontare trasferte più lunghe e a giocare su scala nazionale. Chiaro che molti hanno risposto sì, senza aspettarsi conseguenze del genere».
Come ha spiegato poi Sergio Gatti, dirigente di Albino (B2 lombarda ma l'anno scorso in B1): «A noi è arrivata una telefonata informale, lo scorso marzo: se avessero fatto un referendum ufficiale non credo proprio che sarebbe passata questa svolta». Albini è radicale sulla B1: «Per me è una categoria che, così com'è, vale la pena di abolire, perché ha fallito l’obiettivo per cui è stata creata, cioè dare spazio alle giovani, soprattutto quelle uscite da Azzurrina. Guardando i nomi che ci sono nei vari gironi, mi sembra più un cimitero degli elefanti che un trampolino di lancio: in realtà le giovani migliori giocano in A1 o in A2», ha analizzato Albini, trovando in disaccordo Stefano Fassina. Secondo il coach del Sanga, le giovani in B1 in realtà ci sono, e non tutte potrebbero trovare spazio in A2, per cui da quel punto di vista la B1 ha una sua utilità (lo stesso Sanga, del resto, ha varie giovani in organico, che difficilmente giocherebbero al piano di sopra).
Quanto al dettaglio delle “siglette” A2, B1, B2 ecc., Albini ha spiegato che servono, soprattutto nell’Italia centro-meridionale, a ottenere ore di palestra e finanziamenti pubblici che per legge spettano a chi gioca in categorie formalmente più alte: e in quelle zone, dove l’imprenditoria privata latita, ottenere soldi dagli enti locali è essenziale. Albini ha anche sostenuto che «la Superlega è un’utopia», mentre Pinotti le ha ribattuto che «è per far giocare le italiane in serie A che la faremmo: con le straniere libere nella Lega di vertice, la A sarebbe il campionato delle italiane».

:ph34r: Regolamenti – Tra le idee per rendere appetibile questa la “Superlega” (o comunque si chiami il campionato di vertice), si diceva, ci sono alcuni accorgimenti regolamentari: «Per avere uno spettacolo al massimo livello, suggeriamo il ferro a 292 cm e il no al previsto allontanamento della linea dei 3 punti».
Aldo Corno ha puntato il dito sulle «imbecillità da evitare. Lo 0-20 per le 4 straniere in campo è la prima della lista. Io 2 anni fa ho perso a tavolino una partita vinta di 42 per questo regolamento idiota. Tra l’altro a quell’epoca non c’era nemmeno un regolamento chiaro sulla pena: la mia società fu processata come se avesse commesso un crimine». Ha detto Vignati: «Ci vuole la volontà politica di risolvere il problema». E Ragnolini ha assicurato: «L’episodio capitato al Geas quest’anno (manco a farlo apposta, due giorni dopo sarebbe successo anche a Venezia contro Parma, ndr) ha smosso le acque: ne abbiamo parlato a Roma, per questo campionato ormai non si può provvedere, ma ci si è resi conto che lo 0-20 è ridicolo».
Corno, membro della commissione tecnica della Fiba, ha parlato poi della nuova riga dei 3 punti a 6,75 metri, che entrerà in vigore dal 2010-12: «E’ stato stabilito che la linea sarà a forma di lampadina, ovvero negli angoli dovrà essere tracciata a non meno di 90 cm dalla linea laterale. Il che significa che nelle palestre più strette, il tiro da 3 sarà più vicino negli angoli che al centro, anzi in qualche caso sarà più vicino di quello attuale». Una curiosità da Franco Pinotti, cugino di Franz, il cui italiano con venature spagnole rivela che è trapiantato da decenni in terra iberica: «In Spagna hanno fatto una regola secondo cui, nei campionati dei piccoli, il tiro da fuori vale 3 punti: così i ragazzini sono stimolati a imparare a tirare da fuori anziché buttarsi sempre in area, con ottimi risultati per la loro crescita tecnica».
Aldo Corno ha detto la sua anche sul canestro ribassato: «L’idea dei 2,92 è ottima perché la differenza sarebbe impercettibile dall’esterno, ma avrebbe effetti consistenti: col ferro 13 cm più in basso avremmo molte atlete in grado di schiacciare o comunque di giocare al livello del ferro. Dicono che il gioco del femminile è “subacqueo”: col ferro più basso sarebbe un’altra cosa. Teniamo conto che le giocatrici sono 20 cm più basse, in media, dei colleghi uomini. Purtroppo Boris Stankovic (uno dei massimi dirigenti Fiba, ndr) è refrattario all’idea. Per fortuna Baumann, il presidente, non è contrario. Sarebbe ottimo per lo spettacolo: nel volley hanno la rete più bassa di 30 cm, per le donne, altrimenti giocherebbero a palla rilanciata». Il plurititolato coach ha chiuso con una punta polemica: «Queste sono idee serie per rendere più appetibile il basket femminile: altro che mettere le giocatrici in costume».

:ph34r: Il modello Spagna – «Con tutto il rispetto, mi sembra che stiate partendo col piede sbagliato se vi perdete in discussioni sui campionati e sulle regole», si è inserito così nel dibattito Franco Pinotti. «Sono nel basket da 47 anni e mi ricordo bene dell’epoca in cui l’Italia era al top d’Europa e la Spagna cercava d’imparare: mi meraviglio che ora ci si accapigli intorno a cose elementari, dimenticando che il problema centrale dev’essere la creazione di giocatrici. In Spagna non esiste il vincolo del cartellino, e allora come fanno le società a convincere le ragazze a restare? Con l’organizzazione. Se il campionato di vertice è lo specchio del movimento, bisogna che sia bello pulito, ovvero deve avere un movimento solido alle spalle. La prima cosa che hanno capito in Spagna è che basket professionistico e federale vanno separati: la Federazione spagnola non ha ingerenze nella Liga ACB, le cui norme sono stabilite dai club. Per il basket di base ci vogliono palestre a costi bassi: a Viladecans, sobborgo di Barcellona, abbiamo un palazzetto enorme e il Comune lo dà gratis. Certo che se una società spende 10.000 euro all’anno di palestre, poi non ha soldi per pagare un allenatore valido. Non crediate però che da noi ci siano tanti soldi a disposizione: si tira avanti con le quote dei genitori e piccoli sponsor, per cui è fondamentale organizzarsi, ripartendo i ruoli nel modo più efficiente: chi si occupa del reclutamento fin dal minibasket, chi tiene i rapporti con gli arbitri, chi sovrintende agli allenatori... È così che abbiamo vinto 25 medaglie giovanili negli ultimi anni. La Lega spagnola femminile non ha una copertura televisiva, ma non ne fanno un problema: lavorano tutti col massimo impegno. La vera spinta, in Spagna, viene dal basso, col gran lavoro delle federazioni “autonomiche” (cioè regionali): in Catalogna si giocano 3000 partite ogni weekend, e sono tutte coperte dagli arbitri. Il nostro modello di selezioni regionali è simile alla vostra Azzurrina: si chiama “Progetto Secolo XXI”, iniziò per le Olimpiadi del ’92, raccoglie le migliori 15enni in un club apposito. Per fortuna, da noi la politica si è resa conto che lo sport può dare lustro al Paese, e quindi lo sostiene. Un altro aspetto del modello spagnolo è l’ampia libertà lasciata alle singole regioni di adeguare le regole alla propria realtà: la Catalogna è molto diversa dall’Extremadura, quello che va bene da una parte non è detto che funzioni dall’altra».
Sulle palestre a costi bassi, Ragnolini ha sospirato: «Qui da noi è un'utopia». E Carletto Vignati ha attaccato: «Il problema è che gli assessori allo Sport dei vari Comuni sono spesso personaggi che con lo sport non c'entrano nulla».

:ph34r: Reclutamento, direttore tecnico e arbitri – Aldo Corno ha colto la palla al balzo, dopo le parole di Franco Pinotti, per riaffermare un suo cavallo di battaglia: «Anni fa, quando lanciai il noto slogan “Le vogliamo alte”, per trovare giovani talenti fisici, fui preso in giro da molti. In Spagna hanno appena proposto una cosa simile, e hanno subito trovato più di 100 ragazze sopra l’1.90. E chi le allena? Catarina Pollini. La priorità assoluta è il reclutamento: non abbiamo giocatrici, questa è la verità. Negli anni ’80 ci si faceva il mazzo andando porta a porta in tutta Italia a cercarle. Il minibasket attuale, invece, serve solo come raccolta soldi per le società. La pallavolo ci sta cancellando sotto questo punto di vista. Eppure il lavoro di selezione paga: Azzurrina ha portato le nostre ’92 a vincere l’argento, la scorsa estate. Inoltre sostengo che bisognerebbe ripristinare, nei club, la figura del direttore tecnico: una persona di lunga esperienza, che affianca e consiglia i coach, gli insegna a tirar fuori la giocatrice dal materiale grezzo: un allenatore degli allenatori, potremmo dire. È molto più utile dei corsi allenatori. Siamo in crisi di idee, prima di tutto. Il resto sono dettagli».
Così Ragnolini sul reclutamento dei talenti: «Per anni non ho mai visto dirigenti di società collaborare: si facevano concentramenti di giocatori interessanti, ma le società partecipavano con l’unico intento di accaparrarsi i migliori fregando le altre».
Il problema del reclutamento non c'è solo a livello di giocatori, ma anche di arbitri. Pure su questo Franco Pinotti ha offerto l'esempio iberico: «In Spagna hanno lanciato un progetto con l'obiettivo di trovare 10.000 arbitri: ce l'hanno fatta in due anni». Ragnolini ha spiegato: «Qui da noi abbiamo fatto una campagna radiofonica per cercare nuovi arbitri, e ora stiamo conducendo un sondaggio tramite l'Università Cattolica. Ma serve anche un cambio di mentalità da parte di tutti: la figura dell'arbitro non va demonizzata». Critiche a certi arbitri da parte di Sergio Gatti: «Noto carenze nella formazione dei fischietti: spesso ci capita di vedere arbitri in singolo che se ne stanno fermi a metà campo, così poi sbagliano». Ragnolini ha ricordato che «gli arbitri hanno regole precise da rispettare, ad esempio quella di arrivare un'ora prima della partita».
Così le proposte di Franz Pinotti & C. per migliorare la qualità arbitrale: «Usare di più il videotape per correggere gli errori; creare uniformità di metro, ad esempio tramite riunioni».

:ph34r: Giovanili e autonomie locali – Emerge un’esigenza di semplificazione del quadro delle categorie, giudicato attualmente “ipertrofico”: «Siamo d’accordo sul mantenimento dell’U19, perché coincide con la fine della scuola superiore - ha detto Franz Pinotti - ma per il resto preferiremmo U16, U14 e U13, togliendo quindi almeno una fascia, per non sovraccaricare le stesse giocatrici che giostrano su più categorie. In sostanza chiediamo di rientrare, a parte l’U19, nelle categorie standard della Fiba, come nel resto d’Europa».
Angela Albini ha spiegato: «A questo numero di categorie si è arrivati, come spesso succede, a suon di compromessi: la U13 era stata già abolita, ma poi molte società hanno chiesto di ripristinarla perché non volevano far giocare sottoetà certe atlete». Secondo Enrico Ragnolini, «si può rientrare nelle categorie Fiba nel prossimo futuro». Riallacciandosi a uno degli stimoli lanciati dal Pinotti iberico, il massimo dirigente lombardo ha poi detto: «L’autonomia regionale può essere una buona idea: in alcune regioni ci sono i numeri per attuare più categorie, in altre meno. Le regole possono essere rese flessibili in modo da adattarsi alle esigenze locali». Albini ha sottolineato: «In un certo modo, le autonomie regionali esistono già: nelle nostre DOA c’è scritto che il presidente regionale può attuare deroghe».
Sul tema delle deroghe ha mosso una critica Fabio Napoleone, dirigente del Sanga con un fresco passato nell’organigramma dell’Olimpia Milano: «L’anno scorso nelle DOA si autorizzava le società a tesserare un maltese: un chiaro favore alla Benetton che aveva il 2,23 maltese Deguara». Ragnolini ha ribattuto: «In quel caso il presidente Maifredi ha usato il buon senso. Le deroghe sono sempre un’arma a doppio taglio. Noi cerchiamo sempre di capire com’è la situazione per prendere la decisione migliore, ma tutto è affidato, in ultima istanza, alle persone, che possono anche sbagliare».
Da segnalare infine, nelle richieste del documento in tema di giovanili, anche finali nazionali a 16 squadre per le U19.

:ph34r: Formazione - «Vorremmo che diventare allenatore costi di meno e sia logisticamente meno impegnativo: altrimenti la selezione rischia di farla la disponibilità di tempo e denaro anziché la qualità. Il sistema dei clinic a punti non funziona: piuttosto è meglio il tirocinio»: questa la posizione dei “rivoluzionari” lombardi sintetizzata da Franz Pinotti. Subito prima della tavola rotonda, si era svolta una lezione di Aldo Corno sul tema dell’1 contro 1, purtroppo con una presenza di allenatori molto inferiore a quanto avrebbe meritato. «E’ anche colpa del CNA, che impone distanze di almeno 30 giorni tra un clinic e l’altro: lunedì c’è quello di Guido Saibene a Cernusco, e quindi per questo di Corno non potevamo avere l’ufficialità e i crediti da distribuire. C’è stato anche poco tempo per promuoverlo». Secondo Ragnolini, «non è stato un problema di promozione, ma di mentalità: dovevano venire tutti gli allenatori della zona, anziché starsene a casa».
Paolo Gavazzi, ex allenatore di Cantù femminile, attualmente nelle giovanili maschili ad Arcore, ha puntato il dito sui difetti dell’attuale sistema di clinic: «E’ assurdo che allenatori di provate capacità ed esperienza siano costretti a passare ore a seguire esercizietti da minibasket, che andrebbero bene per i coach alle prime armi, non certo per loro. E lascio perdere il fatto che il nostro capo, Recalcati, l’ultima volta, a mezzogiorno ci ha piantati in asso perché aveva un impegno».

:ph34r: Le provocazioni di Fassina - Verso la fine, Stefano Fassina ha lanciato una serie di domande/provocazioni/lamentele rivolgendosi in particolare a Ragnolini: «1) Perché per i campionati femminili Open viene mandato sempre un solo arbitro (mentre nel maschile c'è il doppio) e lo si prende dal gruppo più in basso?; 2) La Federazione non fa niente per promuovere il basket nelle scuole: perché non si accorpa il settore marketing federale con quello scolastico?; 3) Ci vuole una programmazione televisiva per i ragazzini sul nostro sport: ad esempio Lucchetta, l'ex pallavolista, ha un progetto di cartone animato sul basket: perché la Fip non lo aiuta a realizzarlo?; 4) Non è che il problema di fondo è che si punta solo a dare una poltrona a tutti? Perché i rappresentanti degli atleti e degli allenatori sono tutti degli ex, cioè gente che non gioca o allena da anni?».
Non era facile per Ragnolini uscire indenne da questa gragnuola, ma ci ha provato: «Al marketing federale certamente va dato impulso: a oggi abbiamo solo due addetti. Nel settore scolastico c'è il problema del conflitto di competenze col Ministero della Pubblica istruzione, e inoltre la difficoltà di rapporti con i dirigenti scolastici, che si fa molta fatica a coinvolgere: qui a Milano, vista la penuria di impianti, stiamo cercando di utilizzare le palestre scolastiche, ma spesso i presidi si oppongono. Per me ci vorrebbe un responsabile diverso per il giovanile, per il minibasket e per lo scolastico». Più difficile per il massimo dirigente lombardo trovare una spiegazione convincente sugli arbitraggi nelle femminili Open: «E' un po' una questione di carenza di arbitri, ma anche di minore fisicità del gioco delle donne rispetto al maschile». Fassina non poteva essere d'accordo, e infatti ha contestato quest'ultimo rilievo di Ragnolini. Che però ha precisato: «Certo non va bene se vengono mandati gli arbitri peggiori. Vigileremo».
Sulla quarta "stoccata" di Fassina, avrebbe potuto sentirsi chiamato in causa il lì presente Gilberto Valsecchi, fino a poco tempo fa rappresentante degli atleti nel Consiglio nazionale Fip sebbene i suoi trascorsi agonistici risalgano a svariati decenni or sono... Ma Valsecchi non ha raccolto la provocazione.

:ph34r: College Italia? - E' intervenuta, invece, la madre di Ashley Ravelli, presente alla serata con la figlia, uno dei migliori prospetti lombardi dell'annata '93 (gioca a Vittuone tra U17 e B1). La signora, americana, ha rivolto un appello accorato: «Qual è la proposta, nell'immediato, da parte della Federazione, per una giovane che vuole provare a diventare un'atleta di alto livello? Riuscirete a far partire finalmente quel College Italia di cui si parla da anni? Io sarei disposta a mandare mia figlia dovunque, e così altre madri che conosco. Ma si farà qualcosa?». Essendo ormai prossima la fine della serata, non c'è stato purtroppo tempo di approfondire la questione come avrebbe meritato: la signora Ravelli ha avuto una risposta possibilista, del progetto si parla, ma è difficile al momento capire quando potrà essere varato.

:ph34r: Conclusioni - «Sento la responsabilità di rappresentare la regione più importante d’Italia, ma cosa posso fare per cambiare a 360 gradi una cultura radicata? Non abbiamo il bottoncino di resettaggio. Dovremo far passare in Consiglio federale alcune proposte realmente fattibili. Togliere lo svincolo, creare la Superlega... sono tutte cose che richiederebbero un cambiamento radicale di mentalità. Una riforma non può essere estemporanea, deve avere lunga durata e ampio respiro, altrimenti si finisce per cambiare ogni anno», ha sintetizzato Ragnolini. «Quello che serve adesso è guardare avanti in modo propositivo, con l'obiettivo di fare dei passi graduali. Io aspetto volentieri il documento che consegnerete a Meneghin, e mi impegno a fare in modo che alcune proposte vengano attuate, ma bisogna sempre tener conto delle esigenze di tutte le controparti: recentemente Meneghin è stato criticato dai club della Lega A maschile per aver detto che l’atleta deve essere al centro di tutto il sistema. Gli hanno ribattuto, in particolare Sabatini (il patron della Virtus Bologna, ndr), che al centro ci sta chi mette i soldi».
Franz Pinotti ha apprezzato la promessa di Ragnolini, ma con riserva: «Vorremmo che i politici fossero meno... politici e più concreti. E alla Federazione chiediamo di non fare il mestiere dei Sabatini e della Lega. Non limitiamoci ad ascoltare estasiati i successi degli altri Paesi, mettiamoci anche noi a fare qualcosa adesso. Bisogna avere il coraggio delle idee». Ragnolini ha ribadito, a mo’ di ultima parola: «D'accordo, ma le idee devono essere condivise da tutti».
 
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AlbuSilente
view post Posted on 30/12/2008, 23:35




CITAZIONE (hulkster @ 30/12/2008, 22:08)
infatti questo è uno scambio di opinioni, solo perchè non quoto ogni singola risposta come fanno tutti non vuol dire che non sappia cosa sia un forum

Hulk, che Brignaro, polidori, De Zotti, Sottana e Hayden..... ti conservino :clap:
 
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view post Posted on 31/12/2008, 00:58

Guido

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complimenti mersault per il lungo resoconto e per il lavoro ! ma anche tu hai tempo di parlare con tua moglie ogni tanto ? buon anno
 
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view post Posted on 31/12/2008, 01:13
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alias M.B., il Comitato, Meurlock Holmes

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CITAZIONE (gcorti @ 31/12/2008, 00:58)
complimenti mersault per il lungo resoconto e per il lavoro ! ma anche tu hai tempo di parlare con tua moglie ogni tanto ? buon anno

Eh eh, il tempo è poco ma tanto non abbiamo più molto da dirci... :blink: No, mica l'ho scritto tutto stasera, ho utilizzato ritagli di tempo: infatti ci ho messo 20 giorni da quando c'è stata la tavola rotonda! :D
 
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view post Posted on 31/12/2008, 01:22
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forumista senior

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Ciao Meursault, ottimo lavoro. Mi sono permesso di copiarlo anche sul Sanga Sito.
Felice 2009 a tutti
:)
 
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view post Posted on 31/12/2008, 09:10

forumista oltre

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Ottimo il lavoro di meur. Una cosa che vorrei dire a commento è che sono lieto della proposta di tornare alle categorie giovanili FIBA, e molti di noi, me compreso, avevano sottolineato l'assurdità di categorie diverse qui in Italia. Ma un cambiamento a stretto giro di posta sarebbe un grosso problema, visto che le categorie attuali (Under 17 e Under 15) sono entrate in vigore appena due anni fa. Vorrei ricordare che quando si cambiano i limiti di età delle categorie c'è inevitabilmente qualche annata che soffre, e nel recente passato abbiamo gli esempi delle annate 90 e 92, che sono state le più danneggiate con percentuali di abbandono molto alte (ben superiori a quelle "fisiologiche"). Se date un'occhiata ai roster delle squadre Under 19 e Under 17 di quest'anno potrete infatti vedere che, con qualche eccezione, la maggior parte sono composte rispettivamente da 91 e 93, vale a dire di un anno più giovani del limite di età di categoria e, guarda caso, le annate che sono state "favorite" dalla riforma di due anni fa. Come dico spesso, cerchiamo di non mettere in atto provvedimenti che possano incentivare gli abbandoni, che sono già un grosso problema, a fronte di una situazione giocatrici che, come sottolineato nella stessa tavola rotonda, sta impoverendosi sempre più dal punto di vista numerico.
Con questo ovviamente non voglio dire che la situazione debba rimanere ingessata: i cambiamenti, soprattutto in meglio, come in questo caso, vanno senz'altro fatti: l'unica cosa è che a mio parere vanno fatti con criterio, senza cioè limitarsi ad un mero provvedimento di due righe che reciti unicamente "dalla stagione XXXX le categorie giovanili saranno le seguenti:.....", come invece successe due anni fa.
 
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view post Posted on 31/12/2008, 09:17
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alias M.B., il Comitato, Meurlock Holmes

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CITAZIONE (jabbar @ 31/12/2008, 01:22)
Ciao Meursault, ottimo lavoro. Mi sono permesso di copiarlo anche sul Sanga Sito.
Felice 2009 a tutti
:)

Grazie a te, però ti consiglio di dare una controllata al tutto, perché il materiale era tanto e può darsi che qualche imprecisione ci sia.
 
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forzacras85
view post Posted on 31/12/2008, 12:49




Tantissimi auguri di un buon e felice 2009 a tutti.
 
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poirot
view post Posted on 31/12/2008, 14:34




BUON 2009 A TUTTI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hulk, per quello che può valere, sappi che io considero la "tua" Reyer una grande squadra, quella che, in assoluto, io guarderei giocare ogni domenica se abitassi nelle vicinanze.
 
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SkySurferN4
view post Posted on 31/12/2008, 15:35




CITAZIONE (forzacras85 @ 30/12/2008, 19:47)
CITAZIONE
Guadagnata sicuramente in quanto ha fatto 18 punti e le altre 16, guadagnate per miracolo è cristallino visto che bastava la vittoria del GEAS a Pozzuoli e Taranto era fuori e in questi termini ha parlato Ricchini, ma forse tu non l'hai ascoltato.

Riguardo alle considerazioni che fai sono falsate dal tuo essere tifoso, cosa vuol dire che mancando Brunson il 4° posto va bene, hanno preso Godin che costa un pacco di soldi e ha fatto un ottimo campionato mica giocava una bambina e poi siamo seri, tutte le squadre di vertice a parte il GEAS hanno avuto una ecatombe di infortuni pesati, pensa a Faenza e Schio che hanno rimasto solo 1 delle 4 straniere scelte in estate e che vogliamo dire di Parma che non ha più rotazioni per le italiane.
Riguardo al calendario è evidente che 9 vittorie consecutive, che non sono un record particolare in quanto negli ultimi campionati Schio, Faenza e Napoli fecero striscie migliori, sono buone ma favorite dal fatto che le 4 big con cui avete perso le avete avute ad inizio campionato e all'ultima.
La partita con Faenza l'ho vista alla tv e avete meritato la sconfitta, Batkovic è stata annullata dall'americana delle romagnole, le uniche che hanno fatto qualcosa per Taranto sono state Greco e Mahoney che sono state però battute dalle piccole di Faenza, probabilmente il miglior reparto di esterne del campionato. Poi cosa vuol dire che il morale con Parma e il GEAS era basso e quindi avete perso? Con Venezia poi si sono visti tutti i limiti della vostra squadra e Venezia ha avuto una Hayden imbarazzante nonchè ne dica Hulk.
Ci mancherebbe che qualcuna l'avete vinta, altrimenti eravate in fondo alla classifica mica alla final four, però è evidente che è stata raggiunta per il rotto della cuffia come ha ammesso anche il vostro coach.

Io farò considerazioni da tifoso del Cras ma tu non mostri certo simpatia x noi visto che mi sembra che ci sei andato pesante nei giudizi.L'assenza della Brunson non e'pesante ma pesantissima,e'la miglior giocatrice che gioca in Italia quindi nonostante la Godin sia una buonissima giocatrice tra le due non c'è paragone.A Faenza dici che la sconfitta e'meritata peccato però che loro sono state in vantaggio poco durante la gara.Con Venezia abbiamo perso di 4 punti ma in campo la nostra squadra aveva delle assenze pesanti e anche coach Riga ha fatto notare questa cosa.Cmq coach Ricchini ha detto che la qualificazione alla F4 e'stata meritata mi sa che sei tu che non ha ascoltato ciò che ha detto e poi sulle nove vittorie consecutive parlavo di questa stagione non delle altre.Concludo dicendo che essere delusi x essere a due punti dalle prime due mi sembra assurdo e poi ciò che contano di più sono i playoff.La scorsa stagione Corno diceva che se arrivavamo primi avevamo un bel vantaggio e invece sappiamo tutti com'è andata a finire.

Non è essere duri o meno nei giudizi, è che Taranto si crocifigge da sola con permessi premio alle sue stelline che rischiava di fargli perdere la final four di coppa italia e avrà sicuramente spaccato lo spogliatoio visto quanto saranno contente le altre del permesso premio a Batkovic mentre loro erano in campo a farsi il culo anche per lei. E già bisogna vedere come prendono le altre la coppietta che si riforma e pretesa dalla stella assoluta della squadra. E l'ultima incognita del rientro del fenomeno è come lo prenderà Ricchini o lei quando dovrà decidere se lei deve avere in mano la quasi totalità degli attacchi stravolgendo gli equilibri di una stagione oppure dovrà ridimensionare i suoi tiri.
Bisogna anche vedere come rientra dopo sei mesi di stop e per una muscolare come lei non è mai facile.
A Taranto sono stati bravissimi a mettersi in condizione di essere criticati e per fortuna gli ultras non gli hanno ancora fatto fare figure di merda quest'anno.

Tornando a Ricchini ha detto che ha avuto una bella fortuna ad entrare nella final four e che la sconfitta inaspettata del GEAS era l'unica opzione che avevano in caso di sconfitta e questo è quello che ti ho detto io e collima al 100% con quanto detto da Ricchini.
Poi ha pianto un po' per le condizioni della squadra, magari poteva incazzarsi con il suo presidente che ha dato un permesso premio alla sua miglior giocatrice, e infine ha detto che è meritato per via delle 9 vittorie consecutive che se vai a rileggere confermo anch'io che è meritato, però è evidente che da chi ha speso forse più di tutti è una delusione arrivare alla coppa italia per il rotto della cuffia.

Ma che discorsi fai, con Faenza è stata una partita punto a punto con vantaggi dall'una e dall'altra parte, ho ancora registrato la partita, con Venezia, anch'essa registrata siete sempre stati sotto e avete giusto recuperato nel finale e l'assenza di Batkovic è voluta e quindi invece di piangere dovrebbero darsi delle martellate nei cosiddetti. Con Parma e GEAS poi furono sconfitte prerentorie.

Io se avessi speso più di tutti, a volte anche il triplo o quadruplo e poi l'unica big battuta è stata Schio che è allo sfascio, perdipiù in casa, non vedo nulla di soddisfacente.

Auguri a tutti e arrivederci al 2009.
 
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view post Posted on 31/12/2008, 15:48
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alias M.B., il Comitato, Meurlock Holmes

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Dal "Corriere di Livorno":

CITAZIONE
Bottoni:. "Adesso si cambia"
Ilpresidente dell'Acp vuole tornare sul mercato per risollevare la squadra
Probabile l'arrivo di due nuove pedine prima del ritorno in campo il25 gennaio
LIVORNO - Si è chiuso nel peggiore dei modi il 2008 'per l'Acp
Livorno. Quinta sconfitta consecutiva per le ragazze di coach Novello
che adesso si trovano nella penultiina posizione in classifica.
Questa volta a fare bottino pieno è stata Napoli, una squadra non certo
trascendentale e alla portata di quella livornese. Il girone di ritorno
è terminato, vanno tirate le prime somme ed il resoconto è
chiaro, la squadra labronica ha bisogno di essere rinforzata, qla prima
di tutto ha bisogno di acquisire quella certa mentalità vincente che
le manca.Vedere le ragazze biancorosse in balia .delle avversarie,.
anche modeste, evidenzia delle lacune che sembrano tutte di carattere
psicologico. Coach Novello ha .una squadra tra le mani che
possiede un buon bagaglio tecnico, però questo viene fuori a corrente
alternata. Troppo poco. Le partite si vincono oltre che con la tecnica
anche col cuore e la grinta e, al momento, sono queste due ultime
che mancano allà squadra livornese. C'è da considerare che qualche
problema fisico alcune giocatrici lo avevano anche domenica.
Pastore per esempio presentava un doloroso mal di schiena e Gaither
che non si era potuta allenare in maniera decente per un forte
dolore al tallone. Tuttavia, in generale, la squadra non ha reso secondo
le proprie potenzialità. In fase difensiva le "girls" sono sempre
quasi riuscite ad imporsi, infatti .le squadre avversarie anche
. Ilpresidente dell'Acp Piero Bottoni seduto'al,PalaMacchia quelle più forti, non hanno fatto
vedere grandi cose in attacco. Maè in fase di realizzazione che l'Acp
mette in scena una vera e propria tragedia. Percentuali disastrose,
gioco poco dinamico, prevedibile, e molta difficoltà ad inquadrare la
retina avversaria. Insomma, l'amalgama è ancora latitante. C'è
an.çora molto da lavorare e duramente. Il presidente Bottoni'ha tutta l'intenzione
di ritornare sul mercato per cercare di smuovere la situazione;
sicuramente farà delle scelte oculate, ma non potrà certo stravolgere
completamente il roster. Un paio di pedine giuste al posto
giusto, poi le ragazze dovranno cambiare atteggiamento, solo così
potranno risalire la china. Il campionato riaprirà i battenti il25 gennaio,
dopo la sosta per la nazionale. Pastore, Franchini e Bagnara ne
fanno parte cosa che inorgoglisce Livorno e tutto l'ambiente cestistico
in rosa. Tuttavia c'è ancora da chiedersi come sia possibile che un
team che ha nel suo organico tre nazionali (quattro se si. considera
anche Ruzickova)-che fa parte della nazionale slovacca, sia caduta
così in basso. Speriamo che questo mese di sosta lubrifichi a dovere le
bocche da fuoco bianco-rosse.
Fabio Cimini .

Uhm, uhm. Qui si parla solo di rinforzi mentre radio-mercato da già per quasi certe le partenze di Pastore e Franchini. :unsure:
 
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view post Posted on 31/12/2008, 16:08

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CITAZIONE (gcorti @ 31/12/2008, 00:58)
complimenti mersault per il lungo resoconto e per il lavoro ! ma anche tu hai tempo di parlare con tua moglie ogni tanto ? buon anno

Si può far tutto nella vita caro single, basta programmarsi, a proposito di programmi.....................vieni a Montecatini...................... sai li c'è l'acqua molto buona ahahahah.
 
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view post Posted on 31/12/2008, 17:05
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SPECIALE FINE ANNO

:ph34r: - Masha Maiorano, quale futuro? :o: Messaggi criptici qui sul forum, poi decodificati da Tignuzzo, l’abbiamo visto, la darebbero in uscita da Schio, destinazione Livorno o Umbertide. Sarà vero? Da lei non abbiamo ricevuto dichiarazioni in proposito. Certo è che altri sussurri danno Pastore sulla rotta di Schio, e siccome di italiane in uscita dalle tricolori non ce ne risultano, la matematica, che non è un’opinione, darebbe la Masha nazionale come undicesima, a quel punto. Sarebbe un peccato perché la sua ambizione era giocare pochi minuti in una squadra di vertice piuttosto che tanti in una pericolante, però questo lo diceva l’anno scorso e poi è logico che alla fine si va dove te pijano. <_< In ogni caso, sono già sfumati per lei 3 dei 4 obiettivi stagionali di squadra: Supercoppa, Eurolega e Coppa Italia. Se si trasferirà davvero, non potrà giocarsi nemmeno l’ultimo, lo scudetto. Le cifre stagionali di Masha (anzi Mascha, secondo la grafia in voga da qualche anno) con Schio potrebbero chiudersi dunque così: 2,3 punti in 12,5 minuti, col 23% da 2 e il 29% da 3, 0,9 rimbalzi e -0,4 di valutazione media. Inutile dire che poteva andare meglio. Consolazione importante, dal punto di vista emotivo, è stato il riconoscimento che ha ottenuto in occasione di Parma-Schio del 23/12, venendo premiata nel prepartita dal suo ex club (o dalla tifoseria? Non sappiamo di preciso) e acclamata dai tifosi, a conferma che trattasi di una giocatrice che le folle amano. :wub: Augurio per il 2009 di trovare stabilità e ritrovare la manina dalla lunga.

image
Maiorano con un'altra ex Parma, Zanon. Possibile che diventi anche ex Schio oltre che ex Rovereto ed ex Viterbo? (da geasbasket.it)

:ph34r: - Michela Frantini fino a novembre compreso: 6,9 punti in 19,1 minuti, 45% da 2, 42% da 3 senza considerare la partita annullata con Parma, in cui aveva fatto 14 punti con 6/9. Le sue statistiche di dicembre, in 5 partite: 2,2 punti in 17,4 minuti con 4/31 complessivo dal campo (2/10 con Faenza, 1/10 con Como, 0/3 con Livorno e 1/8 a Pozzuoli) e -19 di valutazione totale. :cry: :cry: I soliti catastrofisti parlano di crisi. In realtà è solo un’abile gestione della forma sull’arco della stagione: inutile spremere il meglio adesso, sa bene l’acuta psicologa da Arluno, quando bisogna essere al top verso marzo-aprile, quando si decidono i campionati. Va be’, stiamo scherzando per lenire le ferite: ogni suo tiro sbagliato costa al Comitato 1000 pupazzi venduti in meno, fate un po’ i conti. :grr:
In realtà storicamente lei ha una crisi nel periodo invernale: capita, solo che in A2 era più facile mascherarla essendo al di sopra della media e compensando il calo al tiro con altre voci statistiche. Qua in A1 il suo mestiere è essenzialmente quello di metterla dalla lunga punendo gli scarichi, specialmente contro la zona: il fatto che Pozzuoli e Como abbiano zoneggiato con successo contro il Geas dimostra che la Frantini d’inizio stagione, che martellava con regolarità, era più importante di quanto si pensasse. Certo, non è che prima la mettesse solo lei, così come non è solo lei ora a non metterla più nella Bracco, ma forse il suo calo è il più evidente. :unsure:
La nota positiva è che, a parte la partita con Schio, coach Galli ha continuato a darle un ampio minutaggio e quindi coraggio: l’augurio per il 2009 è che dopo la pausa, provvidenziale sia per spezzare il momentaccio che per dedicarsi all’imminente tesi di laurea facendo avant’indrè dal carcere di Bollate, torni a metterla come a inizio stagione. :yes: Ma anche che diventi pericolosa dal palleggio, come attualmente ancora non è a livello di A1: più soluzioni ha, meno dipenderà dalla serata al tiro.

image
Che segni o che non segni, la popolarità di Frantini presso le giovani fans non conosce alti e bassi (da geasbasket.it)

:ph34r: - Il sito del Geas ha continuato per tutto dicembre a sfornare interviste che manco un vulcano in eruzione. L’addetto stampa Jacopo Cattaneo sta telefonando a mezz’Italia cestistica muliebre. Siccome tra le vittim... ehm, tra le fortunate ci sono varie tipe di nostro interesse, riportiamo qualche stralcio.

Martina Crippa
A Schio hai fatto una grande partita, soprattutto difensiva: cosa hai pensato dopo il fischio finale?
“Che è stata una partita incredibile! Ogni domenica è un sogno poter giocare contro squadre di grandissimo livello, affrontare la campionesse d’Italia è stato elettrizzante. Sinceramente avevo una paura folle ma appena è iniziata la partita la voglia di giocare e di vincere è stata troppo forte, grazie a queste sensazioni siamo riuscite a compiere una vera e propria impresa”
Come è stato marcare Laura Macchi?
“Eccezionale e impossibile. Cercare di tenere una giocatrice così forte, sia fisicamente che tecnicamente, è molto stimolante: in qualunque modo tu difenda lei trova sempre un modo per batterti, bisogna inventarsi sempre qualcosa di nuovo”
Qual è la gioia più grande della tua carriera?
“Sicuramente la promozione dello scorso anno è stata una bellissima impresa, ma lo è stata anche vincere lo Scudetto juniores nel 2004. In assoluto, però, la gioia più grande è scendere in campo ogni domenica in A1 vestendo la maglia del Geas”
Invece il ricordo più brutto?
“Quello che fa più male è la sconfitta nella finale-scudetto juniores della scorsa stagione: era il mio ultimo anno nelle giovanili e volevo vincere per la squadra, per tutto il Geas e per Natalino; purtroppo non ci siamo riuscite”
Come hai iniziato a giocare a pallacanestro?
“Ho iniziato grazie a mio fratello: mentre lui si allenava io stavo seduta su un pallone a fondo campo, guardavo tutti gli allenamenti e lo seguivo con tutta la mia famiglia ad ogni partita. Un giorno ho deciso di provare, il basket è diventato la mia passione”
Qual è la persona che più ti ha insegnato qualcosa nel basket?
“Sono al Geas grazie a Roberto Belotti: è stato il mio allenatore delle giovanili, il primo a credere in me e a darmi fiducia. Oltre al basket mi ha insegnato la voglia di vincere e di non mollare mai. Un altro allenatore molto importante per me è Roberto Galli: anche grazie a lui sto vivendo il sogno dell’A1, grazie al suo lavoro sto migliorando, soprattutto tatticamente. La cosa che più mi piace di lui è la filosofia di gioco veloce e divertente che sta diventando il nostro punto di forza”


Commento nostro: Martina ha avuto un 2008 strepitoso, nel quale secondo noi il suo highlight principale sono state le due super-prestazioni al PalaDozza di Bologna (30 punti in stagione regolare, 21 in gara-3 di semifinale playoff). Forse lei è troppo giovane per capirlo fino in fondo, ma essere grande in quel tempio del basket italiano è qualcosa di veramente speciale. Anche se, è chiaro, la massima soddisfazione è arrivata lunedì con la nomina a giocatrice giovane dell’anno per la Prealpina... Augurio per il 2009 non può che essere di continuare così, che ha tutte le condizioni ideali per arrivare in alto.

Chiara Pastore & Beba Bagnara
Che cosa ti piace fare quando non ti alleni o giochi?
Chiara: “Tanto, tanto shopping, sono una gran spendacciona! A parte questo quando non sono impegnata con la squadra mi piace riposarmi, stare a casa e ricaricare le pile: il tempo per farlo è poco, quando posso ne approfitto”
Benedetta: “Esco con le amiche, leggo e ascolto la musica. Ogni tanto cerco anche di studiare, frequento la facoltà di Scienze delle Comunicazioni a Reggio Emilia, devo trovare tempo per tutto. Inoltre vorrei trovare un lavoro che mi permetta di stare coi bambini, l’altra mia vera passione”
Qual è il momento più bello che hai vissuto?
Chiara: “La vittoria della Coppa Italia a Faenza nel 2007: quella stagione era un punto di domanda per me, ho giocato poco. In coppa invece sono stata in campo tanto, ho dato un gran contributo e la mia carriera ha avuto una svolta. Non posso non menzionare anche la mia ultima estate in Nazionale, un’esperienza incredibile”
Benedetta: “La convocazione in Nazionale, alla pari con la prima finale nazionale giocata, con la juniores a Reggio Emilia nel 2003”
Qual è l'arrabbiatura più forte che hai avuto?
Chiara: “Non ricordo un episodio, ricordo un periodo: il secondo anno a Faenza, ho dovuto mandare giù tanti rospi e ho anche pensato di mollare il basket. A posteriori grazie a questa esperienza posso dire di essere cresciuta molto ma non ho vissuto una bella stagione”
Benedetta: “Non sono una persona che si arrabbia spesso, non c’è un episodio in particolare. Mi arrabbio sempre quando perdiamo giocando male, con le avversarie magari litigo in campo ma finisce tutto li”
Qual è l'avversaria che ti dà più fastidio e perchè?
Chiara: “Monica Bello (Cras Taranto). Non mi piace perché quando scende in campo più che a giocare pensa a provocare le avversarie. Qualche volta ci può stare far leva sul nervosismo, ma non sempre”
Benedetta: “Aleksandra Vujovic (Umana Venezia) e Mascha Maiorano (Famila Schio). Come ho detto prima però la rivalità non esce mai dal parquet”.


Commento nostro: Con quest’ultima risposta Bagnara perde 1000 punti. In realtà però l’aveva già detta a Velluzzi su Superbasket, ‘sta cosa su Maiorano. :grr: Per ripicca sottolineiamo che 4 delle 6 triple per cui è stata lodata in occasione della partita col Geas sono arrivate a giochi ampiamente fatti... Augurio per il 2009 a entrambe di non retrocedere (a meno che non si trasferiscano, è logico) e ovviamente di far bene adesso con la Nazionale.

Iaia Zanoni
Ilaria, quali sono state le tue sensazioni subito dopo l’infortunio?
“Al momento il dolore è stato fortissimo, poi è diminuito. Per questo pensavo che fosse un problema al menisco o al collaterale, non mi sarei aspettata un responso così grave, anche perché camminavo e piegavo il ginocchio poche ore dopo il trauma. Dopo una prima ecografia ho fatto una risonanza di controllo in cui è saltata fuori la diagnosi definitiva”
Quali sono i timori e le speranze legate al tuo rientro?
“La speranza è quella di tornare più forte di prima e trovare ancora spazio a Parma, dopo averlo conquistato con fatica e anche un pizzico di fortuna quest’anno. Inoltre spero davvero di poter finalmente dare qualcosa alla Nazionale: ogni volta che vengo convocata riesco sempre a farmi male, è una specie di maledizione! Non ho grandi paure, so che col lavoro e
l’impegno recupererò al meglio”
Raccontaci la tua esperienza in Emilia
“A Parma mi trovo molto bene: l’anno scorso ho giocato poco, in questa stagione invece complice qualche infortunio delle titolari ho visto aumentare i minuti in quintetto. In passato, anche per il ruolo che ricopro, lavoravo soprattutto in difesa, facendo quello che potremmo definire il “lavoro sporco”; quest’anno invece ho dato anche un buon contributo con punti e rimbalzi. Partita dopo partita ho mostrato una maturità che non mi aspettavo, è aumentata anche la fiducia del coach e delle compagne. Mi spiace che l’infortunio sia arrivato proprio in questo momento positivo, per me e per la squadra”
Dove può arrivare il Geas?
“E’ tra le mie due squadre favorite per il quarto posto e per l’eventuale finale scudetto, insieme ovviamente a Parma! Deve sperare che Penicheiro e Tillis non abbiano cali, come ad esempio è successo a Como, perché se mancano loro il potenziale del Geas si riduce notevolmente. Il gruppo però è forte, conosco quasi tutte le italiane in squadra e posso assicurare che hanno un carattere forte e la mentalità giusta per reggere fino alla fine”
Quale giocatrice ti ha impressionata in questo campionato?
“Io! :quoto: Davvero non pensavo di poter fare così tanti punti e giocare così tanti minuti. Però non posso non citare Martina Crippa, con cui ho giocato al Geas: ha un carattere impressionante, pensavo che anche per il suo fisico avrebbe avuto difficoltà in A1 invece sta crescendo tanto e sta avendo un buon impatto”
Qual è l’episodio più divertente legato al Geas?
“Le trasferte nel periodo delle giovanili: ogni volta che penso a Giulia Arturi, con cui condividevo la camera, mi viene da ridere. Alla fine hanno dovuto separarci perché facevamo troppo casino ma con lei mi sono divertita tanto”

Commento nostro: Che modestia nella risposta su chi l’ha impressionata di più... :P Però è vero, stava andando forte. Auguri a lei più che a ogni altra per il 2009.

Alessandra Calastri
In che modo ti sei avvicinata al basket?
“Mio padre è stato un giocatore, mi ha trasmesso la sua passione così ho iniziato all’età di 6 anni a Varedo, il mio paese.
Dopo aver finito le giovanili a Biassono sono passata al Geas, direttamente in A2”
Qual è il rapporto con le tue compagne, vecchie e nuove?
“Con Arturi, Crippa e Frantini il rapporto è bellissimo: ci conosciamo da una vita, abbiamo vissuto tante esperienze insieme, compresa questa dell’A1. Con le nuove all’inizio ci sono stati momenti di imbarazzo, soprattutto per il fatto che vengono da mondi completamente diversi. Adesso il gruppo è compatto, siamo molto legate e il clima è molto sereno”
Quali sono le tue passioni oltre al basket?
“Mi piace molto leggere, ascoltare la musica e viaggiare quando posso. Sto per laurearmi in Terapie Occupazionali, una branca di Medicina e Chirurgia nell’ambito della riabilitazione: è una cosa a cui tengo molto, mi ci sono dedicata compatibilmente con la mia carriera nel basket e tra poco potrò dire di avercela fatta. Mi piace anche il fai da te, in questo periodo natalizio tra bigliettini e pacchetti mi sono divertita!”
Come è stato l’impatto con l’A1?
“Molto duro, soprattutto per la differenza di ritmo con l’A2: tutte le atlete sono preparate al meglio, soprattutto fisicamente, la velocità del gioco mi ha sorpresa. Non è possibile concedere nemmeno un centimetro, altrimenti si è puniti immediatamente”
Ti senti cresciuta, mentalmente e tecnicamente?
“Sto lavorando per sfruttare al meglio la mia altezza e la mia stazza, quello che mi manca è un po’ di rapidità. In questo dovrò migliorare, grazie all’allenamento e agli insegnamenti delle mie compagne. Certo giocare con gente come Penicheiro che serve assist come contro Livorno facilita le cose…”
Quali sono i ricordi più belli della tua carriera?
“L’esperienza in Nazionale, anche se è di tanti anni fa; i viaggi e le trasferte; la vittoria dello scorso anno; più di tutto però ricorderò i momenti belli e divertenti condivisi con le mie compagne e con la società: mi viene da ridere pensando a come ad esempio Ticha e Iciss ci prendono in giro per il nostro gesticolare frenetico”
Invece qual è il ricordo più brutto?
“Se penso a qualcosa di negativo mi viene in mente la rottura del crociato nell’ultimo anno delle scuole superiori: in quel momento anche la mia carriera cestistica era in ascesa, ero stata convocata in Nazionale, dove non ho potuto giocare per quell’infortunio. Grazie anche al Geas mi sono ripresa bene, tutti mi sono stati vicini e mi hanno aiutato in maniera fondamentale a ripartire”.


Commento nostro: Peccato che tra i ricordi più belli non abbia citato il primo incontro col Comitato, nel maggio 2004 alla stazione di Cesano Maderno... :ride: Scherzi a parte, Alessandra è purtroppo una di quelle giocatrici di cui ti chiedi sempre “cosa sarebbe diventata se...”. Quell’infortunio nell’ottobre 2004 l’ha bloccata proprio mentre il suo razzo era in fase di decollo. Non a caso era entrata nel giro della Nazionale maggiore. Dopo il rientro ci ha messo tanto a tornare in forma ma è sempre sembrata rendere meno di quello che avrebbe potuto, salvo sprazzi in cui fa sì che ci si dia di gomito dicendo: ma se giocasse sempre così spaccherebbe. :blink: L’augurio per il 2009 è che sappia entrare stabilmente nella rotazione del Geas, non solo nelle partite più facili, perché si sta evidenziando per Sesto una carenza di cambi per le lunghe, essendo Tillis un’ala grande quasi più simile a un’esterna che a un pivot.

:ph34r: - Prestazioni statistiche da segnalare nelle ultime giornate di A2 prima della pausa. Lia Valerio contro Chieti: quasi tripla doppia con 8 punti, 11 rimbalzi, 11 recuperi e 29 di valutazione. Cinzia Arioli si sta scaldando: contro Napoli 17 punti con 5/8 da 2, 2/2 da 3 e 27 di valutazione. Erika Striulli contro Marghera: 10 punti e 12 recuperi. Laura Frusca era stata clamorosa nella penultima con Udine vinta in rimonta: in 25 minuti 26 punti con 7/7 da 2 e 4/6 da 3 entrando dalla panchina. Debora Carangelo contro Broni: 22 punti con 3/3 da 2, 4/6 da 3 e 9 falli subiti; peccato per le 10 perse. Le giovani di Lucca, ovvero Consolini-Visconti-Soli, stravincono il confronto con quelle di Bologna: Nannucci-Coraducci-Dall’Aglio-Hediger sommano -19 di valutazione.

:ph34r: - Ma siamo al 31 dicembre e quindi parliamo più del fuori campo che del campo. Ad esempio, una che è fuori campo, per sua scelta, è Claudia Colombo. L’ho vista poche ore fa al McDonald’s di Varedo, subito fuori dalla superstrada Milano-Meda, in compagnia del coetaneo Simone Colombo, un due metri ex giovanilii Olimpia Milano. La guardia dell’88, mia concittadina se non ha cambiato casa di recente, era in rampa di lancio due stagioni fa, quando era già protagonista in B1, tanto che si faceva il suo nome tra quelli che potevano entrare nel fantomatico College Italia poi mai varato. Si è spaccata un ginocchio a settembre 2007, è rientrata negli ultimi mesi della scorsa stagione ma era la metà della giocatrice di prima. Quest’anno s’è presa un periodo sabbatico, non ci consta se a tempo determinato o indefinito. :wacko: Fatto sta che era lì da McDonald’s, capelli platinati, occhialetti e fisico direi per nulla appesantito dall’inattività. Ho avuto la mezza idea di romperle i maroni chiedendole quando si decide a tornare e smetterla con sta pausa che fa male a lei e al basket, ma insomma siamo all’ultimo dell’anno e forse la gente c’ha voglia di stare tranquilla... :fischia: Augurio per il 2009 ovviamente che le torni la voglia di giocare, non importa se ai livelli di prima. Potrebbe ricominciare dal torneo di Binzago dove è già passata nel 2007.

:ph34r: - Infine stasera ci segnalano presenze annunciate di giocatrici al Ganas, un locale messicano di corso Como, la zona a massima densità di vita notturna milanese. Tutte le domeniche sera, ci segnalano ancora, c’è lì un viavai di cestisti e pallavolisti (ma anche calciatori) d’ogni sesso, razza e nazionalità. Ovviamente molti di questi si presenteranno stasera per il cenozzo di Capodanno. Prezzi nemmeno bastardi: 80-100 euro, dice il sito del locale. Va be’, oh, chi può si diverta e buon 2009 a todos. :blink2:

Edited by meursault - 1/1/2009, 16:46
 
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hulkster
view post Posted on 31/12/2008, 17:23




se mascia non la vuole nessuno... beh a venezia c'è sempre posto...
 
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Tignuzzo
view post Posted on 31/12/2008, 17:25




Franchini certa a Parma. annunciata oggi da Bertolazzi sulla Gazzetta di Parma
 
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98474 replies since 28/10/2004, 19:15   4957670 views
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