... E SE C'ERO DORMIVOFrammenti incoerenti di eventi in cui c'ero (volenti o nolenti)
9. puntata - Precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8Ed eccoci al terzo saturday night show stagionale del Geas a Cinisello. Certo, la partita in sé non si prospettava esattamente uno show, ma dopo aver lasciato il giro precedente al pur gagliardo Pruzzo, era uopo tornare a presidiare il territorio.
Geas-Viterbo, la cementosa Cinisello Balsamo sotto il diluvio, soliti giri allucinanti per arrivare al palazzetto (sta in centro-città e tra deviazioni, lavori in corso e sensi unici viene il nirbùso, specie sotto la pioggia),
giusto per un po' di suspense nel correre per arrivare in tempo, suspense che la partita ha poche chances di regalare.
Viterbo, come tutti sanno, è in una situazione imbarazzante: pochi giorni prima è stata mollata anche da Bade, ultima fuoriuscita dal crac economico del club, rimasto ora con una sola straniera (Butler) e 5 giocatrici di passaporto italiano (Magaddino, Piroli, Franchetti, Micovic e l'italo-americana Marchesano) che in A1 finora avevano avuto al massimo un'onesta carriera da comprimarie. Per la serie "piove sul bagnato", è indisponibile, anche se presente in panchina, Milica Micovic, che avremmo visto volentieri in campo, sia per i suoi trascorsi a Carugate e... al torneo di Binzago,
sia perché avrebbe messo un po' di pepe nella partita, duellando con le italiane del Geas a 6 mesi dai playoff di A2 dello scorso maggio. E' vero che ogni giocatrice al mondo sognerebbe di stare 40' in campo (o quasi) sapendo che, per quante boiate faccia, l'allenatore non la può tirar fuori, però temo che per le ragazze di Viterbo (come per lo staff tecnico, ovvio) la prospettiva di trascinarsi così per altre 18 giornate sia un incubo.
Una serata, insomma, che dell'A1 ha solo l'etichetta, purtroppo. E' un peccato anche perché nell'occasione sono ospiti gli atleti della "Special Olympics Italia", un programma sportivo per persone con ritardi mentali. Ma credo che si siano divertiti lo stesso, soprattutto nel dopopartita quando hanno imbastito una staffetta a squadre con le giocatrici. Comunque non tanto pubblico al PalaAllende rispetto alle prime due volte: 250, non di più. Ma è più che comprensibile, tra il tempaccio e la scarsa attrattiva dell'avversario. Attendiamo la prossima in casa con Faenza per capire intorno a quali cifre si stabilizzeranno le presenze una volta scemato l'effetto-novità.
Va bene, Crippa, sei anche una grande tiratrice da 3, lo ammetto, non ti incazzare così! (NB: le foto sono tutte da geasbasket.it)
Sulla partita inevitabilmente poco da dire. Per fortuna c'è la famiglia di Tillis in visita alla pargolona, pertanto motivata a darsi da fare a prescindere dalla facilità della partita, in cui le basta spingere ogni tanto per spaccare tutto: 20 punti, 10/17 al tiro, 15 rimbalzi. I suoi due pezzi migliori: un semigancio allo scadere dei 24" e un canestro al volo in contropiede su assist di Zanon. Poteva essere l'occasione per tentare una schiacciata: l'impressione dal riscaldamento è che, se spinge, ci possa arrivare. Sarà per un'altra volta. Penicheiro si prende solo due o tre tiri, limitandosi a qualche pennellata, tipo un assist schiacciato a terra in contropiede per Tillis e uno a tutto campo, altezza testa, per Frantini. La quale a sua volta ha smazzato in contropiede un bell'assist all'indietro per l'accorrente Zanon. Questi i lampi per tenere un po' desta l'attenzione. Da segnalare anche uno sguardo ironico di Penicheiro all'arbitro dopo un fischio a suo sfavore: che sguardo, ragaz.
Per il resto ha poco senso addentrarsi in analisi. Viterbo non è rinunciataria, si sbatte per quel che può (apprezziamo soprattutto Magaddino, ex compagna di Maiorano a Rovereto, nonché di Penicheiro a Parma), ma quanto può? Pochissimo. Due dati: primo cambio al 27' (e i cambi sono ragazzine del '91 che arrivano sì e no all'1,65); primi 13 tentativi da tre, sbagliati. In queste condizioni la partita ci mette poco a diventare imbarazzante, considerando che il Geas affonda i colpi solo in parte e ruota ampiamente tutte, ma nel giro di 4 minuti è già 13-2, nel giro di 16' è 33-11.
Solo qualche altro mini-spunto sulla Bracco: Arturi per la prima volta in quintetto insieme a Crippa e Penicheiro (visto che Viterbo ha 3 piccole); Crippa concretissima sia da sotto che da fuori (15 punti, 3/6 da 2, 2/3 da 3, 3/5 in lunetta, ovvero 5 liberi degli appena 6 tentati dal Geas); un po' bagnate le polveri di Twehues (1/6 da 3), mentre Frantini ha scaldato le sue alla distanza (alla fine 13 punti con 2/5 da 2 e 3/8 da 3); Zanon non ha sbagliato quasi nulla (13 con 6/8), Machanguana a riposo in attacco, ma muraglia difensiva su Butler; da rivedere Calastri (0/5 al tiro di cui, sigh!, un tentativo dal gomito che è finito fuori di 2 metri abbondanti. Ingeneroso il giudizio de "Il Giorno": "non benissimo invece Calastri, incapace di trovare il canestro, con un brutto 0/5 dal campo". Ma coach Galli nel dopopartita non era insoddisfatto di come sta giocando); buona intraprendenza per la '90 Genta che con un 3/4 al tiro firma i suoi primi punti in A1.
Frantini sembra partire per la tangenteInsomma, qualche motivo d'interesse c'è, però nel complesso ci s'annoia un po', inutile negarlo, pur col massimo rispetto per Viterbo. Pur filando via veloce, la ripresa è un lungo "garbage time" fino al 79-43 che è anche il massimo vantaggio Geas.
Nel dopopartita, tiene banco la famiglia di Tillis: in realtà non c'era il padre famoso ex pugile, bensì solo un clan femminile molto sorridente e gioviale, con madre di circa 1,80 di altezza e stazza notevole...
Assistiamo poi al saluto tra il capitano di oggi, Frantini, e quello di ieri, Censini, presente in tribuna. Grande scambio di gentilezze tra le due. Censo a Miky: «Non potevo lasciare le mie consegne in mani migliori». Miky a Censo: «Quando ci sei tu nel palazzetto, io sono solo la vicecapitana».
Alla fine andranno a mangiare la pizza fuori come ai vecchi tempi. L'indomani the General aveva l'importante derby Crema-Biassono, poi perso, ahilei.
Ma ecco il vero scopo del Comitato, che per una volta non è di attendere a oltranza le solite note (anche se dopo, così per sport, lo farà lo stesso), bensì di abbordare l'unica e somma
Ticha Penicheiro, divinità del basket mondiale che ci ha fatto l'onore di planare sul nostro umile suolo di Milano e dintorni.
Con grande disponibilità e pazienza da parte sua, il Comitato ottiene il privilegio di scambiare due parole, io in inglese e lei in italiano, tanto per crearci problemi da soli (invertendo le lingue funzionava forse meglio)... Ma lei con l'italiano se la cava benissimo. Sicché poi sono uscito dal palazzetto in stato confusionale e ci ho messo 45 minuti a ritrovare la macchina parcheggiata in lupo ai culi. E se poi me lo sono sognato, di parlare con Penicheiro? Mah.
Oh, Tichaaaa! (Qui mentre istruisce l'apprendista. Da notare il nero sotto l'occhio destro, residuo della partita di Ribera)Edited by meursault - 15/9/2009, 23:04