S. Vincenzo fra le società danneggiate
I dirigenti aspettano gli esiti dell’inchiesta e intanto si tutelano.
Arbitri indagati per una serie di partite che forse sono state truccate.
Per ora non è ancora stata fatta chiarezza a dovere, l’esito è incerto e non resta che aspettare di vedere che piega prenderanno gli eventi. Quel che è sicuro è che la vicenda di 'baskettopoli' ha creato un clima di incredulità all’interno del mondo della pallacanestro, con 44 persone indagate, tra fischietti e commissari, per aver pilotato i risultati di alcune gare nei campionati di B e C. Le partite nell’occhio del ciclone sono nove: Cecina-Montevarchi, playout di B2 del 14 maggio 2008, mentre della stagione in corso si menzionano Cecina-Arezzo (72-64), Cecina-Montevarchi (68-53), San Giovanni Valdarno-Colle Val d’Elsa (101-61); San Giovanni Valdarno-Figline (100-94), Cecina-Perugia (71-77), San Giovanni Valdarno-Sassari (80-68); San Vincenzo-San Giovanni Valdarno (79-81), Porto Empedocle-Amatori Messina (92-79), le prime tre di B dilettanti, le altre di C dilettanti.
Tra le società che avrebbero subito un danno salta fuori il nome di San Vincenzo che, nel frattempo, ha emesso un comunicato stampa in cui definisce la propria posizione: «Il consiglio direttivo dell’Asd Basket San Vincenzo in merito alle notizie apparse sulla stampa inerenti indagini che la procura della Repubblica di Reggio Calabria sta conducendo su gare “truccate”, cosiddetta “baskettopoli”, e dalle quali risulta coinvolta, come danneggiata, la nostra società, esprime profonda perplessità e indignazione, sia per il danno presumibilmente subito a livello di risultati sportivi, sia per il danno d’immagine che, a livello locale, il nostro sport sta subendo compromettendo il lavoro di tanti appassionati che ogni anno fanno veri salti mortali per mandare avanti l’ attività».
La Federazione al momento ha sospeso i tesserati (arbitri e commissari) oggetto di indagine, ma non ha adottato alcun provvedimento a tutela delle società coinvolte. Il consiglio del Basket San Vincenzo si riserva di adottare, al termine dei campionati, in mancanza di decisioni degli organi preposti, tutti quegli atti necessari a tutelare l’associazione in sede penale, amministrativa, civile e sportiva.
Anche il tecnico Paolo Cosimi ci tiene a precisare personalmente il punto di vista che già si legge esplicitamente nella comunicazione della società: 'Non vorrei che qualcuno intendesse le mie parole come giustificazione della retrocessione - puntualizza - Questa vicenda, comunque vada a finire, lascia l’amaro in bocca a chi fino a oggi ha creduto nella pallacanestro come a uno sport diverso. Ho giocato per oltre vent’anni e allenato per oltre trenta, ho avuto anche delle discussioni con gli arbitri e una sola squalifica, ma mai ho dubitato dell’onestà di un fischio, anche contrario, né ho pensato alla possibilità di combine per favorire quello o quell’altro. Ho preso atto dal sito della Lnm che il presidente federale Meneghin è stato ascoltato a Reggio Calabria e, successivamente, è stato emesso un comunicato nel quale si sottolinea come le società coinvolte siano solo' di serie C. Questo è davvero preoccupante'.
Lo sfogo prosegue: 'La maggior parte delle gare sono arbitrate da signori in grigio provenienti da altre regioni proprio per garantire l’imparzialità di giudizio. Per quel che ci riguarda, quest’anno abbiamo avuto motivo di lamentarci, specialmente in casa, in merito alla gestione arbitrale delle gare ma ogni volta abbiamo sportivamente accettato il verdetto del campo, consci della buona fede del sistema. È proprio questo il punto: il dubbio sull’onestà rischia di minare il nostro sport. Quali saranno le reazioni del pubblico, dei giocatori, dei coach di fronte a fischi, magari in buona fede, comunque figli dell’errore?'.
'Il fatto è che l’epilogo della vicenda appare ancora estremamente lontano e questo non fa che alimentare il clima di agitazione. 'Cosa può succedere? Questo è l’enigma - dice Cosimi - La giustizia ordinaria farà il suo corso ma i tempi saranno sicuramente più lunghi rispetto all’inizio dei prossimi campionati. Cosa faranno la Fip e la Lega? Troveranno il sistema di risarcire in qualche modo le presunte vittime o faranno finta di nulla in attesa dei verdetti? In questo caso una società che potrebbe sentirsi danneggiata, magari da una retrocessione o da un mancato accesso ai playoff, potrebbe chiedere giustizia sportiva subito e, in caso di diniego, ricorrere al Tar per far valere i propri presunti diritti con una escalation che potrebbe portare al blocco dei campionati'.
'Per quel che mi riguarda - conclude il coach - continuerò a lavorare cercando di insegnare la pallacanestro ai nostri giovani, poi tra giugno e luglio potrò valutare se questo sport meriterà ancora di far parte della mia vita come lo è da quando avevo 12 anni'.
Azzurra Saggini
Il Tirreno - 09/05/2009 12:37