DEL FES AVELLINO, Forza lupi!

GRANDE SUD CHE SARA' (ctz. Edoardo Bennato)

Coach Giovanni Perdicchizzi agli albori della stagione 2011-2012, allorché allenava l'Orlandina basket in una breve intervista disse:” è più facile far venir un giocatore americano da Hollywood che un italiano a Sud-Italia”.
Dopo 7 anni quelle parole quasi profetiche sono insite in questa lega oramai in maniera virale.
La geografia del basket, per la quasi totalità è al di sopra del Rubicone ed è diventata oramai una tacita confederazione di passaggio dei top player italiani.
La maggior parte dei giocatori presenti nelle terre del nord non ha intenzione di scendere lì, neanche fosse l'oltre mura del Vallum Hadriani, ovvero terre austere, barbare e soprattutto scomode.
Ma del resto basta poco per trovare una squadra non lontano dalla movida meneghina o dalle altre piazze limitrofe alle terre nordiche.
Le proposte del Sud non hanno attenzione, qualcuno ha il partner all'interno della società, oppure nella città in cui gioca e quindi o rimane lì o al massimo si sposta di 300km.
Altri trovano scomodo spostarsi per i motivi più futili ma ancor di più per qualità della vita, decisamente superiore nell'arco nord-italico.
Ma tanto oramai gli interessi sociali-personali hanno di gran lunga superato quelli tecnici ed addirittura in alcuni casi anche economici degli stessi cestisti.
Si preferisce una comoda luxury box al Mediolanum Forum nelle notti europee o al massimo finire nella quiete non oppressiva delle smart-city circondariali.
Ed il Sud? No non è solo il sud, il problema è già da Roma, ma poi sotto dove si azzarderebbero ad andare? Ah si in piazze ove vengono insultati, derisi ed umiliati dai tifosi? Macché sono solo professionisti da decine e decine di migliaia di euro e non possono sopportare tutto quello.
E poi 800 km per risalire a casa? Aeroporto si ma a Napoli! Ah si già c'è il marchio indelebile del Regno delle Due Sicilie.
Come non ricordare che la Nazionale italiana di basket ha fatto la sua ultima comparsata al sud nel lontano 2010 in quel di Bari (testimone oculare ed ancora vivente ahimè di quell'Italia-Finlandia).
Prendete questo messaggio come un piccolo pensiero malizioso, in 10 anni in quei luoghi sotto gli occhi indiscreti del DelMauro ne ho sentite tante.
Il Sud non è luogo di scelte, accogliamo giovani promesse assetate di emergere e di voler dimostrare tutto quello che hanno.
Troveremo in un americano nel corso della stagione quella voglia di Sud che un player italiano non avrà neanche per una partita di beneficenza a Reggio Calabria.
Il mio in bocca al lupo infine a Capo d'Orlando, il basket ha bisogno di Sud e di piazze solari come la ridente cittadina siciliana.
Non nascondo sull'ultimo punto anche i motivi culinari del personale supporto alla compagine paladina 😛.