| Mentre Milano si preoccupa, a Madrid è già allarme Javier Maestro, firma di encestando.es, analizza la situazione attuale del Real Madrid. E non sono tutte rose e fiori. Anzi. Ecco la traduzione completa. Mentre Efes, Milano, Fenerbahce e Barcellona mantengono un budget tra i 21 e i 28 milioni di euro, il Cska gira intorno ai 37 e il Panathinaikos punta ad investire dopo due anni di moderazione, il Real Madrid non è all’altezza. E’ molto facile parlare di conquista della “novena” (la nona, il Real ha infatti 8 coppe dei campioni in bacheca, ndr), un altro è mettere i soldi per riuscirci. Florentino Perez, nel giorno della presentazione del nuovo sponsor Teka, ha parlato di sogno “novena”; annunciando però il taglio di un milione nel budget per la pallacanestro.
Così è difficile. Nel mercato sono già passati Saric, Krstic, Doellman, Gentile, Satoransky, Goudelock, Delaney, ma il Real non ha preso nessuno.
La base di squadra è molto buona, certo, però servono almeno tre ottimi ritocchi. Serve un buon play, che porti Llull a giocare più minuti da guardia, e che dia fiato a Rodriguez, oltre ad un attaccante più completo di Darden nel ruolo di guardia. E se Mirotic se ne va, qualcuno dovrà garantire lo stesso peso, e la stessa versatilità. Se dovesse rimanere, cosa molto difficile, serve comunque un giocatore che completi il reparto, visto che Reyes disputerà la Coppa del Mondo e comunque sarà un anno più vecchio.
Ci sono buoni giocatori sul mercato, ma che possano garantire il salto di qualità al Real Madrid è tutto da vedere. La prossima Final Four sarà a Madrid, per chiunque siederà sulla panchina sarà una vera ossessione. D’altronde, è un titolo che manca ormai dal 1995.
La scorsa estate, il taglio del budget portò a due decisioni pesanti: l’addio di Carlos Suarez (ora a Malaga, ndr) e il mancato intervento in primavera sul roster, per garantirsi almeno 13 uomini disponibili in caso di infortuni.
All’interno del Madrid, intanto, ci si continua a lamentare per il divario economico con il Barcellona, che potrebbe salire a 6 milioni dopo l’ultimo taglio voluto da Perez. Il Barca costruirà certamente un roster di 14 uomini: un’assicurazione contro gli infortuni, e un riposo assicurato per i giocatori principali.
Di certo, Perez ha molte cose da mettere in chiaro. La polisportiva è monopolizzata dal calcio molto più che negli anni precedenti, e il basket è sempre più ai margini. Ma quando si vince, cresce anche il prestigio. Sono molti gli indizi di questo disinteresse per la sezione cestistica.
La situazione di Laso è emblematica. Assurdo far passare dieci giorni senza mai aver dato un messaggio, di conferma o di licenziamento.
Un’altra spia, come già detto, è il mancato intervento sul mercato, tra febbraio e marzo, per sostituire anche solo temporaneamente gli infortunati Draper e Carrol. Una spesa da 200-300 mila euro, non di più, poco per un club che spende già 527 milioni di euro, e che sarebbe stata utile per far rifiatare Fernandez, Rodriguez e Llull.
Infine, c’è il caso Mirotic. Come riportato da Carlos Sanchez di Onda Madrid, i Bulls pagheranno 2.500.000 euro. Ma questi soldi finiranno al club, non alla sezione basket.
Oltretutto, un club come il Madrid non avrebbe dovuto permettere di ritrovarsi, ancora a luglio, senza conoscere il destino del giocatore. Una soluzione doveva già essere studiata tra aprile e maggio. Pianetabasket
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