Basket Café Forum

dolori ginocchia morbo Osgood Schlatter

« Older   Newer »
  Share  
gila58
view post Posted on 12/2/2007, 21:17




Mio figlio ha 14 anni e gioca a basket, da tre anni circa occasionalmente accusa dolori alle ginocchia e dopo alcune visite è stato diagnosticato che si tratta del morbo di Osgood Schlatter. In questo periodo il dolore è più forte del solito.
Tutti dicono che non c' è niente da fare e che passera con la crescita, qualcuno parla di sospendere l'attività sportiva altri dicono che non serve, basta fermarsi quando il dolore è troppo forte.
Lui chiaramente di fermarsi non ne vuole sapere.
Mi chiedevo se qualcuno può darmi qualche consiglio? grazie
 
Top
view post Posted on 12/2/2007, 21:40
Avatar

Il Genio Della Lampada

Group:
Member
Posts:
3,457

Status:


da: Enciclopedia Medica OnLine

CITAZIONE
OSGOOD-SCHLATTER (malattia di)

Definizione Il morbo di Osgood-Schlatter è una affezione che colpisce in leggera prevalenza i maschi fra i 10 e i 15 anni, spesso bilateralmente (nelle femmine fra gli 8 e i 13 anni).
Statisticamente tale malattia è tre volte più frequente nei maschi che nelle femmine.

Il meccanismo con cui si genera è legato alla situazione della zona anatomica colpita: la tuberosità o apofisi tibiale anteriore ossifica (cioè si indurisce) in ritardo rispetto ad altre parti della tibia e pertanto rimane più morbida. La risposta alle sollecitazioni provocate dalla trazione esercitata dal tendine rotuleo che vi si inserisce consiste in un’infiammazione della zona.

Di solito coloro che sono colpiti da tale malattia sono soggetti che praticano attivamente sport (calcio, corsa, pallavolo, ginnastica, ecc.) ed ha una storia naturale quasi sempre benigna.

Durante l'attività sportiva, in cui si verifica una ripetuta estensione del ginocchio, si determinano, nel punto di inserzione con l’apofisi tibiale, delle microfratture cartilaginee con successivi fenomeni infiammatori locali che provocano dolore, soprattutto dopo sforzo, e tumefazione. Quando l'apofisi tibiale si ossifica completamente, l'inserzione del potente tendine rotuleo non avviene più su una debole struttura cartilaginea, ma su una zona ossea e così il dolore si esaurisce.


--------------------------------------------------------------------------------

Diagnosi
La diagnosi è clinica per la presenza di dolore e di tumefazione nella sede dell'apofisi tibiale.
Può essere confermata radiologicamente mostrando la frammentazione dell'apofisi tibiale

--------------------------------------------------------------------------------

Sintomi
I sintomi sono costituiti dal dolore, soprattutto alla palpazione, e talvolta da tumefazione della zona. E’ utile eseguire un esame radiografico per confermare la diagnosi (si evidenzia una irregolarità della tuberosità anteriore della tibia, talvolta con una sua frammentazione).

--------------------------------------------------------------------------------

Terapia
La terapia prevede l’applicazione di borsa del ghiaccio (crioterapia), pomate locali o cerotti antinfiammatori e occasionalmente farmaci antidolorifici. Nei casi acuti è utile il riposo funzionale, che tuttavia non è mai necessario. Si può dire che i giovani pazienti possono autoregolarsi, svolgendo attività nei periodi di minor disturbo per sospenderla in caso di dolore forte.
In complesso l’evoluzione è quasi sempre benigna con una guarigione spontanea completa alla fine dell’accrescimento osseo; molto di rado permane il dolore anche in età post-puberale: in questi eccezionali casi si rende necessario un piccolo intervento chirurgico per asportare il nucleo osseo frammentato. Successivamente la ripresa sportiva è consentita in tempi relativamente brevi.

E inoltre da Studio Sport 2000:

CITAZIONE
Nel mese di giugno si presenta in studio, accompagnata dalla mamma, un'appassionata giocatrice di Basket, Cristina, 14 anni, sofferente da qualche tempo di dolori al ginocchio destro.
Cristina è reduce da una visita ortopedica che le ha diagnosticato un principio di morbo di Osgood Schlatter, un problema abbastanza frequente nei ragazzi in età evolutiva, legato ad un addensamento di calcio sul legamento rotuleo (alla base della rotula) causato da una trazione del muscolo retto femorale (quadricipite, parte anteriore della coscia), che non si "allunga" e quindi non segue la crescita del femore. Tale trazione, oltre al dolore, può causare una deformazione ossea.
L'ortopedico, quindi, impone a Cristina una sospensione dell'attività sportiva per almeno 6 mesi mitigandola con la frase sibillina: "…poi vedremo come evolverà la situazione".
Mentre la mamma di Cristina mi sottopone il caso, la ragazza scoppia in un pianto disperato: "Io non voglio smettere con il basket, ne ho già passate abbastanza, voglio continuare a giocare e divertirmi!"
Chiedo spiegazioni e le mamma inizia a raccontarmi che, precedentemente, Cristina ha già avuto problemi fisici a causa di una scoliosi dorso-lombare ad ampio raggio e con bacino slivellato a destra (ala iliaca più alta di 9 mm.). Questa problematica l'ha obbligata per 3 anni (1999-2001) a portare un corsetto ed un plantare, pregiudicando almeno in parte l'attività motoria, oltre a sottoporla ad un indiscutibile carico emotivo.
Dal controllo posturale emerge che: le spalle sono elevate e la destra è anteposta; lo spazio vuoto tra il braccio ed il tronco più aperto a sinistra (triangolo della taglia sinistro più aperto); scoliosi dorsale destra con gibbo (gobbetta); gluteo sinistro più basso; respirazione prettamente toracica (limitata); ginocchia in recurvatum e caviglie bloccate.
Iniziamo quindi la terapia, in cui faccio eseguire a Cristina un esercizio di quadrupedia per allungare la catena muscolare posteriore ed alleggerire, di conseguenza, la muscolatura del quadricipite, che crea forti compressioni al ginocchio.
Al tempo stesso metto in asse il rachide (colonna vertebrale) per portare la curva scoliotica in correzione, utilizzando particolari posizioni degli arti superiori.
Al termine di questo esercizio, ripetuto tre volte per 5 minuti cadauna, Cristina si accorge che qualche cosa è cambiato: gli arti inferiori sono più leggeri, i piedi appoggiano meglio al suolo e "… il dolore al ginocchio è diminuito del 50%".
Proseguiamo il trattamento con esercizi di destrutturazione e mobilizzazione della caviglia (flessione dorsale e plantare del piede in postura) e dell'anca, che risultano bloccate.
Tale lavoro, attraverso tensioni mirate ad allungare sempre la catena muscolare posteriore "dalla testa ai piedi", permette a Cristina di riprendere il suo posto in squadra (l'allenamento non era stato mai sospeso) dopo solo tre sedute, lasciandole un unico, piccolo fastidio quando sale le scale.
Ancora due sedute, abbinate al lavoro a casa, ed è pronta per le vacanze in montagna.
E' proprio da lì che Cristina mi invia un messaggio di felicità, in dice che, dopo una camminata di qualche ora su sentieri sia in salita che in discesa, il ginocchio è praticamente perfetto; inoltre continua a giocare a basket con le amiche, proprio come se nulla fosse successo!

Ciao ciao
 
Web  Top
Alphonsoi726
view post Posted on 12/2/2007, 21:55




CITAZIONE (gila58 @ 12/2/2007, 21:17)
Mio figlio ha 14 anni e gioca a basket, da tre anni circa occasionalmente accusa dolori alle ginocchia e dopo alcune visite è stato diagnosticato che si tratta del morbo di Osgood Schlatter. In questo periodo il dolore è più forte del solito.
Tutti dicono che non c' è niente da fare e che passera con la crescita, qualcuno parla di sospendere l'attività sportiva altri dicono che non serve, basta fermarsi quando il dolore è troppo forte.
Lui chiaramente di fermarsi non ne vuole sapere.
Mi chiedevo se qualcuno può darmi qualche consiglio? grazie

Un mio compagno di squadra ci ha convissuto(si dice cosi no?)per circa due anni..Lui si è fermato per circa tre mesi mi pare, poi riprese, e giocava con dei lacci alle ginocchia particolari..Cmq giocava fino a che il dolore non diventava insopportabile..Ora cmq tutto è passato e gioca ancora con me, negli under 19..
 
Top
mirco91
view post Posted on 17/2/2007, 12:46




guarda te lo dico per esperienza personale.....dipende dalla gravità della situazione......
all'età di tuo figlio cioè due anni fa ebbi lo stesso problema i consigli erano identici c'era chi diceva di stare a riposo e chi di continuare......io ovviamente optai per la seconda ma col passare del tempo mi ritrovai a non poter più giocare perchè la situazione si era aggravata...(adesso ho ripreso a giocare doppo un piccolo periodo di pausa e sto benissimo).......il mio consiglio è di far scegliere a lui in base alle sue condizioni fisiche...se se la sente fallo continuare...se no bastano pochi mesi di riposo come ha fatto l'amico di alphonsoi
 
Top
il dirigente
view post Posted on 18/2/2007, 10:31




Consigli vari (soggettivi): innanzitutto meglio che giochi sul parquet, io farei un allenamento e la partita(se vuole il coach) distanziati di 3 giorni e appena finito allenamento metterei il ghiaccio per tutta la sera.....
 
Top
gila58
view post Posted on 20/2/2007, 20:27




Ringrazio tutti per i consigli, mi pare di capire comunque che non c'è una ricetta precisa, mi chiedevo però se c'è qualche esercizio di strecing o massaggio che può essere di aiuto......
 
Top
view post Posted on 3/3/2007, 22:44

Set... Ready... Go!

Group:
Member
Posts:
11,197
Location:
Faenza

Status:


Stretching é antitetico alla sopportazione del dolore che il morbo implica. Prima di farlo giocare bisogna che il ragazzo si scaldi anticipatamente rispetto ai suoi compagni di squadra. Un buon riscaldamento permette al ragazzo di avere meno dolore per la partita/allenamento. Fare ghiaccio ogni qual volta il ragazzo sia sottoposto ad uno sforzo fisico. Massaggi sono pressoché inutili dato che il morbo interessa una zona osseo-cartilaginea
 
Top
DW3
view post Posted on 8/3/2007, 17:43




CITAZIONE (Mak#13 @ 3/3/2007, 22:44)
Stretching é antitetico alla sopportazione del dolore che il morbo implica. Prima di farlo giocare bisogna che il ragazzo si scaldi anticipatamente rispetto ai suoi compagni di squadra. Un buon riscaldamento permette al ragazzo di avere meno dolore per la partita/allenamento. Fare ghiaccio ogni qual volta il ragazzo sia sottoposto ad uno sforzo fisico. Massaggi sono pressoché inutili dato che il morbo interessa una zona osseo-cartilaginea

quali esercizi dovrei fare in riscaldamento???(sono il ragazzo in questione,grazie per i consigli :yes: :yes: :yes: )
 
Top
giba87
view post Posted on 9/3/2007, 13:48




CITAZIONE (DW3 @ 8/3/2007, 17:43)
CITAZIONE (Mak#13 @ 3/3/2007, 22:44)
Stretching é antitetico alla sopportazione del dolore che il morbo implica. Prima di farlo giocare bisogna che il ragazzo si scaldi anticipatamente rispetto ai suoi compagni di squadra. Un buon riscaldamento permette al ragazzo di avere meno dolore per la partita/allenamento. Fare ghiaccio ogni qual volta il ragazzo sia sottoposto ad uno sforzo fisico. Massaggi sono pressoché inutili dato che il morbo interessa una zona osseo-cartilaginea

quali esercizi dovrei fare in riscaldamento???(sono il ragazzo in questione,grazie per i consigli :yes: :yes: :yes: )

come ti ha detto DW3 basta che ci metti il ghiaccio ogni volta che finisci di fare uno sforzo fisico.
Devi sopportare il dolore e per scaldarti basta che fai un po' di corsetta prima di cominciare ogni allenamento, così come nelle partite.
Deve essere però sempre un riscaldamento progressivo: cominci piano, quasi camminando e via via aumenti
 
Top
DW3
view post Posted on 9/3/2007, 15:25




CITAZIONE (giba87 @ 9/3/2007, 13:48)
CITAZIONE (DW3 @ 8/3/2007, 17:43)
CITAZIONE (Mak#13 @ 3/3/2007, 22:44)
Stretching é antitetico alla sopportazione del dolore che il morbo implica. Prima di farlo giocare bisogna che il ragazzo si scaldi anticipatamente rispetto ai suoi compagni di squadra. Un buon riscaldamento permette al ragazzo di avere meno dolore per la partita/allenamento. Fare ghiaccio ogni qual volta il ragazzo sia sottoposto ad uno sforzo fisico. Massaggi sono pressoché inutili dato che il morbo interessa una zona osseo-cartilaginea

quali esercizi dovrei fare in riscaldamento???(sono il ragazzo in questione,grazie per i consigli :yes: :yes: :yes: )

come ti ha detto DW3 basta che ci metti il ghiaccio ogni volta che finisci di fare uno sforzo fisico.
Devi sopportare il dolore e per scaldarti basta che fai un po' di corsetta prima di cominciare ogni allenamento, così come nelle partite.
Deve essere però sempre un riscaldamento progressivo: cominci piano, quasi camminando e via via aumenti

grazie mille!!!! :yes: :yes: :yes: :yes:
 
Top
MacoC09
view post Posted on 3/4/2007, 17:36




Ciao!

Anche a me è stato diagnosticato il morbo di Osgood Schlatter, più o meno all'età di 12 anni.

Non ho un consiglio da darti perchè non sono un dottore però ti posso dire che ho fatto attività fisica costantemente fino ad ora (ho fatto molto nuoto, dai 6 ai 12 anni, poi ho cominciato a giocare a basket), ho sempre fatto allenamento tranne nei mesi estivi e quando sentivo che il dolore diventava più forte riducevo l' intensità dell'allenamento, senza fermarmi.

Ora ho 22 anni e il dolore non si fa più sentire (già nei primi anni di liceo non lo sentivo), quindi non preoccuparti, è solo una questione di tempo!

Ciao! ;)
 
Top
Sborrone13
view post Posted on 3/4/2007, 23:04




guarda t posso dire ghiacchio alla fine di ogni allenamento, nn dopo la doccia subito prima della doccia (circa 10 min.) poi a casa a cena facendo 10 min di ghiacchio e dieci di riposo.....

in allenamento t consiglio uno di quei cinturini tipo contenitivi di poco costo circa 20 € molto validi!!!!!!!

ricorda questo morbo passa dopo svariati anni io l'ho avuto dai 12 fino ai 18 anni fai te.... cioè fincheè cresci....

puoi anche mettere qualche cerotto antifiammatorio "trans act " inizia a diventare caro questo prodotto!!! Però dagl'effetti miracolosi venduto in farmacia!!!! fammi sapere!!!!! ciao ciao
 
Top
torio
view post Posted on 14/4/2007, 00:16




ma il problema che se i ragazzi non si fermano subito quando il dolore aumenta questo può provocare problemi alle cartilagini quando arrivano ai 30 anni ha un fondamento scientifico?

a me è stato detto da un fisioterapista di cui mi fido molto (x un mio ragazzo) e che mi ha poi consigliato di far fare una radiografia.

1 mese di stop subito.
 
Top
Sborrone13
view post Posted on 16/4/2007, 21:04




ma va la nooooo tranquillo!!!! se proprio nn hai un male cane nn serve fermarti!!!! tranquillo!!!!!
 
Top
mammamiporti?
view post Posted on 17/4/2007, 15:42




Noi abbiamo fatto così:
in fase acuta (non riusciva a camminare normalmente): riposo assoluto e anti-infiammatorio.
in fase non acuta: eventualmente il cinturino (che dà sollievo).

Uno degli ortopedici pediatrici migliori del Gaslini mi ha assicurato che è solo una questione di sopportabilità del dolore e che non è necessario interrompere l'attività sportiva se non in fase molto acuta perchè non ci sono conseguenze fisiche.
Il ragazzo deve imparare a sopportare il dolore e a fermarsi quando ha male.
I tempi di guarigione, se così la vogliamo chiamare, sono lunghi e purtroppo più si manifesta presto e più dura a lungo. Deve imparare a conviverci ... certo che se invece di giocare a basket andava in piscina questi problemi non ce li avrebbe avuti.

Auguri a tutti
 
Top
49 replies since 12/2/2007, 21:17   25353 views
  Share