| Inseguimento a 190 all'ora: prima multa per la nuova Lamborghini della polizia
Più "volante" di così non si può. E se qualcuno ha dubbi provi a chiederlo a quel frettoloso automobilista che ieri, mentre viaggiava a 190 all'ora sull'Autosole, si è visto affiancare da un bolide con i lampeggianti, la sirena e la fiancata biancoceleste. In altre parole, dalla spettacolare Lamborghini Gallardo da un mese in dotazione alla polizia. > Vai alla galleria fotografica Il battesimo della supercar - un missile da 500 cavalli, 300 chilometri orari, oltre 200 mila euro ed equipaggiamento degno di James Bond - è avvenuto nei pressi di Mentana, nel tratto che collega la barriera di Roma Nord con quella di Roma Sud. La pantera era ferma in un'area di servizio quando, i due agenti a bordo, hanno visto sfrecciare in autostrada un'Alfa 156. Scattato immediatamente l'inseguimento, è stato un gioco da ragazzi raggiungere il pirata. Grazie alla tecnologia di cui è dotata la Lamborghini, i poliziotti hanno accertato che l'Alfa 156 stava andando a 190 chilometri orari. Così si sono affiancati e hanno fatto segno di accostare. L'automobilista ha detto agli agenti che mai si sarebbe aspettato di trovarsi in una situazione simile e si è augurato che l'autovelox di bordo abbia commesso un errore, ma non ha potuto evitare di consegnare la patente per il ritiro. Ad amici e parenti potrà almeno raccontare di esser stato il primo italiano ad esser fermato da una macchina da corsa "travestita" da auto della polizia. Da fantascienza gli strumenti di bordo in dotazione. Nella Gallardo c'è infatti il navigatore satellitare con microtelefono GSM, il sistema Provida per la registrazione di violazione e trasmissione in diretta di immagini, il collegamento diretto alla banca dati di Polizia, il sistema di riconoscimento targhe Elsag "Autodetector" e i normali apparecchi VHF-Polizia. E visto che l'abitacolo della Lamborghini è quello che è, i tecnici bolognesi e della polizia sono stati costretti a infilare alcuni dispositivi in mezzo ai sedili. Semplicemente spettacolari, poi, i due ganci sulla porta per ospitare la classica paletta bianca e rossa. Precedenti? Sembrerà strano, ma ci sono. I romani più attempati, ad esempio, non possono non ricordare la mitica Ferrari 250 GTE 2+2, che entrò in servizio il 24 novembre 1962 e in pochi giorni passò agli onori delle cronache capitoline. Tutta nera, con la scritta Squadra Mobile 555.555 sulla portiera (questo il numero del Pronto Intervento della questura di Roma) sfrecciava a 225 chilometri di velocità e diventò l'imbattibile alleata di un fortunato poliziotto chiamato a guidarla: il brigadiere, poi maresciallo, Armando Spatafora. Nato a Siracusa nel 1927, Spatafora diventò ben presto leggendario per aver disceso (al volante della Ferrari) dalla scalinata di Piazza di Spagna.
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