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Della satira..., ...ovvero del diritto alla libertà di parola...

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fede(Buzzer)
view post Posted on 12/2/2008, 18:40 by: fede(Buzzer)
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CITAZIONE (The MailMan @ 12/2/2008, 17:56)
Addio ad Angese, maestro di satira
Le ceneri sepolte sotto una pietra



VIGNETTISTA Angese, all'anagrafe Sergio Angeletti, maestro ribelle della satira, è morto ieri mattina all'età di 56 anni dopo una lunga agonia in una clinica per cure palliative di Perugia. Ne dà notizia l'amico Jacopo Fo con una lunga lettera pubblicata sul blog di Angese. Sulla homepage l'annuncio della cerimonia per sabato 23 febbraio in onore della sepoltura delle ceneri, che verranno tumulate nella Libera università di Alcatraz, fondata dallo stesso Fo a Santa Cristina di Gubbio.

Nel lungo testo Jacopo Fo scrive che il geniale disegnatore è stato stroncato "da una malattia che non aveva lasciato speranze", dopo averlo colpito solo tre mesi fa. "Il corpo del grande Sergio Angese verrà bruciato" scrive ancora nel lungo messaggio dedicato all'amico e artista. "Le ceneri saranno sepolte nel territorio libero dell'università di Alcatraz secondo le sue ultime volontà. Sulla strada che va alla torre, là dove sono le pietre dipinte, seppelliremo l'urna con le sue ceneri sotto una grande pietra sulla quale sarà dipinto Astarte, il suo cavallo. Chi passerà da quelle parti potrà parlare ad Angese. Lui ha promesso che ascolterà. Che tu possa cavalcare in eterno nelle praterie del cielo".

Nato a Roma nel 1952, Angese ha iniziato a pubblicare i suoi lavori sul quotidiano Paese Sera, prima di entrare nella redazione di Il Male, il settimanale che tra il 1978 e il 1982 fu la fucina della satira politica italiana. Angese vi collaborò con Jacopo Fo, Vauro, Pino Zac, Andrea Pazienza, Vincino e altri giovani talenti. Ha collaborato in seguito alla redazione del diario di Smemoranda e a diversi periodici fra cui Linus, Tango e Cuore (supplementi satirici dell'Unità), il settimanale L'Espresso e Satyricon (supplemento di Repubblica).

Negli anni Ottanta ha lavorato per la rivista Zut; creò anche un suo mensile, L'eco della carogna, durato tuttavia solo sei mesi, un tempo sufficiente tuttavia per fargli guadagnare il premio satira politica di Forte dei Marmi. Al pari di quella di Altan e Vauro, la satira di Angese ha avuto fra gli anni Ottanta e Novanta tra i suoi bersagli preferiti le vicende della cronaca politica italiana, specie quelle riguardanti lo scandalo di tangentopoli e la crisi di alcuni fra i principali partiti politici, come la Dc e il Psi.

Angese viveva da molti anni in Umbria e a Perugia aveva anche fondato la prima "scuola di giornalismo disegnato" d'Italia. Nel 1994 ha pubblicato il libro illustrato Ciao vacca! e nel 1997 il volume satirico a fumetti Sono un azionista Telecom.

Fin qui la biografia ufficiale, ma è ancora Jacopo Fo a raccontare la situazione dell'amico artista dal suo punto di vista, "un genio al quale è stato impedito di lavorare, di produrre le sue infinite idee". "Uno dei più grandi disegnatori italiani" scrive sul blog, "giornalista e vignettista acuto, originale e geniale, al quale questo sistema di merda ha negato la possibilità di lavorare (...) Dentro di me io piango il fratello che mi ha lasciato, ma sento che sia giusto innanzi tutto ricordare che era un combattente della libertà di pensiero, armato di un pennello sublime. E credo sia giusto dire che molto nella sua malattia ha pesato l'essere cacciato, esiliato, lasciato per anni senza lavoro".

Sergio ha collezionato una quantità incredibile di porte sbattute in faccia, si legge ancora, ma non ha mai mollato. "Ha continuato giorno dopo giorno a pubblicare le sue straordinarie storie su www.angese.it. Giorno dopo giorno, nonostante nessuno lo pagasse per farlo. Incredibile costanza. E' andato così avanti per anni. Tentando continuamente nuove strade, resistendo nel dialogo con un pubblico di amanti della satira che lo avevano scovato nella rete".

"Lascia una casa che ha costruita pezzo per pezzo e che è un capolavoro di eleganza e fantasia. Lascia una quantità enorme di disegni e storie. E molti amici. Per ultimo ci ha regalato anche l'esperienza di vedere un uomo che affronta la morte con chiara coscienza della sua imminenza, continuando a vivere e amare la vita (...) Sergio se ne è andato con grande eleganza, magro da far paura, con in testa il basco con la stella rossa, la barba quasi bianca, estremamente bello anche se scheletrico".

Le ultime parole del lungo messaggio sono dedicate alla tenera assistenza della moglie Ceres, che gli è stata vicino giorno e notte, e all'Hospice di Perugia, una clinica per le cure palliative dove "infermieri e dottori sono gentilissimi e presenti. E soprattutto riescono a compiere il miracolo di farti arrivare alla morte senza dolore aiutandoti anche psicologicamente. Uno spazio umano dove Sergio ha potuto concludere con dignità la propria vita".

http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/p...rto-angese.html

ciao.

cordialità

Mi mancheranno i suoi tratti graffianti ed il suo umorismo... Addio Sergio.
 
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