Basket Café Forum

S.S.C. NAPOLI

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Cicero
icon1  view post Posted on 9/9/2006, 17:17




Visto che il topic non c'è lo creo io...in onore della favolosa vittoria di oggi contro il Treviso...
eccezion fatta per quel minuto di follia di Paolo Cannavaro, la squadra ha dato una gran bella risposta a tutti queli che aspettavano di vedere di cosa fosse capace questo Napoli...
Bucchi spietato, De Zerbi favoloso e Calaiò ammirevole...image image image

Treviso abbattuto...pensiamo alla prossima! :)

Edited by Cicero - 23/9/2006, 11:21
 
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Cicero
view post Posted on 10/9/2006, 09:49




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l'esultanza di christian bucchi dopo il terzo goal!
 
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enzopazzia69
view post Posted on 10/9/2006, 15:39




GRANDI.... GRANDI,,,, GRANDIOSI

SUL 3A 2--- UN PO' MI SO CAGATO ADOSSO
 
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Cicero
view post Posted on 11/9/2006, 09:58




CITAZIONE (enzopazzia69 @ 10/9/2006, 16:39)
GRANDI.... GRANDI,,,, GRANDIOSI

SUL 3A 2--- UN PO' MI SO CAGATO ADOSSO

Io ti dico una cosa: ero andato al cesso sul 3-0.......torno dopo 3 minuti e sono sul 3-2......ci stavo per tornare in bagno.......... :lol: :lol: :lol:
 
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Cicero
view post Posted on 13/9/2006, 07:09




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Si diverte, giocando. Gioca per divertire. Roberto De Zerbi, il giocatore che eccita la fantasia dei napoletani, è capitato nel posto giusto al momento giusto. Al San Paolo stavano aspettando proprio uno come lui. Abituati ai numeri di Maradona e Zola, ma anche alle prodezze di Di Canio e Benny Carbone, per anni avevano atteso invano un giocatore che sapesse andarsene in dribbling, fornire assist, indirizzare i calci da fermo nel sette della porta avversaria. A De Zerbi, non ancora al massimo dei giri, è bastato poco per stregare una folla ormai stanca di vedere un calcio piatto, scontato, senza più lampi di genio: un paio di numeri contro l’Inter e la Juve durante il trofeo Moretti, assist con il Frosinone, un servizio al bacio per Bucchi con la Juve in Coppa Italia e un altro ancora per lo stesso compagno con il Treviso oltre a tocchi di classe pura nel corso della stessa gara. Può dare di più, chi ha avuto modo di seguirne la maturazione negli ultimi quattro campionati (3 a Foggia, 1 ad Arezzo, 1 a Catania) sa che De Zerbi, specie se trova la situazione tattica ideale, è capace di esaltarsi a tal punto da trascinare da solo la propria squadra alla vittoria. A chi si domanda come mai un bresciano possieda tanto estro e gusto per la giocata alla sudamericana, replica: « Mio padre è originario di Oppido Mamertina nel Parco Nazionale dell’Aspromonte e nelle mie vene scorre anche un po’ di sangue sudista ». Suo padre Alfredo gestisce un ristorante a Brescia. Quando seppe che Roberto era passato al Napoli offrì pizza e birra ai tanti napoletani che risiedono da qualle parti, tanta la gioia. Immaginava che nel tempio che fu di Maradona e Zola, suo figlio si sarebbe esaltato ancora più di Foggia dove aveva contribuito ad una promozione in C1 o di Catania dove era stato decisivo per la conquista della serie A. E sempre con lo stesso allenatore: Pasquale Marino. Aveva sei anni quando in compagnia del papà andò a vedere un Brescia-Napoli, innamorandosi di quel riccioluto di nome Maradona che saltava avversari come birilli. Poi, dall’oratorio passò al settore giovanile del Milan alla dipendenze di Mauro Tassotti e qui amava spiare le serpentine di Boban o quelle di Savicevic. Ma cominciava ad ammirare anche le sforbiciate di Roberto Mancini, le punizioni di Maradona. E poi, l’ascesa di Gianfranco Zola. A De Zerbi sono sempre piaciuti i calciatori di talento, i numeri “10' famosi, anche se si reputa più attaccante che trequartista. A Foggia lo chiamavano “la luce” ma lui è così estroverso in campo quanto taciturno fuori. Teme l’eccessiva euforia della gente che lo circonda anche se fa di tutto per alimentarla. La teme perché ha sofferto troppo prima di esplodere. C’è tanta gavetta nella sua carriera. Ed anche troppi contrattempi. Per due anni, dal 2000 al 2002, ha dovuto lottare contro un malanno al ginocchio destro. Temeva di smettere con il calcio. Poi, l’intervento, il recupero atletico, l’incontro con l’allenatore Marino, l’estrinsecazione delle sue doti tecniche. Al suo fianco hanno realizzato gol a raffica anche i compagni, Del Core, Abbruscato, Spinesi. Ed oggi sono pronti alle abbuffate, Cristian Bucchi ed Emanuele Calaiò.
E’ sposato con Elena, di origini olandesi, hanno due figli, Elisabetta e Alfredo. Ha trovato casa a Posillipo, vista mare. Il suo hobby è rivedere al videotape le imprese dei numeri 10 famosi. Di Maradona sa quasi tutto ormai ma è persino contento che quella maglia sia stata ritirata. Troppa responsabilità. Meglio la “20' anche se la voglia di accendere il San Paolo è la stessa.

corrieredellosport
 
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Cicero
view post Posted on 15/9/2006, 07:22




«Bucchi-Calaiò è il top»
Savoldi: Sono una coppia perfetta, sui livelli di Del Piero-Trezeguet


E ora sotto a chi tocca, è il momento di Bucchi. Mister Savoldi è pronto a scommettere: « Ha iniziato la stagione alla grande, la doppietta realizzata contro il Treviso ha confermato la sua forza, ma non c’erano dubbi. Non a caso è il capocannoniere in carica, con questo Napoli può difendere il suo scettro...».

TIRO - Il destro (8): «Bucchi è un opportunista, vede sempre la porta. A differenza di Calaiò lui è un destro, meritano un otto tutti e due perché sanno sfruttare il loro piede di calcio al meglio delle possibilità» . Il sinistro (6,5): «E’ più avanti con l’età rispetto a Calaiò ma sono convinto che nel calcio, anche a 30 anni, puoi sempre migliorare. Bucchi è arrivato ad essere quello che è senza tanto bisogno di sfruttare il sinistro. Alla fine, nel calcio, non sono poi molti gli attaccanti che sanno tirare bene con tutti e due i piedi».

COLPO DI TESTA 7,5 - « E’ alto, veloce, è dotato di tempismo. Uno così fai fatica a marcarlo, devi stare attento, rischia di sfuggirti e se succede tutte le percentuali di realizzazione le ha a suo favore...».

POTENZA 7,5 - «Con il modulo attuale sia Bucchi che Calaiò dovranno sacrificarsi molto, col Treviso hanno iniziato a farlo. Bucchi è molto potente, anche per questo diventa difficile da fermare, fa valere il suo “peso” in area».

RAPIDITÀ 7 - « Basta vedere il primo gol segnato sabato ad Avramov, è stato velocissimo, uno scatto bruciante, ha tagliato al momento giusto trovando il pallone».

FIUTO DEL GOL 8 - « Mi riallaccio all’ultima azione. In quell’occasione ha fatto un movimento bellissimo, si è messo alle spalle dei due difensori, appena si è accorto che De Zerbi è andato via sulla fascia si è buttato in mezzo a loro, non davanti. Il risultato: uno lo ha anticipato, l’altro lo ha sorpreso. Se c’è un fiuto del gol è questo».

ADATTABILITÀ CAMPIONATO 7,5/8 - « E’ il capocannoniere della B, ci ha giocato per anni e anni, ha militato pure in serie A. Vuoi che abbia dei problemi? ».

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Savoldi fa il tifo sia per Calaiò che per Bucchi: « Da tifoso del Napoli certo che faccio il tifo per loro, come non potrei?». Il caro Maestro si mette alla lavagna, Supermanu sotto i suoi raggi X...

TIRO - Il destro (6,5): «Non è il suo piede naturale, qui ha bisogno di migliorare, vista l’età giovane ha il tempo e le possibilità per riuscirci». Il sinistro (8): «E’ un po’ la sua arma vincente, ha un tiro esplosivo, è bravo dalla distanza e da posizione ravvicinata, è dotato di ottima mira, sfruttando il suo dribbling può far male in qualsiasi momento».

COLPO DI TESTA 7,5 « Ha un’ottima elevazione ed anche i tempi giusti per trovare il gol. Nello stacco bisogna metterci pure il colpo d’occhio, il capire dove va la palla, sono sfumature che gli appartengono ».

POTENZA 7,5 - «Fisicamente è più rapido rispetto al passato, quel giochino, quel colpo di tacco che fa spesso, ne è la dimostrazione: mentre lo attuava sabato col Treviso ho notato una grande rapidità d’esecuzione, il difensore è rimasto lì fermo, non ha avuto il tempo materiale per riconquistare la traiettoria della palla».

RAPIDITÀ 7 - « Il discorso è generale, ha affinato tutte le sue qualità: sia quelle tecniche che quelle fisiche. Non ho dato dei voti altissimi, diciamo relativamente bassi, perché secondo me Calaiò può crescere ancora, può andare oltre e diventare universale».

FIUTO DEL GOL 8 - « Qui sono uguali, lo hanno nel sangue. Calaiò l’ho visto con più personalità in confronto all’anno scorso, la serie C gli ha dato quella sicurezza che gli mancava. Ha una squadra completa dietro e vicino un giocatore come Bucchi che gli toglie qualche responsabi-lità... ».

ADATTABILITÀ CAMPIONATO 7,5/8 - « E’ più carico, più motivato, ha acquisito esperienza. Calaiò vivrà il suo secondo anno di B da protagonista dopo l’esperienza molto positiva di Pescara, tutti vogliono che si confermi, me lo auguro anche io, ci riuscirà».

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Cicero
view post Posted on 16/9/2006, 15:52




che sofferenza...
 
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Cicero
view post Posted on 16/9/2006, 17:00




PORCA TROKA image image image image image image image image
 
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Cicero
view post Posted on 19/9/2006, 12:29




Floro Flores: "Marino decise che non ero utile alla società"

Quattro stagioni e mezzo nel Napoli in crisi economica e societaria. L’addio nel 2003, alla vigilia del fallimento della vecchia società. Un pezzetto di stagione alla Samp di Novellino; il tentativo, fallito, di convincere Marino e De Laurentiis che avrebbe avuto tanto da dare al nuovo club. Così l’anno scorso Antonio Floro Flores ha iniziato una nuova vita: prima Perugia, oggi Arezzo. Il ragazzo del Rione Traiano è diventato calciatore napoletano emigrante, proprio quel tipo di giocatore che ama fare gol alla squadra azzurra, come Nocerino e Riccio. Floro Flores, è pronto a segnare? «No, se cominciamo così chiudo il telefono. Mica vogliamo metterla subito sulla polemica?». Perché, ci sarebbero polemiche da fare? «Beh, per come mi ha trattato l’attuale società...». Vuol parlarne? «Possiamo evitare? È acqua passata, oggi sono un giocatore dell’Arezzo contento di esserlo». Ma resta tifoso del Napoli... «Per me sarebbe impossibile non esserlo». E se dovesse fare gol agli azzurri? «Naturalmente non esulterei. Mi sembra logico: è una questione di rispetto verso i tifosi, quindi anche verso me stesso che sono tifoso». Ma la voglia di segnare c’è? «Naturalmente, ed è fortissima. Potrei metterne dentro anche due per la voglia di segnare che ho». Gol all’esordio, rigore sbagliato alla seconda... «Sono cose che capitano a un attaccante. Poi in questo momento l’Arezzo ha un po’ di problemi di infermeria e io mi ritrovo come unico punto di riferimento in attacco. È un lavoro duro ma lo faccio con entusiasmo». Quell’entusiasmo che aveva perduto a Napoli... «Sono stati gli anni peggiori della mia carriera. Di Napoli salvo solo i tifosi. Per il resto non ho nemmeno un ricordo piacevole: la società era in crisi, lo spogliatoio invivibile». Cosa succedeva nello spogliatoio di quel Napoli? «Che anche per i compagni il capro espiatorio di tutti i mali era diventato Floro Flores. Andai via perché non ce la facevo più». Fu costretto ad emigrare? «Lo decisi io. Era la prima volta che andavo via da casa. Alla Samp pensavo che avrei giocato sempre, invece non entravo mai. Ma anche quell’esperienza è stata utile. Mi ha formato». Se non fosse nato in quel Napoli disastrato, avrebbe avuto un’altra carriera? «Io ne sono certo. Una società forte riesce a valorizzare i suoi giocatori. Io me la sono dovuta vedere da solo». Tornerebbe al Napoli? «Di corsa, a quale calciatore non piacerebbe il Napoli? Però scriva che Arezzo è una grande squadra, una ottima società e io qui ci sto benissimo. Lo scriva, perché è vero...».

De Laurentiis : "Sono sicuro che ci sarà la reazione ad Arezzo"

Assente sabato a Piacenza, De Laurentiis interviene dagli Stati Uniti. «Niente drammi dopo la sconfitta. Sono sicuro che ci sarà la reazione ad Arezzo», dice il presidente del Napoli. Ieri, poche ore dopo la caduta a Piacenza, il faccia a faccia nell’albergo di Pescia. Marino chiede alla squadra un atteggiamento più responsabile: meno leggerezza, meno presunzione, più grinta. Montervino e gli altri recepiscono il messaggio. «Occorre un'immediata risposta, già ad Arezzo in campo un Napoli-operaio», dicono Cannavaro e Bucchi quando giungono al campo. Volti scuri quelli di Reja e degli azzurri; un grande silenzio rotto solo dalle urla di gioia di una ventina di bambini. «Non fosse stato per Iezzo, avremmo subìto una goleada - osserva Montervino a cui Reja ha mimato cosa avrebbe dovuto fare per non far segnare Nocerino -. Passiamoci la mano sulla coscienza. I primi 25 minuti sono stati i peggiori del Napoli da quando sono qui. Non eravamo messi bene, sembravamo in inferiorità numerica. Loro andavano a mille. Occorre più intensità fuori casa. Se abbiamo subìto due gol, quattro in 180 minuti, è colpa anche di noi centrocampisti in fase di interdizione e degli attaccanti che non hanno scalato. Non siamo l'ammazzacampionato, ma neanche quelli visti a Piacenza. Occorre che il Napoli sia meno presuntuoso e più pratico. Maggiori sacrifici da parte di tutti e una partitaccia del genere non la rivedremo più. Comunque, meglio che la lezione sia arrivata in avvio di torneo. Abbiamo perso un punto, quello del pareggio, ma ne conquisteremo 20 in più fuori casa facendo tesoro della lezione di sabato. La mia prestazione? Brutta». Bucchi sostiene che «il Piacenza è stato più aggressivo ed in serie B è una dote fondamentale. Non siamo stati compatti ed abbiamo incassato due reti. Abbiamo lasciato troppi spazi: loro si sono esaltati. Le colpe? Quando incassi un gol, i primi responsabili sono gli attaccanti che devono contenere. Magari, la grande voglia di fare gol ha fatto sì che ci spingessimo tutti all'attacco. Un eccesso di generosità pagato a caro prezzo. Sono certo che già contro l'Arezzo gli equilibri in campo saranno diversi. All'attacco senza essere scriteriati, in difesa con una punta di cattiveria in più. Mi spiace per i cinquemila tifosi che ci hanno seguiti. Avrebbero meritato che il Napoli vincesse». E Calaiò, migliore in campo, avrebbe meritato di non subire la sostituzione numero 37 in 60 gare giocate con Reja in panchina. «Più compatti, più coperti, più concentrati», sono i tre più che sono mancati e che Cannavaro suggerisce di impiegare ad Arezzo. «C'è Floro Flores, un altro napoletano molto bravo, che vorrà rifarsi del rigore sbagliato, c'è un Arezzo che è simile al Piacenza per grinta - aggiunge il difensore -. Brucia la batosta a Piacenza. In B la parte atletica spesso prevale e loro andavano a mille all'ora. Con più filtro a centrocampo, con più equilibrio tattico, potremo riscattarci. Iniziamo a non prendere gol: tanto almeno uno riusciamo sempre a farlo. Un pizzico di presunzione in meno e ci riscatteremo, altrimenti perderemo ovunque».
 
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Cicero
view post Posted on 20/9/2006, 13:45




Reja: "Montervino protesta per il cambio? Accetti le mie decisioni!"

Nel secondo tempo, tutti hanno avuto modo di vedere quanto ci sia rimasto male Montervino quando è stato sostituito con Trotta. Ha guardato a lungo verso la panchina, il capitano. Ha mormorato qualcosa mentre è andato a consegnare la fascia a Iezzo. Ha continuato mentre è uscito dal campo, dribblando anche Giubilato che ha tentato di confortarlo. In molti hanno osservato: «Montervino non sta dando un bell'esempio in qualità di capitano». Reja se n'è accorto. Montervino è rientrato in panchina senza degnarlo di uno sguardo. Poi, Maldonado l'ha placato. Reja, cosa dice della reazione di Montervino? «Montervino è stata sostituito come può capitare a tutti. Non condividerà la decisione, ma deve accettarla. Io devo provare un po' tutti, devo dare a tutti lo spazio che meritano». Al posto di Montervino è entrato Trotta. «Sia lui che Capparella hanno giocato bene anche se per pochi minuti - aggiunge il tecnico -. Ho cambiato modulo a ripetizione. Con loro due si è un po’ rivisto il Napoli del finale della scorsa stagione. Hanno fatto una buona prova». Non hanno giocato Domizzi (visitato a Napoli dal professor D'Angelo per una faringo-tonsillite), Pià per una contrattura al fianco destro e Bogliacino per la distrazione al mignolo del piede destro. In precedenza, Bogliacino era stato mandato in campo, soprattutto dopo i giorni trascorsi nel centro di Cerreto Sannita. «Bogliacino non ha recuperato - conclude Reja -. Spero sia disponibile per la gara con la Triestina. Comunque, ritornando a parlare della gara, rientriamo a Napoli con un punto prezioso. Mi piace ricordare che nel finale c'è stata una sola squadra in campo, la mia. Avremmo anche potuto far gol, prima con Dalla Bona e poi con De Zerbi. Una citazione a parte la merita Giubilato: dopo un paio di interventi non brillantissimi, ha disputato una gara perfetta».
 
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Trentenne
view post Posted on 22/9/2006, 07:55




a me reja non piace per niente

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di queste immagini ce ne sono altre?
 
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Cicero
view post Posted on 23/9/2006, 07:28




CITAZIONE (Trentenne @ 22/9/2006, 08:55)
a me reja non piace per niente

(IMG:http://img81.imageshack.us/img81/4397/3369...ernap0blga7.jpg)

di queste immagini ce ne sono altre?

eh non saprei io queste ho trovato...

Bah Reja non mi ha mai convinto appieno, spesso siu dimostra troppo ostinato nelle scelte fatte alla vigilia e non ha le palle di modificare la squadra in corsa se non per colpa della strizza degli ultimi 5-10' quando però non è che può sempre succedere il miracolo...

Anche se vedendo queste prime 3 partite il vero disastro finora è stato Paolo Cannavaro: sbaglia un intervento su 2, è sempre fuori tempo, perde sistematicamente il suo uomo e non riesce mai ad anticipare manco Pinco Pallino...ORRIBILE, speriamo sia solo un momentaccio

Speriamo bene per oggi, la Triestina è squadra coriacea e Agostinelli è un allenatore con due palle quadrate...

Confidiamo nell'effetto San Paolo e speriamo Bucchi si dia una svegliata, anche se...continuiamo a usare le fasce così poco per il nostro fulcro (De Zerbi) la vedo male!

SPERIAMO BENE! :woot:

Fiducia a Bucchi e dentro anche Bogliacino
Fiducia a Bucchi e dentro anche Bogliacino. Dopo ventiquattr’ore di dubbi e di tormenti, Reja ha deciso: formula San Paolo per uscire dal tunnel della delusione. Per ricominciare a vincere dopo quel misero punto in due trasferte. È in casa, infatti, che il Napoli ha costruito il suo bel precampionato e la sua eccitante coppa Italia e da casa intende ripartire. Con quel modulo e con quella formazione che l’ha circondato d’attese e di speranze. Mancherà solo Domizzi per colpa di un feroce mal di gola, ma non è un problema: al suo posto ci sarà di nuovo Giubilato, che ad Arezzo dopo un paio di «balli» in avvio di gara poi non è dispiaciuto. Un velo d’allarme, invece, per De Zerbi. Il trequartista ha gli adduttori affaticati. ieri ha limitato la preparazione e mancando solo due giorni alla partita c’è apprensione. Indicatiovo sarà l’allenamento di oggi pomeriggio. Risolti, comunque, i tre mezzi casi che il Napoli si portava dietro. Il terzo era quello legato a Montervino, «nemico» dell’allenatore per la sostituzione di martedì in Toscana. Il tecnologico capitano azzurro dribbla veti e turni e affida al web il proprio pensiero. «È normale - fa sapere - che essere sostituito non faccia mai piacere, ma tra me e mister Reja davvero non c'è nessun problema. Accetto ogni sua decisione». Parole ripetute poi in diretta ieri durante la mezz’ora di confronto squadra-allenatore. Errori al video-tape e buoni propositi nel lungo faccia a faccia che ha fatto seguito all’incontro tra il tecnico e i direttore generale. Si ricompatta, dunque, il Napoli. Un altro risultato amaro, infatti, e sarebbe mezza crisi. Meglio evitare. E per Reja il punto di ripartenza non può che essere quel suo disegno con due punte e il trequartista che in casa s’è sempre sposato con successi. Bucchi nelle ultime due gare non ha beccato un pallone buono? Pazienza. Passerà. Reja non lo molla. «E poi - giura Dalla Bona - Bucchi non è in crisi. Il suo non è un momento nero. Capita agli attaccanti di non fare gol per qualche gara». La squadra, insomma, è con il bomber che il Napoli ha blindato. Un sorriso e bocca chiusa. Così come Mariano Bogliacino, involontariamente al centro di un giallo con protagonisti il medico e l’allenatore. «Ha problemi a un piede»: così Reja aveva spiegato l’ultima esclusione. «Mai stato bene come ora», aveva detto candidamente Alfonso De Nicola. Non s’erano parlati, questo è chiaro. E così Reja ha rispiegato. «Signori, m’ero accorto che Bogliacino era affaticato e gli ho dato un turno di riposo, tutto qui». Legittimo. Bastava dirlo prima. Comunque sia, l’uruguagio tornerà titolare contro la Triestina. Sarà di nuovo metodista in un Napoli che farà dell’attacco la sua filosofia. «Perché solo così è competitivo», dice Reja. Torna la formula San Paolo, quindi. Alla prossima trasferta poi si penserà.
 
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view post Posted on 24/9/2006, 16:54
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Quello che non molla mai

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NAPOLI-TRIESTINA 1-1, NAPOLI INESISTENTE NEL SECONDO TEMPO...
VIA DI MARZIO E SAVOLDI... VOGLIAMO AURIEMMA E LUCARIELLO SU SKY!(MAGARI FOSSE COSI') :D
NONOSTANTE TUTTO FORZA NAPOLI...
 
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view post Posted on 27/9/2006, 20:39
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DE ZERBI: ECOGRAFIA OK. PIA' E DOMIZZI ANCORA OUT
Scritto il: 27 Sep 2006, 18:46
Quest'oggi al centro di Cerreto Sannita il fantasista azzurro, Roberto De Zerbi, assistito dal prof. De Nicola, è stato sottoposto ad esame ecografico. L'ecografia è risultata negativa e il giocatore già da domani potrà tornare ad allenarsi coi compagni.
Restano invece ancora indisponibili Domizzi e Pià, i due torneranno ad allenarsi non prima di lunedì prossimo.
Gennaro Gambardella
fonte: www.napolisoccer.net
 
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