Ero presente a tutte e tre le partite. Garauno al palalido fu una corrida. Della Valle, Savio, May (zoppicante), Bantom, Croce (mascherato). La squadra si ancoro' attorno a Della Valle, che fece impazzire D'Antoni, e Bantom, uomo ovunque. Peterson le provo'tutte, compresa la 1-3-1, con Gallinari a menare come un fabbro. Fummo sempre avanti. Alla fine, con Vidili, Pessina, Boarolo e Tiberti in campo, e Dido a fare la voce grossa con i grigi, la portammo a casa 94 a 91. Gioia immensa. Ho ancora il biglietto della partita autografato da Dido.Il ritorno a Torino fu da tragedia greca, nonostante un tifo pazzesco (uno sventolio di sciarpe gialle, ci. Guerrieri), si rese evidente la differenza di esperienza e vennero fuori le bocche da fuoco tipo il simpatico Premier.La terza fu surreale, praticamente anche senza May, e con Pessina in quintetto base. Al completo eravamo certamente almeno alla pari, e Peterson, come giustamente detto, pativa il gioco più libero delle squadre di Guerrieri. Dido poi partì per Roma, e fu un turbinio emotivo pazzesco per lui e per tutti noi. Scoppio' quasi in lacrime in una intervista a Videouno, che ho registrato in audiocassetta. Della Valle, May e Bantom lo seguirono al Bancoroma. Vicini e Pessina furono la sua eredita' sportiva di quell' anno indimenticabile.
Ovviamente Vidili, mannaggia al correttore (sarà certamente milanese, lol)
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