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CITAZIONE (scott1954 @ 9/1/2024, 00:37) Però ......
Alla fine parliamo di 10/15 persone che sbriciolano i testicoli, alcune delle quali poi si scopre che manco vengono al palazzetto.
Che appartengono insomma alla categoria di quelli che domani, stufatisi del basket, potrebbero essere su un forum di lasagne a criticare ragù e besciamella.
Temo pure io che il giocattolo possa rompersi per motivi leggermenti diversi dai tuoi, più antropologici, più oggettivi e più distribuiti e non legati alle lamentele dei rompiscatole.
La società BT targata Avino è un contenitore fin troppo votato al risparmio ma, limitandosi al campo, finora ha messo in mostra un buon prodotto.
Però la situazione è una efficace rappresentazione di come le cose vanno in questa benedetta città.
Nell'ordine:
- grandi proclami, grandi idee (strampalate), accattivanti conferenze stampa, erezioni spettacolari degne della migliore pornografia di autore ma poi quando bisogna tirare fuori il portafoglio oltre che il pisello la sala si svuota;
- quando poi sbuca quello che si prende in mano la baracca, la sua disponibilità a collaborare con gli altri, a "fare sistema" (mentre lo scrivevo mi à venuto duro) è praticamente pari a zero;
- quindi una storia recente e non che è sempre andata avanti per sostituzione e mai per aggiunta, senza mai aumentare la forza economica dei vari progetti susseguitisi nel tempo (e per tempo intendo a partire da 45 anni fa ....);
- ricordiamoci che Torino ha fatto morire il volley maschile che non era una incompiuta come il basket ma una storia che raccontava di scudetti multipli e coppe europee e questo ci dice qualcosa anche sulla disponibiltà del tessuto economico (in quegli anni pure molto più favorevole di oggi);
- una frammentazione eccessiva del tessuto delle piccole società: un addetto ai lavori mi parlava adi 80/90 società sul territorio di Torino;
- il pubblico potenziale che si nasconde dietro l'esigenza o pretesa di avere una squadra vincente se no è inutile venire a vederla mostrando un discreto provincialismo;
- a quel punto lato sponsor ti può anche scappare la voglia già prima che ti venga;
- ciliegina: il tifo organizzato che si è praticamente diviso in tre nello spazio di 5/6 anni.
Sembra insomma che tutto vada sempre dannatamente al contrario di come dovrebbe andare.
Avino, che vedo come un gestore fiduciario di quanto messo sul piatto da RM e pochi altri sponsor, e che di suo può mettere ben poco, è una fiamma pilota in uno scaldabagno a metano: se non arriva nessuno a dare gas e acqua la fiammella rimarrà sempre quella lì. L'hai spiegata talmente bene che mi hai fatto pensare a qualcosa di molto più normale e quotidiano a cui ho assistito recentemente, l'offerta per un artista di strada: era la vigilia di Natale, spettacolo offerto davanti a palazzo reale, una discreta folla e oggettivamente un bello spettacolo e poi...arriviamo ai titoli di coda, l'artista inizia il suo discorso di auguri etc etc e prima ancora che dicesse "oggi non accetto offerte ma sono io a donare i panettoni a chi ne ha bisogno" un fuggi fuggi da blocchi di partenza sui 100 metri. Credo che la mentalità sia mediamente questa, e non solo a Torino. Chi ancora crede a qualcosa di diverso, probabilmente si illude. I social purtroppo esasperano certi preconcetti e falsano i numeri, la vera differenza rispetto al passato è questa. Ma per fortuna si può ancora non vivere di social, volendo. |
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