Sante parole binzaghino
[QUOTE=binzaghino,19/10/2020, 05:18 ?t=77885114&st=315#entry644404990]
[QUOTE=DeanSmith47,18/10/2020, 18:55 ?t=77885114&st=300#entry644395883]
CITAZIONE (kazan90 @ 18/10/2020, 10:56)
Per assurdo supponiamo stessa cosa succedeva anni 70 credo sino inizi anni 90
Avrebbe nel mondo dilettantistico provocato stessi mal di pancia di adesso?
No perché allora c era una generazione di allenatori atleti presidenti di società che facevono le minors nel vero senso termine 'dilettanti passione' Allenamenti solo serali anche 100km da casa ritorno nella notte in mezzo nebbia poi mattina alle 6 7 8 più fortunati già in piedi per andare al lavoro università
Oggi quella generazione di super giocatori coach sono imprenditori medici avvocati etc.
Anni 70 fermavano allenamenti campionati? Ok rabbia delusione ma tutti stesso tempo va bè il mio futuro è nel lavoro studio... Nel frattempo esco fare una corsa partita di tennis passeggiate in montagna
Da anni 90 arrivati soldi tanti", sponsor tanti e non perché magnanimi verso un club ma per scaricare sul fatturato
Tutto questo ha creato una generazione di pseudo allenatori atleti presidenti (che incassano 100 dagli sponsor ma sull attività investono 50) tutti convinti d aver trovato il bengodi nello sport dilettantistico mascherato da passione Non più necessario investire su qualcosa di concreto per proprio futuro
Covid come a poker ha detto fammi vedere le carte..e se molti non hanno full non colpa del banco
Vero è stato così per anni.La mia società è del '71,per 10 anni abbiamo svolto attività senza sponsor e nessun rimborso,
Poi abbiamo trovato uno sponsor che era un vero appassionato,da ex giocatore ed allenatore,e ci ha sostenuto per 20 anni,settore maschile e femminile,senza mai volere nulla in cambio.Solo quando non ha più potuto aiutarci,con un nuovo presidente/sponsor che voleva i risultati abbiamo iniziato a dare rimborsi spese ad allenatori e qualche giocatore,ma parliamo già degli anni 2000.
Finito questo periodosiamo ritornati quasi alle origini e personalmente sia come allenatore che presidente ci ho sempre solo messo soldi in società.ci
Tornare indietro è difficile,ma questa emergenza con annessa crisi economica dovrebbe far riflettere un po' gli addetti ai lavori.
Perchè devo rimborsare cifre da stipendio ad un ragazzo per 10 ore alla settimana in cui pratica qualcosa che gli piace ed attraverso il quale si mantiene in forma e dovrebbe divertirsi?
Gli stessi quattrini che un operaio guadagna per fare 40 ore di lavoro settimanale.
CITAZIONE (SBC @ 18/10/2020, 15:09)
Carissimo Dean Smith sono fondamentalmente d’accordo con quello che hai scritto,sono d’accordo dal punto di vista del dirigente sportivo,se invece dovessi vederla dalla parte del genitore avrei alcune così e da ridire.
Era diventata buona norma,dall’introduzione del parametro( o premi di formazione come lo si voglia chiamare) Fip di indire riunione con i genitori degli altleti di 12 anni( si avete letto bene 12 anni)per spiegare loro cosa fondamentalmente andavano a firmare,ovvero un cartellino che ha durata di 7 anni e che durante questo lungo periodo il genitore deve continuare a contribuire versando una quota annuale( circa 400 euro per le società di eccellenza),ma che le società stesse possono ogni anno decidere se tenerlo in squadra,oppure mandarlo in prestito ad altre società “amiche”.
Alla riunione “invitano” le famiglie a scoraggiare(termine gentile per dire impedire) i propri figli a partecipare a gite scolastiche ed inoltre a limitare al nulla le altre attività sportive extra( soprattutto lo sci o altri sport diciamo “pericolosi”).
Se ad un allenatore delle giovanili viene comunicato l’assenza di un atleta per motivi di studio,di certo non la prendeva benissimo,anzi.
Gli atleti dai 12 anni in su sono sottoposti ad allenamenti intensivi,con allenatori che spesso prendono a male parole i ragazzi per errori tecnici non comportamentali,i fine settimana sono totalmente dedicati alla pallacanestro con poco tempo da dedicare a famiglie ed amici e ancora meno,visti i divieti imposti,ad altre attività.
Di riffa o di raffa ti mettono in un meccanismo che per forza devi crederci di poter fare strada nel mondo della pallacanestro,ti “inducono” a coltivare un sogno,e se la famiglia non preme per mettere al primo posto l’istruzione e la formazione scolastica,magari anche a discapito di qualche allenamento,ecco allora che la frittata è fatta e se il ragazzo è talentuoso va a giocare in serie B prendendo un discreto stipendio per anni che poi finiti quelli che cosa farà?
Ecco allora che la prima,vera,grande rivoluzione deve partire dalle società.
I primi veri cambiamenti devono partire dalle società.
Quali? Come? Bisogna pensarci bene e trovare delle soluzioni adatte.
Edited by Basket lovers - 19/10/2020, 10:50